NUDA! DIARIO DI UNA DONNA FERITA di Stefania Rivoltini (Aletheia Editore)

Autrice: Stefania Rivoltini
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Italia
Pubblicazione: Aletheia Editore, 11 marzo 2018, pp. 127
Parte di una serie: No
Livello sensualità:
Disponibile in ebook a €4,99

TRAMA: Il romanzo svela una porzione di vita della protagonista con quel tipo di immediatezza che toglie ogni velo e denuncia fragilità e pulsioni emotive senza mai risparmiarsi. L’autenticità connessa alla forma diaristica fa immergere il lettore negli eventi che si susseguono. La stretta attualità si affaccia quasi inattesa a dare uno spessore più denso e coinvolgente all’intera opera.  La caratterizzazione della protagonista è molto accentuata. L’inclinazione al realismo conduce ad un “verismo” di maniera, in cui la sincerità del romanzo è totale e accentua pathos e tensione. Sonia è una donna forte che ha dovuto superare molte prove sin dall’infanzia. Ha cresciuto un figlio da sola e ha sempre orgogliosamente contato sulle sue forze finché non è entrato nella sua vita Giacomo,  l'uomo che ha saputo abbattere tutte le sue barriere e poi l’ha abbandonata. Inizia il declino di una donna ferita che cerca consolazione e amore a poco prezzo, senza rendersi conto che il prezzo che sta pagando è troppo alto: la sua dignità. Quando sembra che cominci a riconquistare un po’ di serenità, la sua vita viene nuovamente messa a dura prova...


Come preannuncia il titolo, questo libro è il diario di una donna, Sonia, che è stata abbandonata da Daniele perché incinta. Per fortuna i suoi genitori l'hanno aiutata, così il bambino, Stefano, è potuto crescere circondato dall'amore di una famiglia e lei ha potuto proseguire i suoi studi e trovare un lavoro. Ora è stata abbandonata di nuovo. Questa volta è a lasciarla è Giacomo che lei ama profondamente e che, ne era convinta, ricambiava il suo amore. Ma... dovete leggere il libro per capire cosa sia successo, anticipo solo che la storia finisce bene, non preoccupatevi. 
La scelta della Rivoltini di scrivere questo romanzo come fosse un diario non mi è piaciuta particolarmente, ma questo è solo un mio modo di pensare. Ci sono moltissime lettrici, invece, che apprezzano la scrittura con il punto di vista in prima persona, quindi la mia valutazione è personale.
Fino quasi a metà libro si legge soprattutto del dolore di Sonia per essere stata lasciata, le decisioni che prende e i comportamenti non sempre maturi che provengono da quell'amore tradito. 
Nonostante Giacomo sia la causa di questo dramma, non sono riuscita ad averlo in antipatia. Quest'uomo, per me, è una figura positiva, sono sempre stata sicura che c'era un motivo importante dietro l'abbandono e il proseguimento della lettura mi ha dato ragione. 
Il romanzo, infatti, inizia drammaticamente ma via via si trasforma, trasmette  sentimenti più positivi, fino ad arrivare all'epilogo con tutti i crismi di un romanzo rosa che si rispetti.
Il numero dei cuori (3) che ho deciso di dare a questo libro è dovuto alla scelta del POV e alla prima parte della storia che ho trovato un po' lenta, ma per il resto è una lettura piacevole.








COME INIZIA IL ROMANZO...
Martedì  E’ stato terribile. Tutte le mie paure si sono avverate. Mi sono lasciata andare e l’ho perso.
Evidentemente io non sono speciale. La vera me, non lo è per niente.
Posso affascinare  solo se sono divertente e brillante. La Sonia triste e bisognosa d’amore non piace a nessuno. E’ noiosa e impegnativa.  


Ho resistito due ore e poi gli ho scritto. E lui ha risposto che adesso ci deve pensare.  Wow, che pugnalata al cuore. Sto così male. Lo sapevo,  non avrei dovuto dire “voglio di più”. La sincerità non paga , al contrario intimorisce. IO! Sono stata IO a dire “basta, voglio di più non ci riesco a  continuare così …. sto male …” . Dopo appena due ore  sono già pentita!
Ma, a quanto pare, adesso è tardi,  è già troppo tardi .  Sono qui a pentirmi e a piangere e a maledire la mia boccaccia! Ora è lui che dice basta, che non vuole continuare. E’ tutto capovolto.  Ho fatto la dura …. (ma quale dura????? Io???? Stronzate) ed è tutto finito. “sto malissimo” gli ho scritto e lui subito mi ha risposto “anch’io” . L’ho chiamato di corsa, con il cuore che mi scoppiava nel petto,  ed ecco il colpo di grazia. Mi ha uccisa.
“prendiamoci un pausa ..ci devo pensare … mi hai aperto gli occhi .. ho vissuto la nostra storia con le emozioni , le sensazioni, il cuore! Ora ho visto la realtà ..” Come? Una storia d’amore non va vissuta con il cuore?
Con che cosa altrimenti? Maledetto il mio cuore e maledetta la mia bocca!
Perché non riesco a mettere un filtro tra quello che penso e quello che dico? Perché non ho ragionato prima di parlare?  Se l’avessi fatto per una volta nella mia vita, una dannatissima volta,  ora non sarei qui a disperarmi  distrutta a piangere e soffrire, lui sarebbe ancora mio; il mio Giacomo che direbbe “ti amo piccola” a fior di labbra.  Invece no. Stop. Finito. Mia mamma me lo dice sempre, conta fino a dieci, a cento! Non parlare d’istinto,  sei pericolosa! Quanto ha ragione. Me l’ha ripetuto fino allo sfinimento, sin da quando ero bimba,  sempre. Ma io no! Tenacemente orgogliosa della mia totale sincerità e schiettezza. E’ la mia dote migliore, mi vantavo. Mi odio. Aveva ragione lei, avrei senz’altro dovuto darle retta.
Ora l’ho imparato. Ma a che prezzo? Ho commesso l’errore più grande della mia vita e pago le conseguenze della mia stupidità, della mia totale mancanza di autocontrollo.
Che sciocca sono stata. Perché mi sono fidata? Perché mi sono lasciata andare? Ed ora,  come vado avanti? Il cuore mi sta per scoppiare, sono devastata e per quanto mi sforzi,  non riesco a nasconderlo. Al lavoro, il capo mi ha chiesto se stessi bene. “Si” ho risposto d’acchito. Ma non credo mi abbia davvero creduta. Ha annuito, senza proferire parola, ha abbassato lo sguardo sui documenti che aveva in mano e se ne è andato.
Chi se ne frega. Non ho voglia di giustificarmi e soprattutto non sono in grado di farlo.

Mettere insieme una frase intera di senso compiuto, mi risulta quasi impossibile. La mia voce non esce. Ho un strozzatura in gola. Forse mi sto ammalando sul serio. Fortunatamente oggi non devo parlare con nessuno. Posso chiudermi nel mio ufficio e fare finta di avere il ciclo.
Così tutti mi staranno alla larga.
Ieri il mio mondo è crollato, facendomi precipitare  dalla nuvoletta rosa su cui stavo comoda da qualche mese. Senza paracadute. E fa male. Fa davvero male. Vorrei, quanto vorrei poter tornare indietro. Premere “rewind” e risistemare tutto. Non ho ancora deciso se vorrei riavvolgere la mia vita fino a quella mattina e scegliere di  non bere il cappuccino e quindi non conoscerlo.  Fino a quella “maledetta” mattina. O se riavvolgere la pellicola della mia vita fino a diciotto ore fa. Fino alla mia “maledetta” scenata. Fino alla mia “maledetta” frase. Sarebbe stato meglio non conoscerlo e  non amarlo? Stavo bene nella mia routine. Il mio bambino. Il mio lavoro. Il mio cane, Zek. La mia vita tranquilla. Senza sbalzi. Banale . Piatta. In una parola? Serena. Una vocina dentro di me
aggiunge “vuota”. Ma non l’ascolto. Stavo bene. E quello mi bastava.  Chi non ha mai assaggiato la nutella, non può immaginare quanto sia buona e di certo non ne sente la mancanza. Il problema è che io l’avevo assaggiata.
E mi era piaciuta molto. Moltissimo. Ne ero anzi  diventata dipendente.
Ora, non posso tornare indietro. Non si ama a comando e soprattutto, cosa
ben più grave, non si smette di amare  a comando. 
**** 
L'AUTRICE
Stefania Rivoltini nata a Cremona, vive da sempre a Vescovato nella campagna cremonese. Sposata da 20 anni, ha due figli adolescenti che ama profondamente. Ha fatto studi economici ma le parole sono la sua vera passione. Ha pubblicato il romanzo “La seggiola di plastica bianca” e scrive poesie, alcune di queste sono state pubblicate nella raccolta di poesia contemporanea "Tracce". Sulla sua pagina facebook, (https://www.facebook.com/finestrasullanima/ ) di tanto in tanto ne pubblica qualcuna. Stefania legge e scrive da sempre. In ogni momento della sua vita, qualunque cosa accada, avverte la necessità di scrivere per imprimere sulla carta i suoi pensieri. Sono sensazioni, attimi che devono essere tatuati su carta per far trovare loro la giusta collocazione nel mondo.
VISITA IL SUO SITO: 


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3 commenti:

  1. trovo la trama decisamente deprimente e anche se finisce bene il senso di malinconia che mi ha suscitato mi fanno desistare dal mettere in lista questa storia. sono decisamente più per le commedie romantiche!. la forma del diario non mi dispiace sempre, dipende molto dallo stile dell'autrice, ma non conosco l'autrice per cui non posso esprimere opinioni sulla sua scrittura.

    RispondiElimina
  2. Se questo è il futuro del rosa cambio genere o rileggo i classici.
    Che orrore!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A parte che non avendolo letto non puoi dare giudizi così tranchant su l'opera di un'autrice, chi l'ha detto che il romance debba essere solo rosa e fiori?

      Elimina

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