NON C'E GUSTO SENZA TE di Gloria Brolatti e Edy Tassi (Harper Collins)

Non c’è gusto senza te
Autrice: Edy Tassi & Gloria Brolatti
Genere: Commedia Contemporanea
Ambientazione: Italia
Pubblicazione: HarperCollins Italia,  10 novembre 2016, pp.426, € 14,90; ebook: 6,99
Livello sensualità: MEDIO

TRAMA: Cos'hanno in comune una pasta alla Norma destrutturata e delle frittelle di zucchine? Un'ostia di polpo e un biscotto al cioccolato? Niente. Proprio come lo chef Massimiliano Vialardi e la foodblogger Caterina Malena. Lui propone una cucina dal forte impatto estetico, estremamente raffinata e algida. Lei dispensa ricette e consigli ereditati dalla nonna pugliese, pensati per donne che non hanno tempo di trascorrere mezza giornata in cucina "per rendere sferico il fumetto di pesce". Eppure Caterina e Massimiliano dovranno imparare a collaborare per realizzare un progetto top secret, che potrebbe rappresentare la soluzione ai loro problemi. Caterina, infatti, ha perso il lavoro, ma la sua famiglia non lo sa e non lo deve sapere. Massimiliano, invece, ha bisogno di nuovi locali perché la madre ha deciso di trasformare il suo ristorante in una galleria d'arte temporanea. Così, anche se è l'ultima cosa che vorrebbero fare, i due si ritrovano a cucinare insieme, chiusi in una villa dove andare d'accordo sembra impossibile. Tra Milano, Cisternino di Brindisi e l'Oltrepò Pavese; tra programmi televisivi, battibecchi, tradimenti e impreviste riappacificazioni, la schermaglia, nata dosando ingredienti e sguardi davanti alle telecamere si trasforma fra le mura della villa in una storia che cuoce a fuoco lento, profuma di cacao, ha un lato dolce tutto da scoprire... e lascia in bocca il gusto persistente dell'amore.


Confessate ragazze, il vostro sogno segreto è quello di farvi scaloppare dai potenti bicipiti di Chef Rubio durante una puntata di Unti e Bisunti, oppure di essere vessate da Gordon Ramsay mentre gareggiate in Hell’s Kitchen. Inutile nascondersi dietro un dito, il cuoco o il grande Chef è diventato l’ultima frontiera dell’erotismo, del maschio Alpha che non deve chiedere mai, ma solo cucinarvi a dovere.
Massimiliano Vialardi è il prototipo dello Chef-Playboy-stellato, giovane, intraprendente, affascinante e talentuoso. Tra le sue mani pochi ingredienti diventano piatti complessi e scenografici. I clienti fanno la fila per sedersi ai tavoli del suo ristorante milanese e le donne vorrebbero farla per entrare nella sua camera da letto. Non fa eccezione Valentina Pozzi nota presentatrice televisiva che lo invita a esibirsi durante la sua trasmissione, non rendendosi conto che così facendo metterà in moto tutta una serie di situazioni ed eventi che porteranno all’incontro-scontro tra Massimiliano e la foodblogger e giornalista disoccupata Caterina Malena pugliese d’origine, ma milanese d’adozione.
Galeotto fu il polpo con le patate, quello che una sera Caterina e le sue amiche mangiano o sarebbe meglio dire assaggiano, nel rinomato locale di Massimiliano. Una meraviglia per la vista, ma poca sostanza per lo stomaco affamato. Tornando a casa, Caterina sul suo blog culinario “Trafelate in Cucina”, scriverà di aver dovuto mangiare un gustoso e semplice panino con la mortadella per saziarsi dopo aver spiluccato l’elegante piatto novelle cuisine del nostro Chef. La guerra è dichiarata, un crescendo di botta e risposta sul blog di Caterina incuriosiscono anche Valentina Pozzi che li invita a sfidarsi a singolar tenzone gastronomica in tv.
L’incontro scontro tra i due sarà esplosivo come la passione che scoppia tra loro. 
Massimiliano le lambì le labbra con un piccolo colpo di lingua che zittì la prima voce. «Poi servono gli ingredienti giusti.» Un altro colpetto di lingua zittì la seconda. «Passione.» Un altro zittì la terza. «Maestria.» Caterina, gli afferrò la giacca bianca. «Ma quando non c'è tempo, bisogna saper passare subito al sodo.» Lo attirò a sé e lo baciò. Massimiliano emise un brontolio soddisfatto e le sue braccia scattarono attorno a lei, stringendola con forza. Le cercò la lingua con la lingua e gliela accarezzò lentamente, fino a quando Caterina non salì a infilargli le dita tra i capelli morbidi. La tensione che avevano accumulato entrambi nel corso dei loro battibecchi, e poi durante la gara, sembrò esplodere come un'arancia piena di succo. Quel bacio era un nuovo scontro nel quale stavano liberando tutto l'antagonismo accumulato. Una nuova sfida, in cui ciascuno di loro voleva avere la meglio sull'altro. Usare la bocca per assaggiarsi ed esprimere quello che sul blog o davanti alle telecamere avevano dovuto tacere. Il vorticare dei pensieri che li aveva uniti, inconsapevolmente, per giorni, quando lui pensava a lei e lei a lui.Caterina sentì la carezza delle sue labbra, il delicato mordicchiare dei suoi denti, la lingua che la assaggiava e si sentì fondere come una tavoletta di cioccolato nel microonde.
Ciò che a prima vista potrebbe essere un lieto fine e solo l’inizio di una serie di eventi dove interverranno molti personaggi secondari interessanti che animeranno la storia principale, primi fra tutti gli abitanti di Cisternino, il paese d’origine di Caterina dove si rifugia per raccogliere i cocci della sua vita dopo aver tradito la fiducia di
Massimiliano. Dove tutto il castello di carte che aveva costruito a beneficio della sua famiglia dopo aver perso il lavoro cade, costringendola a raccontare la verità che aveva nascosto con molta fantasia e l’aiuto di un anziano vicino di casa.
Anche il nostro Chef dovrà affrontare il suo passato e la sua fredda e triste infanzia, scoprendo un padre che lo ha sempre amato in silenzio e che più volte ha tentato di ricucire lo strappo, cenando nel suo ristorante senza aver avuto mai il coraggio di palesare la sua presenza.
Insomma in questo libro si fondono due diverse anime: la commedia sentimentale con i simpatici battibecchi tra i nostri protagonisti, i coloriti personaggi della provincia pugliese, fino alla gazzella dei carabinieri che consegna le zucchine fresche a casa di Caterina e un libro di ricette invitanti che culminano con i biscotti al triplo cioccolato e che vi terranno compagnia durante la lettura.
Un romanzo consigliato, dolce come il cioccolato e stuzzicante come lo zenzero e la cannella, adatto quindi a questo clima natalizio. Una storia simpatica e attuale romantica al punto giusto, magari da gustare tra una puntata e l’altra di Masterchef, sognando un avventura erotica con Carlo Cracco.




LEGGI L'ESTRATTO...


TRAFELATE IN CUCINA
Ricette facili e furbe per chi non ha tempo di stare ai fornelli (ma a tavola sogna gli applausi)
MI È SEMBRATO DI VEDERE UN POLPO
Care amiche trafelate, ieri sono stata al ristorante.
E quando sono uscita, come previsto, avevo ancora fame.
È capitato anche a voi, vero? Di andare in uno di quei locali raffinati e famosi, intendo, dove per saziarsi bisognerebbe ordinare tutto il menu?
Peccato che poi per pagare il conto si dovrebbe vendere un rene al mercato nero.
E non è detto che, anche rinunciando a uno degli organi
doppi per riempirsi lo stomaco, la fame passi.
Dicono: ma paghi l'esperienza, paghi la soddisfazione, paghi il privilegio di sederti a tavola ed essere servita da camerieri vestiti come modelli a una sfilata, di assaporare piatti studiati, pensati, realizzati con cura e ingredienti di qualità.
Okay, ma solo io, quando sono uscita da lì, me ne sono tornata a casa a farmi un panino con la mortadella?
No, perché quelle tre fettine di patata così trasparenti che anche sovrapposte lasciavano vedere il colore del piatto (arancione) e quel polpo bidimensionale che sembrava una foto ritagliata, avranno anche avuto un sapore paradisiaco, ma ragazzi, il paradiso dura davvero poco!
Così, mentre masticavo il panino – fresco, croccante, profumato – con la mortadella che avevo in frigorifero, ho pensato di proporvi la mia rivisitazione del polpo in insalata. Qualcosa di veloce e originale, ma riconoscibile. E soprattutto, che appaghi davvero e non sia la semplice trasposizione culinaria delle smanie artistiche di uno chef.
Pronte a cucinare?
Ingredienti
1 bel polpo (già battuto, così si fa prima)
8 patate medio-piccole
il succo di mezzo limone
1 cucchiaio di aceto di vino
4 cucchiai di olive nere meglio se già condite e denocciolate
1 pizzico di peperoncino (ottimo per le cenette a due)
6 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale e pepe
Come dovete fare.
Mettete il polpo in una pentola di acqua fredda, portate a bollore e fate cuocere per 40 minuti. Poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il polpo nell'acqua di cottura (dopotutto non si dice che ognuno deve cuocere nel proprio brodo?), così rimarrà tenero.
Lavate le patate e lessatele con la buccia. Quando sono cotte passatele nello schiacciapatate e raccoglietele in una ciotola capiente. Conditele con metà olio, sale, pepe e il succo di limone, poi mescolate e lasciate riposare questo profumato purè (sì, potete anche assaggiarne un po' con un dito, ma non esagerate. Se invece di purè siete di quelle che lo chiamano purea, allora niente assaggio, per punizione).
Schiacciate le olive, tritatele finemente e aggiungete il peperoncino.
Scolate il polpo e privatelo della pelle, tagliuzzatelo finemente, conditelo con sale, pepe, olio e aceto e unitelo al purè di patate.
Prendete otto pirottini usa e getta. Versate sul fondo di ciascuno due cucchiaini di olive, distribuendole uniformemente, poi riempiteli fino all'orlo con il composto di patate e pol-po pressando bene. Lasciate riposare un paio d'ore prima di servire e, quando impiattate, rovesciate semplicemente i pirottini, sollevate e decorate con qualche oliva intera e/o un ciuffetto di soncino.
Un'idea in più. Invece dei pirottini, sbizzarritevi con altri contenitori, a forma di cuore per san Valentino, di stella a Natale...
Scommettiamo che vi sazierà di più del polpo bidimensionale?
Letture: 291 Commenti: 5
Trafelatissima 19 ottobre 09:10
Ciao Cate, hai ragione, basta con questi ristoranti che sembrano gallerie d'arte. Noi donne che siamo sempre a dieta, quando usciamo a cena vogliamo mangiare!
Sissi84 19 ottobre 11:20
Sai che mi hai dato una buona idea per il pranzo? Mi è giusto avanzato un po' di polpo che ho fatto ieri sera. Secondo te due capperi ci stanno?
Caterina: Come no!
NataStanca 20 ottobre 12:30
A me il polpo non piace. Con tutte quelle ventose, che orrore! Dici che posso preparare la stessa ricetta con gli anelli di totano surgelati?
Caterina: Non li ho mai provati cucinati così. Vuoi fare tu l'esperimento? Poi fammi sapere!





GUARDA L'INTERVISTA ALLE AUTRICI


LE AUTRICI
Gloria Brolatti Giornalista e foodblogger, oltre alla sua grande famiglia allargata ama due cose: la cucina e la narrativa. Dopo una vita trascorsa nei giornali femminili, ha scoperto che è molto felice quando trita, impasta e sforna. E, ancora di più, quando ne parla. È nata così la sua passione per il cibo raccontato, che pratica attraverso: le pagine del suo blog www.emoticibo.com (emozioni, ricette e altre... gloriosità), nelle rubriche settimanali su un noto quotidiano nazionale e su siti web, e nella collana di libri Le Ricette del sorriso, un progetto da lei ideato a scopo benefico, i cui proventi vanno interamente a Operation Smile Italia, onlus di cui è ambasciatrice. 

Edy Tassi Originaria di Cantù, in provincia di Como, dopo anni dedicati alla traduzione per importanti realtà editoriali come Harlequin Mondadori, Morellini e Grandi & Associati, Piemme e Feltrinelli, passando per il Women Fiction Festival, approda finalmente alla scrittura creativa, come sognava fin da quando ricevette in regalo dal nonno una Olivetti Lettera 22, in un tempo in cui scrivere significava ancora “sporcarsi le mani”. Da lì, le storie non l’hanno mai abbandonata. Sposata, due figlie, le sue giornate ruotano intorno alla famiglia e ai libri. La cosa più difficile della sua vita? Far capire che quando è seduta sul divano con una tazza di tè davanti e un libro in mano… sta lavorando! Non c'è gusto senza te è il suo terzo romanzo dopo Ballando con il fuoco ed Effetto Domino. Online la trovate sul sito web www.edytassi.it e su Facebook.com/edy.tassi.


VI PIACEREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO? L'AVETE GIA' LETTO? COSA NE PENSATE? IL CONNUBIO AMORE E CIBO E' UN SOGGETTO CHE VI INTRIGA? PARTECIPATE ALLA DISCUSSIONE.


1 commento:

  1. Grazie a Samanthalarossa! Conoscendo quanto è esigente, questa recensione equivale a un premio Nobel! :-)
    E' sempre emozionante vedere il proprio lavoro attraverso gli occhi degli altri. Grazie a tutto il blog per lo spazio che mi dedica sempre e buona lettura a chi vorrà immergersi nel mondo di Non c'è gusto senza te!

    RispondiElimina

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