L'Amor sacro e l’Amor profano è un’opera a olio su
tela di Tiziano dipinta intorno al 1515, oggi conservata alla Galleria Borghese di Roma. Lo
stemma sulla fontana-sarcofago appartiene al gran cancelliere di Venezia,
Niccolò Aurelio, committente del dipinto per le sue nozze avvenute nel 1514 con
Laura Bagarotto. Il gran cancelliere, prima di sposare la donna, ne aveva
mandato a morte il padre con l’accusa di alto tradimento. L'opera quindi non
era solo un dono di nozze per riconciliarsi con la moglie, ma anche un atto
politico. A parte il macabro assassinio del suocero, il quadro è meraviglioso e
mette in evidenza l'armonico dualismo dell’Amore. Osservando questo dipinto, ho
pensato a un periodo storico in cui anche uno starnuto poteva essere ritenuto sessualmente provocante.
Un
indizio? Durante il regno della regina Vittoria d’Inghilterra, latitudine
51°30′30″ N, longitudine 0°07′32″ W (vi risparmio i calcoli, siamo a Londra).
Ebbene
sì, pensavo all’epoca vittoriana. Tiziano dunque dipinge l’amore, qualche
secolo dopo, nel 1870, John Everett Millais, ritrattista delle dame
dell’alta società, dipinge il Cavaliere Errante, ovvero un quadro dove un
cavaliere con la corazza sguaina la spada, per liberare una fanciulla nuda legata
a un albero.
Per i vittoriani il quadro è vergognosamente impudico,
così come il confronto tra la bianca carne tremante della fanciulla e le
macchie di sangue sul filo della spada. L’artista alludeva forse a qualcosa di
proibito, magari uno stupro? E, orrore degli orrori, intollerabile che la
prigioniera volgesse lo sguardo al cavaliere misterioso. Quando mai una donna,
per di più ignuda, può avere l’ardire di guardare negli occhi un uomo?
Millais fu costretto per il quieto vivere delle sue
clienti (e del suo portafoglio) a ritagliare la testa della fanciulla. Vi cucì
un altro pezzo di tela, su cui aveva ridipinto la fanciulla con il volto mestamente
girato dall' altra parte. Insomma, signorina legata all’albero, non ha un
briciolo di pudore?
Ma più che l’arte poté l’antropologia e, qui lo
dico e qui lo nego, gli inglesi avevano qualche imbarazzo con il sesso visto
che John Ruskin, che pure doveva aver visto nei quadri decine di nudi, rimase
traumatizzato durante la sua prima notte di nozze alla vista del pelo pubico
della moglie Effie. D’altronde la pruderie (in inglese prudery, castigatezza
ipocrita) è una costante dell’epoca: secondo alcuni fu solo nel 1960, quando il
romanzo L’amante di Lady Chatterley fu assolto dall’accusa di oscenità, che
«crollarono finalmente le fondamenta dell’ordine vittoriano». Meglio tardi che
mai.
Mostrare
i piedi, i polpacci, il collo era una provocazione. Imbarazzanti le cosce di
pollo nel piatto, uno scandalo se la tovaglia non copriva le gambe del tavolo.
Se nel ‘700 avere un amante era più una moda che un'inclinazione alla lussuria,
nell'epoca vittoriana era considerato peccaminoso persino provare piacere durante
l’atto sessuale. Risultato? La prostituzione era diffusissima. Forse il
puritanesimo ha influito sulla storia inglese più di quanto possiamo immaginare.
Michel Foucault sostenne che la repressione ottocentesca non era altro
che una fonte di sessualità: le pulsioni, strette nel busto rigido, non
potevano che prorompere.
Quando Sir Lawrence Alma-Tadema dipinse il bellissimo
quadro intitolato Tepidarium, ove una languida donna romana giace esausta più per
l’intensa attività fisica che per i vapori delle terme, ne fece un minuscolo
dipinto da esibire nel suo studio privato. E, per non correre rischi, lo espose
prima in Francia che a Londra perché, anche nell’Inghilterra vittoriana, il
peccato veniva sempre da Parigi.
Durante
l’epoca vittoriana le ragazze avevano atteggiamenti di modestia esasperati: ballare
quattro volte con un giovanotto dava adito a chiacchiere, rimanere sola con lui
in una stanza era uno scandalo. L'unica deroga era quando il gentiluomo doveva
chiederla in sposa, ma anche questo spesso era fatto di fronte a un pubblico che
doveva attestare che non le fosse saltato addosso durante la dichiarazione.
Se
una poveretta veniva violentata era costretta a sposarsi su due piedi, perché
ormai compromessa. Quando andava bene le appioppavano un partito mediocre
disposto a passare oltre il "peccatuccio" per soldi, quando andava
male le toccava sposare l'uomo che l'aveva stuprata. Un mondo giusto, nevvero? Naturalmente
molti violavano le regole, consumando il matrimonio prima della cerimonia o
anche senza un reale impegno. Era nell'interesse di entrambi tacere
sull'accaduto e, a volte, mariti e fidanzati erano così sprovveduti da non
accorgersi che la loro sposa aveva molta, molta esperienza.
Nel
caso il futuro sposo avesse avuto dubbi circa la castità della sposa, poteva
richiedere un "esame dell'imene". La ragazza era visitata da alcuni medici
che ne controllavano l'integrità. Sottoporsi a questo esame era estremamente
umiliante perché si presumeva colpevolezza e in ogni caso, la donna era
tacciata di comportamenti lascivi solo per il fatto che altri uomini, oltre al futuro
marito, ne avessero esaminato o visto i genitali. Forse vedevano il sesso in
ogni cosa perché non pensavano ad altro?
Pamela
or The Virtue Rewarded è un romanzo scritto da Samuel Richardson nel 1740,
l’eroina è un ottimo esempio di come avrebbe funzionato di lì a poco la società
inglese: è povera ma pura e casta e non prende neppure in
considerazione le sconvenienti proposte di Mr B, nonostante egli possa
mantenerla nel lusso e lei stessa sia infatuata di lui. Pamela è dotata di
grande elevatezza morale e corrisponde allo stereotipo della ragazza
appartenente alla società puritana inglese del XVIII secolo, una giovane che
tiene alla virtù ed alla verginità più che alla sua stessa vita. Ma
tranquillizzatevi, dopo tutte le terribili vicissitudini, i nostri eroi
convoleranno a giuste e pudiche nozze.
Risale
a quel periodo la dicitura ancora oggi in voga di carne bianca, per indicare la
carne proveniente da pollame e pesce. In origine questa descrizione era però
riservata solo al lascivo petto di pollo, per sostituire la parola
"petto" che era troppo osé per i canoni del tempo. Misteri della
macelleria. La gamba di un tavolo scoperta era un sacrilegio, per carità copritela
o Lord Sebold potrebbe avere uno scompenso cardiaco! Coprire, coprire tutto: zampe
di leone dei mobili, i pomoli e gli appoggi di poltrone, tavolini, supporti e
angoliere tutto camuffato affinché le menti degli ospiti non indugiassero in
pensieri sconci. Sì, del resto alla parola "gamba" si sa, la fantasia
galoppa...
Una
caviglia scoperta, per un caso fortuito e non intenzionale, era il preludio di
un'orgia, secondo i benpensanti. Mai nessuna fanciulla degna di questo nome
avrebbe osato sollevare la gonna di pochi centimetri, per mostrare una porzione
del suo leggiadro piedino. I gomiti erano una parte troppo intima per essere
mostrata con leggerezza ma, stranezza delle stranezze, una profonda scollatura
dell'abito era tollerata visto che, per un certo periodo, la moda decretava che
il taglio del corpetto dovesse essere due centimetri sopra i capezzoli. Però,
però… la scollatura doveva essere coperta da uno strato di tessuto leggero, per
non scandalizzare troppo.
Le
ragazze perbene non frequentavano musei e mostre sulla classicità, che
all'epoca era in piena fase di riscoperta. Scusa Discobolo, vuoi coprirti i
genitali? E voi, Miss Lauren, smettete di fissare quelle borsette penzolanti tra
le gambe! Il Laocoonte avrebbe potuto traviare le povere fanciulle per tutta la
vita e non è forse di quest’epoca la copertura degli stupendi affreschi della Cappella
Sistina? Il Papa comandò che Daniele da Volterra, detto il Braghettone,
dipingesse le brache a tutti i personaggi di Michelangelo che, orrore orrore,
li aveva dipinti nudi. Michelangelo, vero antesignano di Playboy.
Ma
erano tempo di grandi cambiamenti sociali. Le donne inneggiavano all'uguaglianza
dei sessi, spuntarono le suffragette e si parlò per la prima volta di femminismo.
Non solo: i moti per le costituzioni in tutta l'Europa, l'abolizione della
schiavitù, il diritto di voto, sono solo alcune delle battaglie che si
combatterono in quel secolo, affinché i diritti non rimanessero solo sulla
carta.
Anche
l'allargamento degli orizzonti (la
stampa, il telefono, la radio) sono una conquista di quei tempi, così come quella del cielo e
del mare. L'uomo mette finalmente in pratica gli ideali dell'Illuminismo.
Un
orizzonte così vasto può essere una mèta ambita ma può anche far paura. I vittoriani,
messi di fronte a simili cambiamenti si trovarono spiazzati, spaventati,
tentarono di rimanere aggrappati a valori e comportamenti obsoleti per quei tempi.
Si opposero perché spaventati a morte specialmente i più conservatori (e
all'epoca essere progressisti non era di moda). Per questo motivo molti comportamenti
vennero estremizzati nella speranza che, codificando gli aspetti dell'esistenza,
questa rimanesse immutata. Forse fu proprio la paura del nuovo che li rese
rigidi e bigotti, paura di un mondo diverso da quello fino ad allora conosciuto.
Per
fortuna la scelta vittoriana di ripiombare in un oscuro Medioevo culturale durò
poco, perché il mutamento della società fece ben presto piazza pulita di tutte
queste fissazioni, aprendo il rigido puritanesimo al mondo moderno.
L'EPOCA VITTORIANA ( 1837-1801) VI AFFASCINA?
ALLORA VI CONSIGLIAMO ...
Beatrix Hathaway si trova più a suo agio in mezzo alla natura che non nelle sale da ballo. Nonostante le Stagioni trascorse a Londra, non è mai stata seriamente corteggiata né conquistata, e si è rassegnata a un futuro senza amore. Quando l'amica Prudence le rivela il proprio disappunto per le noiose lettere che riceve dal suo papabile fidanzato, il capitano Christopher Phelan impegnato nella guerra di Crimea, Beatrix si offre di rispondere al suo posto. Ciò che inizia come un innocente inganno, tuttavia, si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondo e passionale per entrambi, e Beatrix si scopre innamorata. Al suo ritorno, Christopher sarà più che mai determinato a fare sua la donna che attraverso quelle lettere lo ha definitivamente conquistato... Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
Evangeline Jenner è molto timida, e sarebbe anche molto ricca, se solo potesse entrare in possesso dell’eredità che le spetta. Pur di strapparla alle grinfie dei suoi disonesti parenti, è determinata a sfidare le convenzioni e a rivolgere allo scapolo impenitente Sebastian St Vincent la proposta più oltraggiosa di tutte: quella di matrimonio!Trascorrere più di un minuto in compagnia del visconte rovinerebbe la reputazione di qualsiasi fanciulla, ma non quella di Evie, certa di non voler entrare nella sua collezione di cuori spezzati. Tanto riservata quanto testarda, Evangeline è pronta a sfidarlo: si concederà a lui solo quando saprà dimostrarle di essere fedele. Un patto col diavolo o una scommessa d’amore?
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La fine del loro brevissimo matrimonio non ha sorpreso nessuno, men che meno la sposa, Bryony Asquith. Un uomo bello e pieno di talento come Leo Marsden non poteva desiderare di passare la vita con una donna che ha sfidato ogni decoro divenendo medico, e lavorando come tale. Perché quindi, dopo tre anni dall'annullamento, Leo la rintraccia e la raggiunge nel remoto distretto dell'India dove si è ritirata? Perché ha deciso di riportarla in Inghilterra? È tempo di grandi disordini e di ribellioni, ma né le battaglie né i pericoli cui andranno incontro nel lungo viaggio di ritorno impediranno all'amore che un tempo li univa di rinascere.
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Da oltre dieci anni sono separati dall’oceano: lei a Londra, lui a New York. Il matrimonio tra lord e lady Tremaine è perfetto, basato sul rispetto, la cortesia e... la distanza. Difficile trovare un compromesso migliore per la società vittoriana. Nessuno si spiega, però, cosa possa aver messo fine a una passione così intensa. Uno scomodo segreto, l’orgoglio dettato da parole troppo a lungo taciute e un’ambizione spregiudicata hanno deciso per loro. Ma adesso una richiesta di divorzio sconvolge l’equilibrio finora mantenuto. Un accordo privato e una scadenza che rimanda tutto all’anno seguente decideranno se la coppia più invidiata di Londra sarà in grado di ricucire gli strappi del tempo oppure se dovrà separarsi per sempre. Riusciranno i capricci del destino a scalfire un sentimento sincero, un desiderio che arde nel profondo del cuore?
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Un uomo non ha il diritto di essere tanto seducente, che sia un principe o un semplice… Questo pensa Camille Brontee, giovane inglese da poco sbarcata a New York, nell’attimo in cui il suo sguardo si posa per la prima volta sull’impetuoso e imprevedibile Frank Raleigh, scambiandolo per un facchino. E quando, poche sere dopo, lo incontra di nuovo in un palco del Metropolitan, affascinante nel suo impeccabile abito da sera nero, a pensare non riesce neppure, perché il respiro all’improvviso le si blocca in gola. Inizia così, nell’ottobre del 1898, l’avventura di Camille Brontee nel Nuovo Mondo, dove tutto è possibile, dove persino una donna può guadagnarsi un posto in un universo maschile come quello della redazione di un giornale.
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Inghilterra, 1887. All'apertura del testamento di Horatio Thorne, una sola cosa è certa: a contendersi Mill House, leggiadra dimora di campagna, saranno il nipote Avery e Lily, una lontana parente. il giovane però potrà avere l'eredità solo se, nel giro di un lustro, la ragazza non sarà riuscita a ricavarne degli utili. Ma trascorsi quei cinque anni, Avery scoprirà che l'unica cosa che veramente desidera è Lily.
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E SE NON L'AVETE VISTO...
The Young Victoria (2009), con Emily Blunt nella parte di Vittoria e Rupert Friend nei panni di Alberto, racconta l’ascesa al trono e i primissimi, e turbolenti, anni di regno della Regina Vittoria, nonchè la nascita e e la consacrazione del grande amore della sovrana con il marito, il Principe Alberto.
La giovane Principessa Vittoria di Kent erede legittima al trono d’Inghilterra durante gli ultimi anni del regno di suo zio, re Guglielmo IV (Jim Broadbent), viene allevata in vista del suo futuro impegno in maniera piuttosto rigida sia da sua madre, la duchessa di Kent (Miranda Richardson) che da Sir John Conroy (Mark Strong), addetto all’educazione e alla preparazione di Victoria e della sua famiglia all’oneroso ruolo di famiglia reggente. Conroy piuttosto ambizioso, in cuor suo spera che Guglielmo IV muoia mentre Vittoria è ancora minorenne, così che dietro la duchessa una volta nominata reggente ci possa essere egli stesso come potere occulto a tirare le fila della nuova sovrana. Vittoria però ha un carattere piuttosto ribelle e quando sarà il momento si rifiuterà di firmare i documenti che renderebbero Conroy suo segretario personale. Nel frattempo in Belgio lo zio di Vittoria, re Leopoldo I (Thomas Kretschmann), vuole sfruttare la parentela con i Kent garantendo così una solida alleanza tra Gran Bretagna e Belgio. Rendendosi però conto che sua sorella sta perdendo il controllo di sua nipote Vittoria, sempre più ribelle e recalcitrante ai suoi doveri, decide di inviare in Inghilterra suo nipote, il principe Alberto di Sassonia affinchè seduca la nipote.
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VI AFFASCINA L'EPOCA VITTORIANA? VI PIACCIONO LE STORIE AMBIENTATE DURANTE IL LUNGHISSIMO REGNO DI QUEEN VICTORIA? QUALE ALTRO ROMANZO CONSIGLIERESTE?
Difatti... nell' era vittoriana nacque e trionfò l' isteria femminile, fino all' invenzione... del vibratore !!!
RispondiEliminaRicordo un film di un po' di anni fa che ripercorreva la storia di qs invenzione... prodigiosa! :-) Mi sfugge il titolo, ma era divertentissimo! Un argomento simile trattato con i tipici aplomb e ironia inglesi, da capottarsi dalle risate!
Eliminail film era Hysteria del 2011
EliminaRicordo un film di un po' di anni fa che ripercorreva la storia di qs invenzione... prodigiosa! :-) Mi sfugge il titolo, ma era divertentissimo! Un argomento simile trattato con i tipici aplomb e ironia inglesi, da capottarsi dalle risate!
EliminaCara Adele, se la storia fosse spiegata come riesci a farlo tu, probabilmente molti studenti non dormirebbero sui libri durante quelle ore!
RispondiEliminaIl commento di Mirella qui sopra mi ha tolto le parole di bocca... ehm dalla tastiera!
Grazie Alessandra! Per un attimo pensai di dedicarmi all'insegnamento della storia... ma poi la vita mi ha sviata ed eccomi qui, a scrivere di storia in un altro contesto. Oggi mi basta sapere che anche una sola di voi ha rivalutato un periodo storico o un personaggio, grazie ai miei libri. Credimi, per me è già un grande successo. Un abbraccio a tutte le lettrici del blog!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminatroppo divertente, mamma mia che risate....
RispondiEliminaè proprio per questo che non amo proprio questo periodo,
che definirei alluncinante,
e difficilmente leggo romanzi di quest'epoca.
Grazie, Adele, come sempre. I tuoi articoli sono deliziosi.
RispondiEliminaArticolo molto interessante!!!!Adoro i romanzi storici che siano dell'epoca vittoriana,romana od altro ancora!!!
RispondiEliminaScoperti grazie a te Adele e qui nel blog e tra un thriller e l'altro(che resta sempre il mio primo amore)
cerco di rimediare leggendone il più possibile!!!