MESS di Ilaria Soragni (Leggereditore) -> Recensione

MESS
Autrice: Ilaria Soragni
Genere: Young Adult
Ambientazione: Maryland (USA)

Pubblic. Italiana:  Leggereditore, marzo 2016, pp.232, cartaceo: € 14,90

Parte di una serie: sperimo di no!

Livello sensualità: INESISTENTE

Disponibile in ebook: sì, euro 2,99


TRAMA: Maryland, USA. Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in un riformatorio, accusata di aggressione. È internata nell’ala Nord della struttura, dove sono reclusi i ragazzi condannati per reati minori. Indossano delle tute verdi, unico colore in un mare di bianco così monotono da stordirla. Anche Mavis ne indossa una e le vengono illustrate le regole del luogo. La prima è “non avvicinarsi alla stanza 105”. Diversa dalle altre, in quella cella è rinchiuso un ragazzo di cui nessuno sembra voler parlare. Mavis sa solo che invece lui indossa una tuta arancione e che non dovrebbe trovarsi lì, bensì nell’ala Est, riservata a chi ha commesso crimini gravi. Il suo nome non viene mai pronunciato e gli altri ragazzi si limitano a chiamarlo 105. Da subito incuriosita, Mavis infrange la prima regola, facendo di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi, a scoprire il suo nome, Niall, e a violare il suo silenzio impenetrabile. Fra Mavis e Niall nasce un rapporto sincero, empatico, che se da una parte darà a Mavis la forza di non crollare, dall’altra la travolgerà, preda di sentimenti ancora sconosciuti e in nome dei quali metterà a rischio la sua stessa vita.


Premetto che non amo gli Young Adult, né tanto meno provo a farmeli piacere. Troppo lontani e troppo infantili per una lettrice attempata come me, ovviamente ciò non toglie che la curiosità di leggere il fenomeno dell’anno finito addirittura su quotidiani e telegiornali, alla fine vince e così mi son letta questo fenomeno pescato su Wattpad, tanto pubblicizzato, ben sapendo a cosa andavo incontro.
Il risultato purtroppo non è stato dei migliori, una sorta di narcolessia indotta da pagine e pagine insulse e senza senso. Dire che è originale è come assaggiare un biscotto secco e sostenere che è un tiramisù al caffè.
Mavis è la tipica adolescente uscita dalla tastiera di un’adolescente per cui non possiamo aspettarci altro che dialoghi sterili e descrizioni acerbe dove il phatos è andato a farsi una vacanza e la storia deve reggersi da sola su fatti e vicende standardizzate, prese ad esempio da fiction di serie B. I personaggi non escono dalle pagine, non hanno sfumature né carattere. Descrivere di giovani “cattivi” ostaggi e vittime di una società di adulti incapaci rendono l’intero libro patetico e noioso. Abbiamo la classica ragazza buona ma ribelle, dolce ma dura che riesce a conquistare il classico cattivo ragazzo finito in riformatorio (o quello che è) e insieme affrontano una pseudo realtà fatta di carcerieri e sbarre che si aprono per permettere loro di scambiarsi bacetti e promesse di libertà. Un’accozzaglia indefinita di fatti e fantasie adolescenziali creano una trama decisamente banale e fuori dalla realtà che si vuol descrivere. Quando leggo un libro pretendo, prima di tutto, una certa concretezza. La percezione è quella di leggere un qualcosa di abbozzato dove è palese che l’autore non ha fatto ricerche. Se scrivi, ad esempio, di un riformatorio del Maryland e sei un’adolescente italiana è difficile che ti esca qualcosa di buono se prima non ti documenti. Se scrivi di una psicologa che vuol rendere i poveri adolescenti incarcerati, uniformi alle regole del riformatorio (ergo, della società), rendila credibile non basta farle dire due parole ad effetto. Il risultato è quello di una sorta di Twilight di basso livello dove il coinvolgimento del lettore si ferma alla prima pagina. Ovviamente questo libro (se così vogliamo chiamarlo) potrebbe interessare un giovane lettore che riempie di cuoricini il diario scolastico, ma se volete qualcosa di più, se cercate una storia coinvolgente, scritta a dovere, e non rattoppata alla meglio da un editor capace, lasciate perdere. I bei libri sono altri. Capisco l’esigenza di catturare anche quella fetta di mercato rappresentata da adolescenti per staccarli dal cellulare e social network, ma non sarebbe male pensare anche a chi langue per un libro ben scritto e chiede da anni romance all’altezza delle aspettative. Dobbiamo solo aspettare che quella grossa fetta di mercato, cresca e si chiarisca le idee su cosa vuol dire scrivere un libro e pubblicarlo. Questo it's a mess di nome e di fatto.

 




P.S.: Ho trovato in rete questa recensione di MESS fatta da Matteo Fumagalli che riassume a grandi linee quello che io stessa penso sul libro ( e che non avevo qui lo spazio per dire)... è anche divertentissima...non perdetela!






Altri libri di Ilaria Soragni
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Ritroviamo i protagonisti di Mess in fuga dal riformatorio del Maryland in cui erano internati. Niall e i suoi compagni sono disposti a tutto pur di lasciare quell’inferno e ricominciare da capo. Ma la strada per la libertà nasconde più insidie del previsto...
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L'AUTRICE
Il suo nick su Wattpad è inashtonsarms, ma nella vita reale lei è Ilaria Soragni, diciassettenne della provincia di Asti che sogna di diventare, un giorno, una psicologa forense. Per il momento si accontenta di scavare nella psiche dei suoi personaggi, attività che le riesce molto bene. Grazie alla scrittura, Ilaria ha l’impressione di mettere ordine nei suoi pensieri, ed è per questo che a quindici anni ha iniziato a scrivere su Wattpad. Scoprire che altre ragazze si appassionavano alle sue storie l’ha riempita di gioia, ma di certo non si aspettava di raggiungere milioni di clic!



TI PIACEREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO? TI PIACCIONO LE STORIE YOUNG ADULT? L'HAI GIA' LETTO? CONDIVIDI IL GIUDIZIO DRASTICO DI CRISTINA O HAI UN'OPINIONE DIVERSA? PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE.

10 commenti:

  1. Non posso condividere la recensione semplicemente perché non leggerò mai questo libro. Ma ringrazio Cristina perché se mai mi fosse balenata l'idea di leggere qualcosa di questo genere, qui mi sarei soltanto arrabbiata. Non disdegno generi diversi o tentativi innovativi, ma quando si parla di trama piatta e personaggi morti, non ce la faccio proprio.

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  2. Il problema di questi romanzi è che portano a definire un intero genere come "infantile" ed è un gran peccato. Ci sono molti YA intensi e profondi, che possono dare molto anche a "lettrici attempate". Un esempio per tutti Slammed di Colleen Hoover. Un buon libro è un buon libro, indipendentemente dal genere in cui è incasellato. Ci sono libri per bambini che fanno pensare e riscuotono successo anche tra gli adulti. Un altro esempio per tutti Harry Potter.
    Scusate la filippica, ma le generalizzazioni mi stanno un po' strette... Non avendo letto questo libro in particolare, non posso dirne nulla, anche se non mi meraviglierebbe se il giudizio fosse perfettamente meritato. Mi viene però il dubbio che vi siate confusi con My dilemma is you di Cristina Chiperi, perché non mi pare che Mess sia stato particolarmente pubblicizzato, al contrario dell'altro. Dubbio confortato dal fatto che tra "Gli altri libri di Ilaria Soragni" mettete proprio un nuovo titolo della Chiperi.

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    1. Grazie intanto per la segnalazione Alice, è stata una svista mia in fase di pubblicazione della recensione di Cristina, perchè sia Soragni che Chiperi escono con lo stesso editore.Concordo sul fatto che soprattutto per il genere N/A sia difficile generalizzare perchè attualmente l'offerta (almeno in inglese) di libri etichettati in questo nome è enorme e sono anche abbastanza diversi tra loro. Però quelli come questo che provengono da Wattpad e sono scritti da autrici molto giovani, purtroppo spesso denunciano la loro inesperienza narrativa. Le CE li scoprono, fiutano l'affare e li pubblicano mettendo il testo in mano a un editor esperto che lo pulisce per bene, lo fa splendere magari, ma il contenuto rimane lo stesso. Il giudizio di Cristina su questo libro può forse suonare un po' troppo tranchant, ma sulle opinioni personali c'è poco d fare, i gusti non si discutono. E indiscutibile è anche il fatto che questo tipo di storie abbiano poco o quasi nulla da spartire con libri densi e spesso magistralmente scritti da regine del genere che so CRistina ammira. Possiamo paragonare una soda a un Brunello?... certo che no, ma...de gustibus!

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    2. Ciao Alice. La tua non è una filippica ma un altro punto di vista che condivido. La mia non voleva essere una generalizzazione ma l'espressione di un gusto puramente personale. Per quanto riguarda la pubblicità a suo tempo lessi un articolo della stampa, pubblicato a sua volta su vari social.
      http://www.lastampa.it/2016/04/30/edizioni/asti/la-ragazza-che-conquista-internet-con-il-romanzo-scritto-con-liphone-CdyG2JeZkI83ZIVNLHuOcN/pagina.html

      Per il resto evviva chi la pensa diversamente! :-)

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  3. sono d'accordo con Alice. un buon libro è un buon libro,
    indipendentemente dal genere a cui appartiene. solitamente non leggo molto YA o NA perchè hanno come base situazioni sempre molto difficili e tristi,
    mentre preferisco leggere storie più ironiche,
    ma questo non vuol dire che non ci siano delle belle storie degne di questo nome. la sinossi in questo caso, a dire la verità, non la trovo poi così poco originale, quantomeno l'ambientazione è diversa dal solito. non per questo posso accettare che un'autrice non faccia ricerche e non scriva con cognizione di causa. la delineazione dei personaggi è altrettanto importante,
    per cui se è calma piatta da questo punto di vista,
    penso proprio di non mettere in lista il romanzo,
    che però, devo ammettere, mi incuriosisce, forse proprio per la recensione così pesantemente negativa. vedremo

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  4. In sintonia con Isabella M: più la recensione è negativa più mi stimola alla lettura. Non posso che mettere in lista.
    Emiliana

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  5. Ah Ah ragazze mi piace questo vostro spirito critico...però ricordatevi che certe volte dietro a una recensione spietata c'è semplicemente un brutto libro, punto. Ma se decidete di leggerlo, saremo felici di leggere il vostro punto di vista!

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  6. La recensione di Cristina è argomentata, ma su una cosa dissento, sono attempata, il mezzo secolo incombe, ma i romanzi della Crownover me li sono bevuti tutti di seguito durante i quindici giorni di agognate ferie! La Coleen Hoover invece non mi entusiasma. Non tutti i NA sono uguali e tutti i gusti non sanno di menta come dice mia madre. Qui però siamo oltre il NA, perché di solito si tratta di libri scritti da adulti con protagonisti giovani, questo è una cosa scritta da un' adolescente per un pubblico di adolescenti.
    Forse l'editore dovrebbe creare una collana a parte denominata che so io "Young" per differenziare le letture e non trarre in errore le lettrici.

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  7. Sono d'accordo con Francy. Il libro non solo NON mi è piaciuto ma l'ho trovato così "ridicolo" che cercare anche un solo lato positivo era come cavare sangue da una rapa. Tengo a precisare che la mia non voleva essere una generalizzazione ma un punto di vista personale: gli YA e NA non mi piacciono, per quanto ne legga o solo ci provi, il risultato non cambia: non sono il mio genere. Penso ai mille e passa libri che ci perdiamo ogni anno in Italia perchè secondo alcuni non hanno mercato e lì la frustrazione aumenta.
    Detto questo ben venga la critica costruttiva, anzi sono contenta se qualcuno leggerà questo "libro", altri punti di vista fanno sempre piacere e magari qualcuno potrebbe farmi notare cose che a me sono sfuggite. Alla fine vige la regola: che se ne parli bene o male, l'importante è parlarne! Buona lettura!! ;-)

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  8. Non posso che concordare con la recensione. Anch'io ho letto questo libro ma fu per pure errore. Non credevo che fosse un libro per adolescenti. Mi auguro che la casa editrice pubblichi altri libri di altri generi o per lo meno di autrici con un certo spessore (con comprovata esperienze, self o non self).
    AnnaMaria

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