INSIEME SIAMO PERFETTI di Penelepe Douglas (Newton Compton)

Autrice: Penelope Douglas
Titolo originale: Punk 57
Traduttrice: Elena Paganelli
Genere: Young Adult
Ambietazione: USA
Pubbl.italiana: Newton & Compton editori, pp. 381, 21 settembre 2017, € 9,90
Livello Sensualità: Molto Alto
Disponibile in ebook a € 4,99

TRAMA In quinta elementare a ciascuno di noi venne assegnato un amico di penna tra i ragazzini di un’altra scuola. Mi chiamo Misha, e pensando che fossi una femmina, l’altro insegnante mi mise in coppia con una sua allieva, Ryen; la mia maestra, credendo che Ryen fosse un maschio come me, non obiettò. Dal primo momento in cui io e Ryen abbiamo iniziato a scriverci, abbiamo litigato su tutto. E le cose non sono cambiate in questi sette anni. Le sue lettere sono sempre scritte in inchiostro argento su carta nera. A volte ne arriva una alla settimana, altre volte tre nello stesso giorno, ma sento che ormai sono diventate una necessità per me. Lei è l’unica che mi aiuta a tenere la rotta, l’unica che mi accetta per come sono. Abbiamo solo tre regole fra di noi. Niente social media, niente numeri di telefono, niente foto. Fino a quando, in rete, sono incappato nella foto di una ragazza di nome Ryen, che ama la pizza di Gallo, e adora il suo iPhone. Quante possibilità c’erano che fosse lei? Accidenti! Dovevo incontrarla. Certo non potevo immaginare che avrei detestato ciò che stavo per scoprire.


La prima considerazione che ho fatto chiudendo il libro è stata sulla cover. L’immagine di due ragazzi felici e abbracciati è quanto di più lontano dal romanzo, visto che i protagonisti sono in guerra tra loro per ¾ della storia. Anche il titolo lascia a desiderare, soprattutto se confrontato con l’edizione originale. 
Vi racconto la trama: Ryen e Misha in prima media diventano amici di penna grazie a un progetto scolastico, la loro corrispondenza però non si interrompe con la fine della scuola, passano gli anni e continuano a raccontarsi la loro vita, i loro sogni e i loro progetti per il futuro. Sentono di conoscersi bene , di essere speciali l’uno per l’altra, l’unico sfogo reciproco, l’unico angolino di pace dove poter essere se stessi fino in fondo. Per questo motivo si impongono come regola ferrea di non incontrarsi
mai, anche se vivono a meno di 50 km. Tutto procede senza intoppi fino a quando le lettere da parte di Misha smettono di arrivare. Ryen all’inzio è fiduciosa, la corrispondenza nel tempo si è ridotta ma Misha ha sempre scritto, non le resta che aspettare. Ryen si è sentita sola per tanto tempo da bambina, in cerca di approvazione da parte degli amici più “in” della scuola, voleva a tutti costi far parte di quel gruppo e con il tempo è cambiata a tal punto che le non importava se doveva ferire qualcuno, l’importante era avere l’ammirazione altrui. Adesso è all’ultimo anno, fa la cheerleader è circondata da persone che temono la sua lingua velenosa ma non può dire in realtà di essere meno sola. Nel frattempo a scuola è arrivato un nuovo ragazzo, Masen, bello, tatuato, con un piercing al labbro e un aria da ribelle capace di attirare sguardi come le mosche il miele, in realtà si tratta di Misha che deciso a regolare i conti con il suo passato, si è iscritto a scuola sotto falso nome. Lo shock di Masen/Misha nel trovarsi di fronte alla vera Ryen, perfida meschina e arrogante si trasforma presto in rabbia, che fine ha fatto la dolce ragazzina che lo incitava a seguire i suoi sogni? Le sue lettere erano solo una presa in giro? Misha è deluso e ferito, vuole punirla e non perde occasione per deriderla e metterla in imbarazzo davanti ai suoi preziosi amici. Avranno così inizio una serie di scontri verbali che ci accompagneranno per quasi tutto il libro, i due protagonisti non si risparmieranno e tra insulti e vendette la loro attrazione sarà sempre più difficile da ignorare...
Se Misha è un personaggio che cattura, forte carismatico, altrettanto non si può dire di Ryen che ho detestato per buona parte del libro, posso capire la sua voglia di accettazione, chi di noi ne è immune, ma sacrificare se stessa sull’altare della popolarità va oltre ogni mia capacità di comprensione, forse è per questo che non sono riuscita ad apprezzare in pieno il libro, nonostante il messaggio finale sia positivo, di redenzione. Degna di nota invece è la tensione erotica che si respira tra i due, insolita in uno youg adult, ma decisamente convincente. Ultimo appunto, l’epilogo, personalmente ne avrei fatto a meno.








COME INIZIA IL ROMANZO... 
Capitolo 1Misha 
Caro Misha,dunque, ti ho mai raccontato della mia vergogna segreta?
E no, non è vedere 16 anni e incinta come nel tuo caso. Avanti, prova a negarlo. Lo so che non devi startene lì seduto davanti alla tv a guardare il programma con tua sorella, bello. È abbastanza grande per vederlo da sola.
No, a dire il vero, la mia vergogna è molto peggiore e mi imbarazza un po’ raccontartela; però penso che i sentimenti negativi debbano essere liberati. Almeno una volta, giusto?
Vedi, c’è questa ragazza a scuola. Conosci il tipo: cheerleader, popolare, ottiene sempre quello che vuole… Odio ammetterlo, specialmente con te, ma molto tempo fa volevo essere lei.
Una parte di me vuole ancora esserlo.
Seriamente, la odieresti. È tutto ciò che non sopportiamo: crudele, altezzosa, superficiale… il tipo di ragazza che non trattiene troppo a lungo un pensiero in testa senza aver bisogno di fare un pisolino, per intenderci. Mi ha sempre affascinato, però.
E non alzare gli occhi al cielo. Ti vedo.
È solo che… visti tutti i suoi attributi detestabili, non è mai sola, capisci?
Un po’ la invidio per questo. Okay, la invidio molto.
La solitudine fa schifo, così come essere in un posto pieno di persone e avere l’impressione che loro non ti vogliano lì, o come sentirsi l’intruso a una festa: nessuno sa il tuo nome, nessuno vuole saperlo, a nessuno frega di saperlo.Stanno ridendo di te? Stanno parlando di te? Stanno sogghignando come se il loro mondo perfetto fosse infinitamente migliore senza di te a incasinare la loro visione delle cose?Stanno sperando che tu colga l’antifona e levi le tende?
Mi sento spesso così.
So che è patetico desiderare di avere un posto in mezzo agli altri e so che dirai che è meglio essere soli che male accompagnati, ma… io comunque avverto quel bisogno per tutto il tempo. Tu lo senti mai?
Mi domando se la cheerleader provi lo stesso quando la festa finisce e tutti se ne tornano a casa, quando, alla fine della giornata, non ha nessuno con cui intrattenersi, quando, tolti il trucco e la maschera di coraggio che indossa durante il giorno, si ritrova da sola con i demoni sepolti dentro di lei, senza avere nessuno a distrarla.
Suppongo di no, però. I narcisisti non hanno insicurezze, giusto?
Dev’essere bello.
Il mio telefono vibra sul cruscotto del pick-up, così distolgo lo sguardo dalla lettera di Ryen in tempo per vedere arrivare un altro messaggio.
Maledizione, sono troppo in ritardo.
I ragazzi di certo si stanno domandando dove diavolo io sia finito, e sono ancora a venti minuti di macchina dal magazzino. Perché non posso essere il bassista invisibile di cui a nessuno importa?
Fisso nuovamente le sue parole, riflettendo sulla frase “…quando, tolti il trucco e la maschera di coraggio che indossa durante il giorno…”.
Quella considerazione mi ha colpito molto la prima volta che ho letto questa lettera, un paio di anni fa, e tutte le centinaia di volte in cui l’ho letta dopo. Come può dire così poco, eppure così tanto?Riprendo a leggere e mi immergo nell’ultima parte, già sapendo come finisce la lettera; tuttavia, adoro il piglio di Ryen e il modo in cui riesce a farmi sorridere.
Okay, scusami. Mi sono presa una pausa da Facebook, perciò mi sento meglio ora. Non so quando io sia diventata una tale idiota, ma sono contenta che tu mi sopporti.
Cambiando argomento.
Giusto per mettere in chiaro le cose riguardo la nostra ultima discussione, Kylo Ren non è infantile. Capito?! È giovane, impulsivo ed è imparentato con Anakin e Luke Skywalker. Certo che si lagna! Come puoi sorprenderti della cosa? E si redimerà. Potrei persino scommetterci, dimmi quanto.
Va bene, devo andare. Ma, per rispondere alla tua domanda, sì, quella strofa che mi hai mandato l’ultima volta è grandiosa. Usala, non vedo l’ora di leggere la canzone finita.
Buonanotte, buon lavoro, dormi bene.
Probabilmente finirò di scriverti domattina.
Ryen
Rido per il suo riferimento al film La storia fantastica, che ormai usa da ben sette anni. Tutto iniziò quando ci chiesero di scriverci a vicenda per un progetto di prima media, nel quale gli studenti della sua classe venivano abbinati a quelli della mia.
Tuttavia, dopo che l’anno scolastico finì, non smettemmo di scriverci; anche se viviamo a meno di cinquanta chilometri di distanza l’uno dall’altra e abbiamo Facebook ora, continuiamo a comunicare in questo modo perché mantiene la nostra relazione speciale.E non guardo 16 anni e incinta. Lo guarda mia sorella di diciassette anni, ma una volta – una volta sola – mi sono lasciato prendere dal programma. Non so perché l’ho detto a Ryen, non sono così stupido da fornirle motivi per prendermi in giro, maledizione.
Ripiego la lettera, le pieghe del foglio di carta nero sono così logore che minacciano di spezzarsi qualora io apra e legga la missiva un’altra volta. Nel corso degli anni, la nostra corrispondenza è cambiata molto; sono mutate le cose di cui parliamo, gli argomenti di cui battibecchiamo, la sua scrittura… la sua calligrafia è passata dai caratteri grandi e grezzi di una bambina che aveva appena imparato a scrivere in corsivo al tratto sicuro di una donna che sa chi è.
Ma la carta non cambia mai, e nemmeno l’inchiostro d’argento che usa. Vedere le sue buste nere nella pila di posta sul ripiano della cucina mi fa sempre provare una scarica di adrenalina.
Dopo aver infilato il foglio nel vano portaoggetti, tra le altre lettere di Ryen che preferisco, prendo la biro che tengo sospesa sopra il blocco per gli appunti sulle ginocchia.
«Indossa il tuo coraggio, trucca le labbra e gli occhi», dico sottovoce mentre scrivo, «aggiusta le crepe e maschera gli squarci».
Mi fermo a pensare, mordendomi il labbro inferiore e sfiorando il piercing che ho in quel punto. «Un po’ di trucco qui», mormoro, mentre le strofe mi girano in testa, «per coprire le borse sotto gli occhi, e un po’ di rosa sulle guance perché la menzogna attacchi».Mi annoto in fretta le parole, la mia scrittura a zampa di gallina a stento visibile dentro l’auto scura.
Sento il telefono suonare di nuovo e vacillo. «Va bene», ruggisco, desiderando che i messaggi si fermino con la sola forza del pensiero. I miei compagni di band non possono dare una festa senza di me per cinque minuti?
Poso di nuovo la biro sulla carta, ripetendo i versi ancora e ancora, cercando di ricordare il resto. Sospiro. Merda, mi è sfuggito.
Maledizione.Chiudo la biro e la butto insieme al blocco per appunti sul sedile del passeggero del mio Raptor.
Penso alla sua ultima frase. “Devo dirle quanto scommettere, eh?”.
Be’, che ne dici di una telefonata, Ryen? Mi lasceresti sentire la tua voce per la prima volta?
Ma no. A Ryen piace che la nostra amicizia rimanga così com’è. Funziona, dopotutto. Perché rischiare di perderla cambiando la situazione?
E ha ragione, suppongo. E se sentissi la sua voce e le sue lettere diventassero meno speciali? Grazie alle sue parole, riesco a immaginare la sua personalità; non sarebbe più lo stesso se conoscessi il tono della sua voce. Ma se sentissi la sua voce e mi piacesse? E se la sua risata nell’orecchio o il suo respiro nel telefono mi tormentassero tanto quanto le sue parole, e volessi di più?
***** 
L'AUTRICE
Penelope Douglas vive e insegna a Las Vegas. Nata a Dubuque, Iowa, ha conseguito una laurea in Amministrazione pubblica, poi un Master in Scienza dell’educazione alla Loyola University di New Orleans. La Newton Compton ha già pubblicato la Fall Away series (Mai per amore, Da quando ci sei tu, La mia meravigliosa rivincita, Non riesco a dimenticarti e Odiami come io ti amo). Per saperne di più potete seguirla su Twitter e Facebook e su penelopedouglasauthor.com.

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3 commenti:

  1. l'ho già acquistato, ma ci vorrà un po' prima di potermici dedicare, vista la lunga lista di storie che ci sono sul kindle prima di questa. il fatto che la protagonista sia risultata antipatica a Mel e credo a chiunque altro leggerà il romanzo secondo me è voluto, perchè altrimenti a Misha deve stare antipatica, deve emergere il contrasto tra la ragazza delle lettere e la ragazza "in" che è diventata per non sentirsi sola.

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    Risposte
    1. ho letto il romanzo e devo dire che a me è piaciuto molto. a me Misha non è parsa antipatica perchè si capiva che nel profondo il suo comportamento dava fastidio a lei per prima, quindi mi ha fatto molta tenerezza perchè si cerca sempre si essere popolari ma la maggior parte delle volte è un ruolo che non fa per noi. ho apprezzato molto il tema del bullismo, perchè se ne parla sempre troppo poco ed è importante far emergere il problema.
      l'unica cosa che mi è dispiaciuta è che manca la parte dove lui sistema le cose con il padre. molto carino l'epilogo!!!

      Elimina
    2. Grazie Isabella di averci fatto sapere anche il tuo punto di vista!

      Elimina

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