Genere: Paranormal / Contemporaneo
Ambientazione: Da qualche parte nel mondo- Oggi
Pubblicazione: Anonima Strega, 5 giugno 2015, pp.208
Pubblicazione: Anonima Strega, 5 giugno 2015, pp.208
Parte di una serie: No
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile ebook? Solo in ebook, € 1,99
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TRAMA: Accetteresti tre milioni di euro in cambio di un lavoro di due settimane segregata in una villa abitata da demoni?
Nessuno rifiuterebbe tre milioni di euro per quindici giorni di lavoro, ma se il compito prevedesse di essere rinchiusi in una villa sperduta, abitata da cinque demoni, la faccenda si farebbe complicata. A Iris quei soldi fanno gola, tuttavia non crede alla storia di dannazione e caduta raccontatale dai suoi coinquilini o presunti demoni che siano. Se cede alla proposta di scrivere per conto loro una richiesta di redenzione, è solo perché la fuga le è preclusa. Il maggiordomo Damien, l’autista Nadir, il cuoco Zaccaria, il giardiniere Theo e il Guardiano Sebastian sono gli uomini più affascinanti che Iris abbia mai incontrato, ma anche i più irrazionali, dunque è bene non pensare troppo all’algido Sebastian, meglio assecondare le sue follie e sperare nel pagamento. Ma è difficile spiegarsi alcuni strani illusionismi. E ancora di più addormentarsi sotto lo stesso tetto di cinque splendide furie che per espiare passioni e colpe affermano di non sfogare gli istinti sessuali da trecento anni...
Oggi vi parlo di Anonima Strega un' autrice che abbiamo già molto apprezzato nei racconti di Natale - Christmas in Love 2014 pubblicati sul nostro blog (Killer di Cuori, vedi qui).
Che Anonima Strega sapesse scrivere bene, lo avevamo capito, che riuscisse a coinvolgere anche lettrici non appassionate del genere, che ne hanno trovato una brillante lettura alternativa, forse è stata la vera sorpresa, e se deciderete di leggere questo romanzo aspettatevi di rimanere ancor più stupite. La storia è narrata in terza persona con soggettive prevalentemente di Iris alternate a quelle di Bastian e Damien.
La protagonista è Iris, una giovane donna in crisi economica che si vede letteralmente cadere sul balcone di casa un giovane affascinante ma invadente ed inquietante che le propone di lavorare per il suo capo per quindici giorni col compenso esorbitante di tre milioni di euro. Non trovate anche voi che il compenso così alto nasconda chissà quale terrificante delitto o azione losca tale da farvi temere di accettarla? E' ciò che pensa anche la sua amica e coinquilina Gaia, a cui la fantasia non manca di certo e che dissuade l'amica dall'accettare una proposta così misteriosa e potenzialmente pericolosa. Ma volete mettere la tentazione di accettare così tanti soldi quando se ne hanno davvero tanto bisogno? Ed è fatta, bisogno, curiosità e un pizzico di incoscienza e la nostra protagonista si ritrova a vivere per quindici giorni in una mega villa abitata da cinque enigmatici uomini. Precisamente, questi:
Bastian, capelli scuri e occhi verdi è il Guardiano del gruppo, duro, cinico, pretende massimo rispetto delle ferree regole da lui imposte e che egli stesso rispetta, perciò è rispettato e ben voluto dai suoi uomini. Sarà Bastian a dettare una misteriosa lettera, che ha date ben precise da rispettare nella sua compilazione, ed a svelare ad Iris le loro vere nature e il vero motivo della sua presenza alla villa.
Damien capelli lunghi e neri rasati da un lato con occhi nerissimi quasi senza pupilla, è il maggiordomo, il più tenebroso, riottoso, frustato, beffardo ed enigmatico. E' l'artefice 'dell'assunzione' di Iris, a dispetto del diniego e della ritrosia di Bastian. E' l'amico che pare comprender e voler aiutare Iris per poi rivelarsi forse il più pericoloso dei cinque. O no?
Nadir moro con occhi di pece, miscuglio tra l'indiano e il nordico è l'autista. Tra i cinque è il più rilassante, grazie alla meditazione riesce a tenere sempre un ferreo equilibrio che impone anche agli altri al bisogno. Compresa Iris.
Zaccaria, possente e dai capelli ricci biondo cenere è il cuoco. E' vivace, simpatico, sempre con la battuta pronta, prepara dei pranzetti vegetariani prelibati, per non parlare di quei dolcetti così stuzzicanti e provocanti (quali? scopritelo leggendo).
Theo biondo occhi celesti è il giardiniere. Apparentemente timido, dolce, balbetta e arrossisce quando gli si rivolge la parola. Ma di notte, si trasforma in un uomo imprevedibile pieno di furia.
Cinque uomini diversamente affascinanti ed attraenti che cercano di metterla a proprio agio, beh quasi tutti, ma che nascondono qualcosa di inquietante e a volte appaiono diversi da come sembrano, soprattutto quando raccontano di alcune storie fantastiche a cui sembrano credere. Se si aggiungono poi particolari come topi o colombi che a mezzanotte, tutte le notti, si sentono frusciare sulla mansarda per poi interrompersi sempre alla stessa ora; uomini che di notte girano nudi per casa; occhi che cambiano colore; umori che si modificano inaspettatamente, ce ne è davvero per tutti i gusti.
Che dirvi, personalmente ho adorato tutti e cinque questi uomini, i loro problemi , il fatto di essere legati l'uno all'altro al punto che l'azione di uno determina il futuro dei suoi compagni. Costretti dunque a rispettare rigide regole di comportamento per non danneggiare l'amico, uniti dall'inizio della loro storia, sino alla fine, qualunque essa sarà. Iris è all'inizio comprensibilmente confusa e scettica, furbamente si guarderà bene le spalle dai suoi coinquilini provvisori e l'autrice per buona parte del libro è stata abilissima nel non farci capire in che direzione sarebbe andata a finire la 'simpatia' di Iris. Simpatia che costerà ad uno dei protagonisti l'ira dei suoi compagni e una grande punizione. Può anche in questo caso l'amore cambiare le regole?
Buona lettura.
LEGGI UN ESTRATTO DEL ROMANZO...
Già ventiquattro
ore erano trascorse da quando era arrivata alla villa, e l’insolito padrone si
era infine degnato di riceverla. Il sole del mezzogiorno filtrava da un’ampia
vetrata sulla parete che dava sul prato del giardino, e gli arredi apparivano
di estremo valore. Un studio-biblioteca, per l’esattezza. Sbocciava, racchiuso
fra antiche librerie che correvano fino al soffitto. Il mobilio era in legno
scuro, così come l’enorme scrivania di fronte a lei, sormontata da fiori
freschi che Theo doveva aver raccolto in mattinata. Adagiata su un largo
tappeto persiano, la scrivania dava le spalle alla vetrata, ma appariva spoglia
di carte e penne, seppur ricolma di testi dall’apparenza antichi.
C’era anche
la famigerata busta di plastica dal contenuto indecifrabile con cui Sebastian
era rientrato il giorno avanti.
Una sedia in
broccato attendeva placida di fronte a lei, quasi la stesse invitando, muta, ad
accomodarsi. Ma Sebastian se ne stava con lo sguardo fisso all’esterno, le mani
intrecciate dietro la schiena, e sembrava non essersi accorto della dipartita
di Damien.
Iris si passò
una mano sulla fronte e calcolò che, in fondo, un paio d’ore doveva essersele
dormite, quindi si sarebbe fatta forza, e avrebbe ascoltato le misteriose
delucidazioni dell’uomo o demone che fosse. Ridacchiò fra sé, sedendosi,
nell’incoscienza di quanto le stava avvenendo, e si trovò a constatare che, in
effetti, Nadir aveva ragione: l’umorismo sarebbe stata un’ottima arma per
difendersi dallo stress e dall’ansia.
Si schiarì la
voce, ma Blackdeeman parve non udirla. Era vestito più o meno come il giorno
precedente e non sembrava intento a scrutare qualcosa di particolare, per
quanto Iris non potesse scorgerne lo sguardo. Stava senza dubbio pensando a
come metterla di fronte alla questione. Certamente sarebbe partito con le
abituali assicurazioni sulla sua serietà, col tranquillizzarla in merito
all’effettivo pagamento e spiegandole come mai erano stati costretti a
sottoporla a quel bizzarro ingaggio. Poi avrebbe tolto la maschera ai compagni
e sciolto la farsa, esponendole il trucco dei giochi di prestigio. Infine le
avrebbe spiegato nei minimi dettagli in cosa avrebbe consistito il suo
incarico, facendola cominciare all’istante.
«Voglio
raccontarti una storia» proruppe invece, sempre dandole le spalle. «Nella
dimensione dei demoni si narra un’antica leggenda...» Come non detto. «È solo
una leggenda, non sappiamo quanto ci sia di vero» mormorò alzando le spalle e
voltandosi per un istante di un quarto per poi immergersi di nuovo sulla vista
del prato. «Secoli, millenni fa, un demone cadde da Bianco a Nero dopo aver
compiuto un tremendo delitto e si ritrovò a soffrire sulla terra a lungo prima
di adattarsi al nuovo ambiente, come succede a ogni demone dopo la caduta, per
quanto i nostri giustizieri ci permettano di vivere con ogni comodità.»
«A mano a mano
che il tempo passava...» ovviamente non l’aveva nemmeno ascoltata, «si rese
conto che le privazioni e la disciplina l’avrebbero aiutato in una sorta di
percorso di redenzione che però, senza un contatto diretto con i Bianchi, non
avrebbe potuto realizzarsi appieno. Dopo la caduta, difatti, ogni contatto fra
la dimensione dei demoni e quella della Terra, scenario della caduta, viene
interrotto, e i demoni Neri sono costretti a subire la loro condanna in eterno,
privi di ogni mezzo di comunicazione, sia fra loro sia, soprattutto, con i
Bianchi.» Le stava davvero raccontando tutto quello per spiegarle come mai era
refrattario all’uso dei cellulari? «Durante la caduta da una dimensione
all’altra, le piume delle ali si bruciano per il passaggio nei pressi del sole
e nell’antichità questa privazione era anche metafora della scrittura, che
veniva effettuata con le piume. I demoni non possono più volare, i demoni non
possono più comunicare, scrivere.» Il tizio, di fantasia, ne aveva a
sufficienza, ma adesso era arrivato il momento di parlare di cose serie, ovvero
dei tre milioni di euro. «Così, l’antico demone caduto della nostra leggenda
ebbe l’idea di compiere un gesto che mai era stato tentato prima. Coinvolgere
gli umani nei nostri affari sarebbe vietato. Ogni volta che qualcuno di
loro...» Loro? Ne parlava come se lei
fosse stata assente, oltre che lui non
umano... «viene a conoscenza di qualcosa che ci riguarda, ci premuniamo di
alterarne la memoria, anche se come gesto va a scalfire quanto ci si è
ripromessi in fatto di redenzione. Non si tratta certo di una buona azione,
soprattutto se è dipesa da una nostra mancanza.» Rimase qualche istante in
silenzio, mentre Iris si chiedeva dove volesse andare a parare, visto e
considerato che lei era un’umana e avrebbe dovuto scrivere qualcosa di non
meglio precisato, almeno fino a quel momento. «Il demone fece amicizia con un
umano che si abituò alla sua natura e, col tempo, si stabilì fra i due un
rapporto di fiducia. All’epoca gli umani erano meno razionali e non era stato
difficile per il demone portarlo a credere quanto gli stava raccontando. E fu
proprio l’amico umano a suggerirgli quanto poi misero in atto: lui stesso si
sarebbe prestato per lui a scrivere una lettera indirizzata al Capo Guardiano
dei Bianchi, per raccontargli del cambiamento avvenuto nel frattempo nella sua
indole e per implorare il ritorno alla sua dimensione di origine.» Finalmente
Blackdeeman si voltò, la fronte corrugata, lo sguardo intento alla busta di
plastica sulla scrivania. L’aprì, e ne trasse una risma di fogli bianchi. «Si
procurarono la carta, una piuma bianca...» Sebastian le mostrò una candida
piuma dalla sagoma perfetta, traendola dalla busta col pollice e l’indice. «E
inchiostro dorato» concluse, estraendo anche una boccetta di vetro dal
contenuto brillante. «Come il sole che aveva bruciato le piume.» Sì, la storia
era affascinante, però... «Iniziarono di luna nuova, alcune frasi al giorno,
per due settimane, fino al culmine dell’astro, poi salirono su un tetto e a
mezzogiorno fecero volare il messaggio verso il sole. La lettera sparì per
alcune ore, ma un’altra ne apparve all’ingresso di casa,
che invitava il demone
a recarsi nel punto esatto in cui era caduto, a pochi passi dall’abitazione a
lui assegnata.» Iris non ne fu certa, ma le parve di scorgere un lampo di
sorriso, sulle labbra di Sebastian. Un’affascinante piega all’angolo della
bocca. Che ingiunse a se stessa di ignorare. «L’amico lo accompagnò, per il
demone si aprì il varco della redenzione, e in ogni caduto sorse la speranza
che un giorno tutto quello potesse ripetersi.» Blackdeeman stava trastullando
un lembo di carta e Iris non aveva il coraggio di interrompere le sue fantasie.
Inoltre, anche se la storia appariva alquanto inverosimile, le era piaciuto
ascoltarla, e si sentiva spinta a porre domande, come uno scolaro a lezione.
«Purtroppo è molto difficile, dato che per la maggior parte i demoni cadono da
soli, sprovveduti, in preda alle pulsioni negative di cui già sono stati
vittime, e poche sono le speranze che riescano a redimersi, per non dire nulle.
Per quanto nella nostra dimensione tutto sia molto simile alla vostra, c’è un
controllo molto più istintivo e naturale del crimine, le cadute sono rare e,
quando avvengono, sono definitive.» Infine, alzò gli occhi nei suoi, e Iris
sentì azzerarsi la salivazione. «Io ho lavorato trecento anni per cambiare le
carte in tavola.» E doveva toccare proprio a lei?
*****
L'AUTRICE
Anonima Strega si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli di “Killer di cuori”, racconto pubblicato da “La mia biblioteca romantica” per la rassegna “Christmas in Love 2014.” Su “Il Diario della fenice” cura invece una rubrica dedicata ai consigli magici. Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi.
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TI INTRIGA LA TRAMA DI QUESTO ROMANZO E TI PIACEREBBE LEGGERLO? L'HAI GIA' LETTO? COSA NE PENSI? TI PIACE LO STILE DI ANONIMA STREGA?
Mi intriga? Assolutamente si! L'estratto proposto mi e' bastato a farmi apprezzare lo stile dell'autrice e la recensione a darmi la spinta per acquistare un romanzo che parla di angeli caduti. Non sono i miei personaggi preferiti nel mondo del paranormal, ma questo romanzo mi ispira molto. Peccato che in questo momento sia un po' in calo...siamo in attesa da parecchio delle traduzioni di serie già concluse ma che in Italia restano incompiute, diciamo così..
RispondiEliminaCara consorella Alessandra, mi fa piacere averti intrigata. Questa storia è autoconclusiva e 'già tradotta' :) Non sono veri e proprio angeli... spero tu possa farmi sapere se ti piacerà. Che la Dea ti benedica
RispondiEliminaeccomi, e mi scuso per il ritardo... ho appena terminato di leggerlo, e ho le lacrime agli occhi ed il sorriso sulle labbra! Cara Anonima Strega, la Dea ha benedetto te ad ogni capitolo...mai una frase superflua, mai una scena da rivedere, mai un momento di noia o scontato. Il mio giudizio è da 5 stelle, assolutamente. Grazie per le belle ore e il ricordo di 5 immortali (anzi, 4 e 1 'in panchina') e una giornalista fuori dal comune...Vorrei dilungarmi, ma finirei per scrivere troppo e togliere la sorpresa per chi volesse leggerlo.
EliminaCara consorella Alessandra, il tuo commento mi riempie di gioia. Sono davvero contenta che la mia storia ti abbia allietata per un po’ e che i miei demoni ti abbiano donato una piacevole compagnia. Spero di non deluderti in futuro... mille grazie, di cuore! Che la Dea ti benedica
EliminaCara Anonima, non sono un'esperta di paranormal, ma l'estratto è proprio intrigante... Scrivi benissimo come al solito... Complimenti! ;-)
RispondiEliminaGrazie consorella Viviana, non è necessario essere esperti, l'importante è divertirsi. Che la Dea ti benedica
RispondiElimina