IL PRINCIPE E LA PREDA di Elizabeth Hoyt ( Mondadori) -> Recensione

L'USCITA DE IL PRINCIPE E LA PREDA DI ELIZABETH HOYT NEI ROMANZI MONDADORI ORO DI SETTEMBRE, CI DA' L'OCCASIONE DI ANNUNCIARE IL SUO INGRESSO NELLA NOSTRA HALL OF FAME, COME UNO DEI ROMANZI STORICI A NOI PIU' CARI DEGLI ULTIMI ANNI E DI RIPUBBLICARE LE NOSTRE RECENSIONI. SIAMO FELICI CHE QUESTO LIBRO SIA FINALMENTE DISPONIBILE IN EBOOK.

Autrice: Elizabeth Hoyt
Titolo originale: The Raven Prince
Traduttrice: Cristina Sibaldi
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra,1760
Pubblic. originale: Warner Forver, novembre 2006, pagg.356

Pubblic. Italiana: ed.Mondadori, collana I Romanzi Passione, n°17, novembre 2008; I Romanzi Monadori, coll. Oro n°153, settembre 2015, pp.231
Parte di una serie: 1° trilogia dei Principi
Livello sensualità: ALTO
Disponibile in ebook? Sì, euro 3,99



TRAMA: Anna Wren, giovane e sensuale vedova, per risollevare le proprie finanze decide di accettare un lavoro come segretaria di Edward de Raaf, conte di Swartingham. Uomo duro e scontroso, Edward ha già fatto scappare diversi dipendenti, ma con Anna è diverso: l'attrazione fra loro è forte fin dal primo incontro e cresce a ogni diverbio. Quando Anna scopre che Edward si reca a Londra per soddisfare i propri desideri, prende una decisione temeraria: introdursi nel bordello e passare con lui una notte di passione…


*Romanzo letto in versione originale*
Sarà vera la teoria secondo la quale in ogni donna si nasconderebbe una crocerossina? Forse nel mio caso sì, perché ho assolutamente un debole per i cosiddetti 'scarred heroes', uomini segnati psicologicamente da un tragico passato o fisicamente sofferenti. Con Edward de Raaf la Hoyt ha creato un eroe che sembra essere stato pensato apposta per me, segnato nel corpo e nello spirito, ma tremendamente sexy! E a fianco di questo eroe favoloso ha messo Anna Wren, dolce e volitiva al tempo stesso, un'eroina che non si lascia rubare la scena dal carismatico eroe, ma anzi lo completa splendidamente. Tutto calcolato. Infatti, parlando della creazione dei suoi personaggi, la Hoyt dice:
(...) Per me tutto ruota attorno al protagonista. Tutti i miei romanzi iniziano con l'eroe e il suo lungo e complicato background che (fortunatamente) lascio quasi del tutto fuori dal libro. Poi voglio sapere che direzione prenderà durante il suo viaggio e, infine, trovo la protagonista. Ma voglio creare eroi forti e complessi, perciò è molto importante che l'eroina sia almeno forte e complessa quanto il protagonista. Se no si finisce con un'eroina pappa molla che si fa dominare dall'eroe. Bah! In realtà direi che mi piacciono le eroine che fanno un po' perdere l'equilibrio al protagonista. Noterete che spesso nei miei romanzi l'eroe cerca di controllare l'eroina, o almeno cerca di farle ammettere che ci sono delle regole di comportamento, e lei semplicemente lo ignora e la cosa lo manda fuori dai gangheri. Ecco il mio eroe: un uomo completamente frustrato e confuso dall'eroina. (...)(brano tratto da un'intervista di ARR del 29 marzo 2007. Se vuoi andare all'intervista completa clicca qui. ) 
L'incontro dei protagonisti nelle prima pagina del romanzo ricorda molto da vicino la scena della caduta da cavallo di Mr Rochester in Jane Eyre (c'è pure il cane!). Anche qui è l'incontro del destino, lungo una fangosa strada di campagna, con una protagonista che ha però la lingua molto più affilata di quella di Jane nel rispondere allo sconosciuto che l'ha quasi investita con il suo cavallo e un protagonista, il conte di Swartingham, forse ancora più burbero di Mr Rochester ( e con lo stesso nome: Edward)  ma ugualmente non convenzionalmente attraente.
Lei, Anna Wren non sembra avere sulla carta i numeri giusti per conquistare un conte. Non è particolarmente attraente, è rimasta vedova senza figli dopo pochi anni di matrimonio e fa fatica a sopravvivere dignitosamente insieme all'amata suocera con la misera rendita lasciatale dal marito. Un'esistenza rispettabile la sua, ma tutto sommato grigia, senza grandi promesse per il futuro e con i ricordi agrodolci di un matrimonio con un uomo che la tradiva.  Infatti, quali possono essere  le possibilità di trovare un nuovo marito in una piccola comunità rurale come Little Battleford per una vedova non più giovanissima, apparentemente sterile e di pochi mezzi ?
 L' "incontro del destino" mette però in moto una serie di circostanze che cambieranno la sua vita. Prima Anna riceve l'offerta inaspettata di diventare la nuova segretaria del conte di Swartingham, un genere d'impiego piuttosto inusuale per una donna, ma con uno stipendio tale da far tacere ogni tipo di remora. Poi, conosce il suo datore di lavoro (forse sarebbe meglio dire 'riconosce') e nonostante il suo caratteraccio e i segni del vaiolo che gli deturpano una parte del viso, ne rimane suo malgrado affascinata. Il trascorrere del tempo e la vicinanza le faranno conoscere anche bene l'uomo dietro alla maschera da orso, e più lo conosce più comincia a desiderare di non dover mai più lasciarlo.
Edward de Raaf ha davvero un pessimo carattere, tanto da far scappare un numero imprecisato di collaboratori, ma quella piccola donna, ('Wren','scricciolo' di nome e di fatto) che ha accettato di essere la sua nuova segretaria, sembra non avere nessuna paura di lui. Gli risponde anzi spesso a tono, dimostrando un'arguzia e uno spirito (oltre a un briciolo d'impertinenza) che lo colpiscono. Non si può dire che sia una donna attraente, nonostante la sua splendida bocca, ma giorno dopo giorno, la sua presenza sembra diventargli sempre più necessaria.
Due solitudini, quella di Anna e di Edward, che prima si scontrano, poi si incontrano e poi pian piano si conquistano. E quando si conquistano...sono scintille! Un aspetto assolutamente non trascurabile del romanzo è l'estrema sensualità che lo caratterizza. Questi due si attraggono come calamite, anche se per ragioni diverse ognuno di loro cerca inizialmente di evitare ogni contatto fisico. Una buona parte del romanzo è perciò piacevolmente intessuta da una potente tensione sessuale che ci porta a desiderare quanto loro che quel contatto fisico avvenga presto e quando finalmente avviene, l'autrice non si tira indietro nel descrivere la loro passione. Alcune pagine sono decisamente 'hot', eros allo stato puro! Un'attrazione la loro che varca i confini dello status sociale, dei comportamenti corretti e delle convenienze. Non voglio dire di più, però vi anticipo che l'escamotage che troverà Anna per riuscire ad avere un rapporto fisico con il conte che sa, date la loro disparità sociale, non potrà mai essere veramente suo, cioè farsi  passare da lady 'in disguise' in cerca di sensazioni forti in un bordello londinese che lui frequenta, se pur un tantino azzardato anche per una vedova dal carattere forte come Anna, se pur difficile da credere,  è assolutamente delizioso da leggere!
Ne IL PRINCIPE E LA PREDA la Hoyt è decisamente riuscita a distillare quasi tutti gli elementi che mi piacciono in un romanzo d'amore: un eroe sofferto ma umano, coraggioso e virile; un'eroina che ha i suoi problemi, ma anche la forza di affrontarli, e abbastanza carattere da tenere testa al protagonista ; una storia d'amore unico, intenso, che va oltre l'aspetto fisico e le convenzioni. Eppure, a guardar bene, non può dirsi un romanzo perfetto. La trama non è sempre ben orchestrata; la scelta dell'ostacolo alla soluzione della storia poteva essere concepito meglio e ci sono elementi anacronistici o difficilmente plausibili, a partire dalla scarsa possibilità che una donna, benché vedova rispettabile, potesse, in un paesino di campagna del Settecento, diventare la segretaria privata di un conte single mantenendo integra la sua reputazione. Sì, ci sono punti deboli in questo libro, ma la storia d'amore è talmente bella e coinvolgente, che francamente tutto il resto passa in secondo piano! Quando si arriva alla parola fine si ha voglia di ricominciare a leggerlo tutto da capo, per poter gustare con più calma scene, di volta in volta divertenti, drammatiche e intensamente sensuali. 
Questo è un libro che non mi stanco mai di rileggere, per me è sempre una gioia farlo e sono sicura che lo sarà anche per voi.








* Romanzo letto in versione originale*
Dopo aver letto "The Raven Prince"/ "Il principe e la preda" della Hoyt, guarderò con più rispetto i corvi, quando mi svolazzeranno sulla testa gracchiando sgradevolmente. Perché mi ricorderanno di questo romanzo
che, nonostante i molti 'ma' e i 'se' che dovrebbe suscitare in un lettore attento, mi ha conquistato in modo viscerale. L'ho trovato una  lettura di pancia, più che di testa, insomma.
Perché il corvo in questione, Lord Edward De Raaf, è talmente affascinante nella sua bruttezza, talmente solido e affidabile nella sua rude fisicità come nei suoi principi, talmente tenero e bisognoso di conforto nella sua fragilità interiore, talmente invitante nella sua sensualità, da apparirci immediatamente più un principe gentile che un corvaccio nero. Nonostante gli sforzi della Hoyt e l'artificio della favola che si snoda parallela al racconto (omaggio alla letteratura settecentesca ricca di animali parlanti e saggi), la metamorfosi di Edward non è una sorpresa, ma una confortante sicurezza.
C'è un passo, non fondamentale ai fini del racconto, ma per me indimenticabile, in cui Lord Swartingham e Anna si lasciano tentare da una scommessa (che riguarda l'onnipresente e brutto-come-il-padrone cane Jock): la richiesta di Anna in caso di vittoria è all'apparenza non maliziosa - gli chiede come pegno di poter visitare insieme a lui i giardini della Abbey -, quella di Edward, più ardita: in caso fosse lui a vincere, pretenderà da lei un bacio. Ma nonostante sua signoria sia uno dalla cui bocca escono solo ordini strillati e insulti variegati, porge la sua richiesta ad Anna dolcemente, con l'insicurezza di un adolescente, mettendo prima della parola "bacio" un forse e subito dopo un punto interrogativo: "Perhaps a kiss?", osa chiedere in pegno. In quel punto interrogativo sono concentrati i timori e le debolezze di una vita, la paura di essere 
rifiutato ancora una volta per la sua bruttezza, per il suo caratteraccio irascibile e violento ( quanti soprammobili fanno una brutta fine per mano del conte!), per le orrende cicatrici che il vaiolo gli ha lasciato, per essere sopravvissuto alla sua famiglia e alla sua prima moglie.
Non ci stupisce che Anna lo trovi adorabile. Anche quando, pensando di aver vinto la scommessa, De Raaf si concede una smorfietta ironica  alquanto supponente. M'lord è molto più tenero di quanto non intenda apparire. Tanto che Anna Wren, per quanto piccola e delicata come uno scricciolo (wren significa appunto scricciolo), lo manovra e gli tiene testa con l'autorità di una vera lady di ferro. Il suo stratagemma per portarselo a letto è un classico del genere, divertente e prevedibile. Anna è una donna matura, non tocca un uomo da cinque anni, e freme per una notte d'amore con il suo amato conte. Ma
non potendo permettersela nei panni di Anna Wren, perché ne andrebbe della sua rispettabilità, rischia il tutto per tutto vestendo quelli di una demi mondaine: c'è più stoffa nella maschera che le copre il viso che in quella della veste trasparente che indossa quando riceve il conte in un'alcova dell' Aphrodite's Grotto, un bordello di Londra. E quando il conte, dopo il primo infuocato incontro (che la Hoyt non lascia all'immaginazione del lettore), andandosene pronuncia come fosse un ordine la parola tomorrow, domani, rinnovando così il loro appuntamento scandaloso, Anna non può che soccombere al proprio desiderio e rischiare per una seconda volta. Con tutta la nostra approvazione. 
Avete trovato delle incongruenze storiche o sociali nel romanzo? Amen, perché reggono il gioco al racconto. D'accordo, la Hoyt non fa la sofisticata nella scelta delle situazioni, attinge a piene mani nelle pieghe del genere, rivisitandolo però liberamente con personalità e padronanza di stile. Popola il romanzo di personaggi divertenti, tragici , buoni e cattivi, non si fa sfuggire neppure la tentazione del duello finale. Senza mai dimenticare di divertirsi e di divertire. 
Ma davvero questo è un romanzo d' esordio?






LA SERIE DEI PRINCIPI
1. The Raven Prince (2006) - ed. italiana: IL PRINCIPE  E LA PREDA, I Romanzi Mondadori Passione (2008) e I Romanzi Mondadori Oro (2015) -  Edward de Raaf, conte di Swartingham e Anna Wren
2.The Leopard Prince (2007) - ed. italiana:  IL PRINCIPE E IL DESIDERIO,  I Romanzi Mondadori Passione (2008)  Harry Pye e Lady Georgina Maitland - LEGGI QUI la ns recensione
3. The Serpent Prince (2007)- ed. italiana: IL PRINCIPE E IL TORMENTO
I Romanzi Mondadori Passione (2008) - Simon Visconte di Iddesleigh e Lucy Craddock-Hayes - LEGGI QUI la ns recensione
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LEGGI QUI LA NOSTRA INTERVISTA A ELIZABETH HOYT IN OCCASIONE DELLA PRIMA USCITA ITALIANA DEL PRINCIPE E LA PREDA

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L' AUTRICE
ELIZABETH HOYT ha scalato nel giro di pochissime anni le classifiche di vendita dei bestsellers con i suoi rosa storici ( e molto sensuali) ambientati nel Settecento ma anche con i suoi contemporanei , che scrive con lo pseudonimo di Julia Harper.
Elizabeth è nata a New Orleans, città natale di sua madre e della sua famiglia da generazioni, ma è cresciuta a St.Paul , Minnesota, di cui mai potrà dimenticare i rigidi inverni. Negli anni la sua famiglia ha viaggiato molto in Inghilterra, passando un'estate in Scozia, a St.Andrews e un anno a Oxford. Elizabeth si è laureata in antropologia all'università del Wisconsin ed è nel Wisconsin, durante uno scavo in un campo di mais, che ha incontrato il suo futuro marito archeologo. Oggi, Elizabeth vive con il marito, i loro due figli e i loro tre cani in Illinois. E' un'amante del giardinaggio e coltiva più di 26 specie di lilium oltre a tantissimi altri generi di fiori nei suoi vari giardini. Agli Hoyt piace viaggiare tutti insieme e la meta dei loro viaggi finisce sempre per essere un sito archeologico!

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11 commenti:

  1. Chissa' se si vedra' questa autrice in italia..anche la copertina e' molto bella!
    juneross

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  2. Ciao Ross!
    La speranza è anche mia, perchè davvero meriterebbe. Ho scritto a riguardo una mail alla Mondadori, ma non ho ricevuto risposta, spero almeno che abbiano avuto in nota la segnalazione!

    RispondiElimina
  3. Ciao,
    incuriosita dalle vostre recensioni ho acquistato il libro oggi e l'ho letto in 3 ore. Ecco quello che penso: bello, originale, sensuale, promette molto ma è tutto troppo veloce e non decolla del tutto. Sarei curiosa di sapere se la traduzione in italiano ha portato con se anche dei tagli. Qualcuna l'ha letto in lingua originale?
    Intanto ciao e complimenti per il sito...
    Gio

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  4. Ciao Gio, benvenuta e grazie dei complimenti!
    Non so se te ne sei accorta, ma la maggior parte dei romanzi che sono recensiti su questo blog sono stati letti in lingua originale. In questo caso io The RAVEN PRINCE l'ho letto diversi mesi fa e ho poi scritto questa recensione che ho adesso voluto ripubblicare in occasione dell'uscita della traduzione italiana. Sono felice che il romanzo sia piaciuto anche a te e ti confermo che ( ahimè!) i tagli ci sono stati, anche se la Hoyt nell'intervista che le abbiamo appena fatto (l'hai letta?)ci ha confermato che i tagli non hanno toccato le scene sensuali e la Mondadori le ha anche chiesto di approvarli (cosa che a quanto pare gli editori di altri paesi non fanno). Se pensiamo che il romanzo originale ha 356 pagine e la traduzione 231, già capiamo che i tagli sono stati consistenti! E poi considera che l'inglese è una lingua molto più sintetica dell'italiano! Per mia fortuna leggendo in inglese non sono più abbligata a sottostare alle limitazioni delle traduzioni , ma naturalmente mi spiace per le lettrici italiane che non potranno mai assaporare a pieno il gusto dell'originale!

    Saluti
    Francy

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  5. Grazie Francy della risposta esaustiva.
    Non mi resta che esercitarmi con l'inglese (sigh!) e tentare la lettura in lingua almeno per i romanzi pìù meritevoli.
    Questo sito resterà comunque il mio riferimento.
    Gio

    RispondiElimina
  6. Gio, vedrai che se inizi e cominci ad abituarti a leggere in inglese poi continuerai a farlo! Ad esempio, se ti va di inizare con questo romanzo, puoi provare a comprarlo in italiano e poi in inglese (acquistabile su IBS o altre librerie online) se vedi che ti piace. Non è complicato da leggere, prova! Poi mi saprai dire.

    A presto.
    Francy

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  7. L'ho letto in italiano e, anche se tagliato, mi ha fatto un'ottima impressione. Credo valga la pena di seguire questa autrice.
    Grazie per il suggerimento, Francy!

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  8. Ho letto questo libro da un bel po. E n'e ero rimasta colpita. ci sono qualche incoerenze ma la storia d'amore e stupenda. Mi piacciono gli eroi che sono un po al difuori dalla norma. Purtroppo l'ho letto in francese. E la traduzione a fatto quache danno... ma anche se c'era quel problemino, la storia era fantastica. Mi viene solo da dire, cosa sarrebbe stato con il testo iniziale ? :-).
    Da consigliare!

    RispondiElimina
  9. Ciao Adoree hai ragione, le traduzioni in parte snaturano sempre un po' il testo originale, vuoi per necessità di format del libro ( cioè riduzioni nella lunghezza della storia) , vuoi per la qualità della traduzione che non sempre è all'altezza. Questo romazno a mio parere è ilprimo e il migliore di questa autrice e se un giorno riuscirai a leggerlo in lingua originale te ne renderai conto anche tu!

    Francy

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  10. Non ho ancora letto questo romanzo, né in versione originale né nella prima traduzione, e sono contenta che adesso venga ripubblicato begli Oro, perché se non sbaglio le versioni in questa collana sono integrali o quasi (vedo dal numero di pagine che non dovrebbero esserci troppi tagli).
    Sicuramente lo prenderò, perché la Hoyt mi piace molto: effettivamente usa un linguaggio un po' "spinto" (o forse sono io troppo pruriginosa... ;-) ), e alcune scene sono davvero calde e forti, ma la sensualità che trasuda letteralmente da ogni pagina, la profondità dei sentimenti e la bellezza (non in senso fisico) dei suoi personaggi maschili, tutti un po' trattati male dalla vita, mi coinvolgono moltissimo.
    Bene, sono contenta, un bello storico finalmente, era parecchio che non ne usciva uno che mi attraesse.

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  11. io non amo molto gli storici, ma ogni volta che leggo le vostre recensioni sono sempre molto tentata.... mi piace quando i protagonisti non sono super belli,
    ma sono di una bellezza normale, perchè è sempre troppo facile innamorarsi di un adone o di una venere.... bisogna anche saper guardare oltre....

    RispondiElimina

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