CARISSIME, NON SO SE VE NE SIETE ACCORTE, MA DA QUALCHE GIORNO LA RACCOLTA IN EBOOK DEI RACCONTI RM VINCITORI DELLA NOSTRA RASSEGNA ROMANTIC SUSPENSE SENZA FIATO HA UN PO' RINFRESCATO IL LOOK, CAMBIANDO IMMAGINE DI COPERTINA...MA IL CONTENUTO E' SEMPRE LO STESSO, SETTE STORIE DOVE AMORE, TENSIONE E PASSIONE SI FONDONO IN UN MIX MOLTO INTRIGANTE. OLTRE ALLA COVER E' CAMBIATO ANCHE IL PREZZO. OGGI POTETE SCARICARE L'EBOOK DA AMAZON.IT A SOLI € 0.99... MENO DI UN EURO PER SETTE RACCONTI APPASSIONANTI SCRITTI DA NOMI EMERGENTI DEL ROMANCE ITALIANO: EMMA BIANCHI (ALIAS ALESSIA LO BIANCO), ANGELA D'ANGELO, LILIANA FIUME, LAURA GAY, SABRINA PARODI, CHRISTIANA V E MARIA CRISTINA ROBB. SE ANCORA NON L'AVETE LETTO, QUESTO E' IL MOMENTO PER FARVI TENTARE!
RACCOLTA DI RACCONTI ROMANTIC SUSPENSE
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PREZZO: € 0,99
TRAME: Il brivido del suspense, la passione e l’erotismo del romance si fondono perfettamente in questi sette racconti che vi terranno con il fiato sospeso e vi faranno battere il cuore.
In "Scia di Fuoco" di Emma Bianchi Hailey Monroe è una giornalista investigativa alle prese con gli affari sporchi di una gang della droga russa. Ma qualcosa nel suo piano va male e l’ultimo che si aspetta di vedere arrivare in suo aiuto è Zach McCoy, il suo ex marito.
In "Mai più senza di te" di Angela D’Angelo un agente della SWAT è pronto a tutto pur di salvare una donna tenuta ostaggio all'interno di una banca. Soprattutto se quella è la donna che ama.
In "Shadow" di Liliana Fiume una scoperta sensazionale mette in pericolo la vita di Sasha, un’abile ricercatrice. A difenderla c’è Nick, un rude mezzosangue che per lei rischierà tutto, anche il suo cuore.
In "Resta con me" di Laura Gay una guardia del corpo dura e spietata si innamora della bellissima modella che lo ha assunto per proteggerla dalle minacce di uno sconosciuto.
In "Handle With Care" di Sabrina Parodi Orlando Fuentes, agente di polizia, è arrivato a un punto della vita in cui tutto sembra pesargli. Unica eccezione è l’amicizia con un giovane collega, membro della task force. Sarà un’azione contro un gruppo di narcotrafficanti a far luce sui veri sentimenti nei confronti del giovane amico.
In "Alla conquista di te" di Christiana V Grace Shirnan si trova nel mirino di un noto malvivente. A proteggerla viene ingaggiata una guardia del corpo che altri non è che il suo primo grande amore che lei vorrebbe aver dimenticato. Ma la vicinanza forzata farà divampare fra i due il fuoco che covava sotto la cenere.
In "Non con un poliziotto" di Maria Cristina Robb l’agente Pam O’Reilly si trova davanti a una difficile scelta: seguire fino in fondo la sua regola numero uno “non con un poliziotto” o arrendersi al grigio acciaio degli occhi del tenente Ziegler, il suo capo?
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VOLETE UN ASSAGGIO?
QUESTA SETTIMANA UN ESTRATTO DA " NON CON UN POLIZIOTTO" DI MARIA CRISTINA ROBB. BUONA LETTURA!
Pam mise la freccia per entrare nel parcheggio della
Stazione di Polizia di West Sacramento. Dopo la pioggia di quella notte, le
nuvole erano svanite e la bassa palazzina bianca si stagliava netta contro un
cielo di un brillante color zaffiro.
I giovani aceri piantati a guardia delle macchine dei
poliziotti avevano cominciato a spogliarsi delle loro foglie, ma la temperatura
di quel fine novembre si manteneva ancora tiepida e mite.
Pam raccolse la borsa che era scivolata per terra e uscì
dalla sua Honda per dirigersi all’ingresso dello stabile.
Le molle della porta erano state tarate sulla forza degli
energumeni che lavoravano lì dentro e, come al solito, dovette quasi
appoggiarsi di peso al battente per entrare nel distretto di Jefferson
Boulevard.
“Buongiorno sorellina.” Il poliziotto al banco della
reception le rivolse un largo sorriso e le strizzò l’occhio.
Ecco, appunto.
In quella massa di uomini grandi e grossi lei poteva anche
essere il miglior tiratore del dipartimento o aver dimostrato un numero
imprecisato di volte che l’agilità era più importante della forza bruta, ma era
e sarebbe sempre rimasta la sorella minore.
Di certo il fisico non la aiutava. Alta poco meno di un
metro e sessanta, corporatura magra e minuta e i capelli neri tagliati corti
sopra le orecchie, portava addosso un’aria da eterna ragazzina che le aveva
incollato quel nomignolo.
“Molto spiritoso Chuck” borbottò, facendo un cenno di
saluto con il capo.
Strisciò il badge sul lettore ed entrò nel santa sanctorum
della stazione.
Il lungo corridoio era già animato dai colleghi del mattino
e Pam si ritrovò a scambiare cenni di saluto e battute con la maggior parte di
loro.
Davanti alla porta del tenente Ziegler rallentò, ma poi
tornò ad allungare il passo.
Prima ci voleva un caffè.
Aveva bisogno di riportare le sue facoltà mentali almeno al
livello di base prima di affrontarlo.
Nella cucinetta del quartier generale non c’era nessuno, ma
per fortuna il bricco dell’oro nero era pieno. Prese dallo stipetto in alto la
sua tazza e la riempì per metà. Si fermò a guardare il livello dentro il
recipiente, poi il contenitore che aveva in mano e decise che valeva la pena di
arrivare più vicini all’orlo.
Era stata proprio una nottata schifosa.
Si era svegliata a metà notte in un bagno di sudore con la
sensazione angosciante che le immagini del suo sogno fossero reali.
Le sirene che urlavano nella notte, la macchina di
ordinanza crivellata di colpi e il sangue che si allargava sotto la ruota
anteriore, dove spuntava quel braccio con la mano semi aperta.
Se almeno fosse riuscita a vedere in faccia la figura
indistinta che teneva in mano la pistola, forse avrebbe avuto un indizio.
Per quanto lì dentro molti la prendessero in giro, quei
sogni avevano sempre dimostrato di contenere un fondo di verità e Pam non era
più riuscita a chiudere occhio.
Continuava a vedersi davanti quella pozza che si spandeva
sull’asfalto sotto quella mano esanime che spuntava da dietro il copertone.
Aveva ancora i brividi a pensarci.
Diede una lunga sorsata del suo caffè amaro e schioccò la
lingua di piacere. Per fortuna al distretto lo facevano davvero buono.
“Ciao Pam.” Robert entrò nella cucinetta sbattendo la porta
contro la parete opposta con la solita energia. Le fece un mezzo sorriso e
aggrottò le sopracciglia “Nottataccia eh? Almeno ti sei divertita?”
“Magari.” rispose “Notte in bianco e basta. Come sta tua
moglie?”
Karla era al settimo mese di gravidanza e, dopo il primo
periodo disastroso, sembrava essersi rimessa un po’ in sesto.
Robert mise su quell’espressione radiosa che gli si
incollava in faccia tutte le volte che si parlava di lei e del suo “erede”
“Molto meglio, grazie. Deve tenere sotto controllo il peso e misurarsi la
pressione tutti i giorni, ma del resto sta proprio bene.”
Pam era felice per loro ma non gelosa. Probabilmente non
era ancora scattato l’orologio biologico e il desiderio di maternità non era
qualcosa che le appartenesse in quel momento.
“Quando sei di pattuglia?” Robert prese la sua tazza e si
versò la sua dose di droga nera.
“Fra due ore e ho il doppio turno stanotte.”
“Cosa ci fai già qui?”
“Devo parlare con Ziegler.”
“Uhh, brutta storia. È di un umore in questo periodo.”
“Di motivi ne ha anche troppi.” rispose, con la speranza di
non essere tra quelli almeno lei. “ Ci voleva anche la scarcerazione su
cauzione di Slim Sanchez. Gliel’ha giurata l’ultima volta che lo ha messo
dentro.”
La caffeina stava cominciando a entrare in circolo e Pam
sentì la familiare sferzata di energia percorrerle il corpo e la mente. Con
un’altra lunga sorsata finì la sua bevanda e sciacquò la tazza nel lavello
d’acciaio in angolo.
“Vado finché ne ho il coraggio.”
“Auguri,” le rispose Robert, alzando la tazza in un
brindisi virtuale.
“Prega per me.” gli disse, con la mano già sulla porta e
l’altra alzata a dita incrociate in segno di saluto.
Quando arrivò davanti alla porta del tenente la risolutezza
era un po’ evaporata. Parlargli di certe cose non sembrava una gran bella idea
in quel momento, con tutti i casini che c’erano già, ma se gli fosse accaduto
qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Bussò leggermente.
“Avanti.”
Pam aprì piano il battente e infilò dentro la testa.
Kurt Ziegler era seduto al suo tavolo, i gomiti appoggiati
al ripiano e la fronte sopra le mani.
Alzò il viso e non sembrò metterla a fuoco subito.
Era proprio stanco.
I capelli biondo scuro, lunghi fino al collo, erano più
disordinati del solito e si capiva che aveva cercato di domarli con le mani, ma
loro non sembravano aver intenzione di ubbidire ai suoi ordini. Un alone terreo
contornava gli occhi grigi venati di rosso e le rughe di preoccupazione ai lati
della bocca erano diventate dei solchi. Doveva anche essersi addormentato sopra
la scrivania. La guancia destra mostrava le impronte di tutti i fogli e le
cartelle che ne invadevano la superficie in perfetto disordine.
“Buongiorno capo.” Pam accompagnò il saluto con lo scatto
metallico della serratura.
In un secondo il tenente Ziegler rientrò dentro quel corpo
seduto e gli occhi tornarono a essere i puntatori laser di sempre.
“Giorno O’Reilly. Brutta nottata?”
Kurt era sempre così, ti guardava e in un secondo ti aveva
già fatto una tomografia. E poi dicevano che era lei la sensitiva.
“Senti chi parla. Tu,
piuttosto, sembra che non dormi da giorni.”
“Beh, fra i doppi turni e questa faccenda degli Affari
Interni non riesco a riposare in modo decente da un bel po’.”
“Come sta andando?”
“Sto ancora prendendo tempo, ma se non trovo quello che
manca, rivolteranno il dipartimento come un calzino.” Kurt distolse lo sguardo
scuotendo la testa. “Tu sai come siamo fatti qui. Ho sempre dato più importanza
alla sostanza che alla forma.” Fece un lungo sospiro e si passò la mano sulla
faccia. “Speriamo di venirne fuori.”
“E Sanchez?”
“E’ fuori.” Ziegler fece un gesto con la mano come per
allontanare un insetto fastidioso. “Non posso preoccuparmi di ogni criminale
che mi minaccia. Avrei finito di lavorare.”
Poi tornò a puntarle lo sguardo addosso.
“Invece, tu? Avevi bisogno di qualcosa?”
Pam non era più tanto sicura. Sembrava così stupido
parlargli dei suoi sogni.
Poi rivide la pozza di sangue che si allargava sotto la
ruota e decise che non gliene fregava niente, doveva avvertirlo, punto e basta.
“Ho fatto un sogno stanotte.” disse con il tono basso.
Ziegler si irrigidì sulla sedia, pronto a tirar fuori uno
dei suoi commentini pungenti, ma qualcosa lo bloccò, forse l’espressione che le
era comparsa in faccia al ricordo, e con
uno sforzo visibile rimase ad aspettare in silenzio.
“C’era una delle nostre macchine che correva per la strada,
inseguita da delle sirene che ululavano. Poi si fermava contro un ostacolo e
una figura tutta imbacuccata, le sparava contro. Ho visto spuntare una mano sotto
la macchina, come se ci fosse un corpo steso dietro, e intorno si allargava una
pozza di sangue.” Pam rabbrividì.
Ziegler la osservava con le labbra strette e una luce
fredda nello sguardo.
“Lo so che non ci credi, Kurt, ma pensa al caso Giordano o
ai bambini dei Carson.” disse tutto d’un fiato, prima che il tenente decidesse
di uscirsene con qualcosa di caustico nei suoi confronti. “Lo sai che i miei
sogni, questi sogni, ci prendono.”
Lui continuò a guardarla in silenzio ma Pam si rese conto
che aveva rilassato le spalle. Buon segno.
“E perché lo vieni a raccontare proprio a me?”
Pam sbatté gli occhi due o tre volte mentre il gelo della
notte tornava a risalirle su per la schiena.
“Era la tua macchina,” gli disse quasi sottovoce. “Ho visto
il numero sulla fiancata.”
Ziegler spalancò gli occhi ma cercò subito di nascondere la
sua reazione sotto la luce ironica che gli si accese nello sguardo.
“Allora ti interesso almeno un po’?”
Pam sussultò “Che cavolo c’entra! Certo che mi interessi.”
Il tenente strinse gli occhi come un giocatore che sta
andando a scoprire un bluff.
“Allora perché mi eviti da giorni?”
Esattamente da giovedì di due settimane prima. Dalla sera
in cui Pam aveva rifiutato di andare a bere qualcosa con lui e ancora si
chiedeva dove avesse trovato la forza.
“Non è vero.” Pam decise di rilanciare, “ho avuto un sacco
da fare, come tutti.”
Aveva cercato di tenersi molto occupata. Quell’uomo
rappresentava un pericolo troppo grande per lei.
“Guarda che non mordo.” Kurt abbassò il tono della voce che
assunse quei toni caldi e vellutati che le ricordavano il bourbon invecchiato
che ogni tanto si concedeva suo padre. “Credevo ci fosse dell’intesa tra noi.”
Dell’intesa? pensò Pam. Era meglio non nominare neanche
che cosa c’era tra loro, sarebbe stata la sua rovina.
“Non è colpa tua Kurt.” Lo stomaco le si stava annodando
come un gomitolo tra le zampe di un gatto. “Sono io che non me la sento. Non
con un poliziotto.” ...
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CHI E' L'AUTRICE...
MARIA
CRISTINA ROBB è nata a Bologna e vive a Castel Maggiore, con la sua famiglia:
un marito e una figlia. Fa l’infermiera da circa 27 nel
dipartimento di chirurgia di un grosso ospedale universitario in cui si occupa
anche di ricerca. Si definisce una
lettrice compulsiva e ha sempre desiderato poter scrivere qualcosa che desse
agli altri le stesse emozioni che prova lei quando tiene un libro tra le mani.
Per questo ha frequentato alcuni corsi di Scrittura Creativa e Collettiva che
le hanno fornito validi elementi per affinare il suo stile. Il suo debutto è stato il concorso sul blog “La Mia Biblioteca Romantica”, dove il suo
racconto “Mr. Talbot” è risultato vincitore di una rassegna di Romance Erotico.
Da allora ha continuato a scrivere, pubblicare su blog e partecipare a contest
dove è risultata tra i finalisti in diverse occasioni. Il suo sogno nel cassetto è poter avere sempre
più tempo per scrivere e leggere e, ovviamente, pubblicare i suoi romanzi,
quelli già scritti e quelli ancora da scrivere.
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VI PIACE LA NUOVA COVER DI SENZA FIATO? NON AVETE ANCORA LETTO QUESTA RACCOLTA E VI PIACEREBBE FARLO? L'AVETE GIA' LETTA? COSA NE PENSATE?
io non so come fosse quella di prima, ma la cover nuova la trovo orrenda. Si tratta di racconti suspense, si poteve senz'altro trovare qualcosa di un po' più adatto.....
RispondiEliminale trame mi attirano parecchio e come al solito l'estratto mi incuriosisce, ma forse sono riamsta un po' scottata dal poco romanticismo della Stuart che ho un po' di timore a riprendere il suspense dopo aver lettetto i due romanzi "ghiacciati" di quest'autrice, che erano il mio primo esperimento di suspense. Sono comunque tentata.... vediamo, magari rischierò
Ops! Isabella mi spiace che questa nuova cover non ti piaccia ( visto che l'ho fatta io ;-)... a me piace, ma come al solito de gustibus! Quella precedente era più romantica e meno sexy, ma il libro deve 'farsi vedere' fra un sacco di altre proposte su Amazon, perciò questo tipo di cover può 'acchiappare di più' . Legge del marketing...anche se poi quello che importa è il contenuto e se ti piacciono i racconti dieri che con questi puoi rischiare (vedendo anche il prezzo praticamente irrisorio), sono tutti piuttosto carini!
Eliminafrancy non ti devi spiacere, ad ognuno il suo.
Eliminacome lettrice, nelle cover non amo molto le immagini troppo esplicite, perchè l'erotismo in un romance per me è un completamento del romanzo, importante si (e mi manca quando non c'è), ma non ne è il fondamento, che è invece la trama, per cui in una cover preferisco un'immagine più attinente alla storia del libro. guardando la cover non si capisce che si tratta di suspense, sembra più un erotico puro. Per un erotico in cui la trama è solo un pretesto, allora può andare anche una copertina esplicita come questa. come acquirente sono però comunque un po' frenata da questo tipo di copertine, cioè se le vedo, difficilmente che mi soffermo sulla trama, ma come hai detto giustamente tu, si tratta di gusto e se questo serve per vendere di più, tutto di guadagnato,significa che la mia è un'opinione piuttosto fuori dal coro. va beh, tanto se il libro viene recensito su LMBR la copertina per me non è più un problema (se acquistato in e-book). senz'altro lo scaricherò, appena avrò un po' di tempo, perchè di voi mi fido
Sono i racconti arrivati finalisti alla nostra rassegna su Romantic Suspense "Senza Fiato" di due anni fa, scelti fra altrettanti altri da noi bibliotecarie...molto carini, vedrai.
Eliminaok, scaricato e letto. Molto carini veramente.... non amo molto i racconti, perchè durano troppo poco, ma devo dire che la lettura è stata gradevole. Il mio preferito su tutti: "alla conquista di te" ironico e romantico proprio come piace a me, seguita da "mai più senza di te". diciamo che questo tipo di supense mi è piaciuto....
RispondiEliminaPiacere che...nonostante la cover i racconti ti siano piaciuti Isabella! ;-) Come vedi non solo le americane possono scrivere RS!
Eliminaper la mia pochissima esperienza nel genere RS posso solo dire che le italiane sono perfino meglio delle americane, però come detto ho letto solo la Stuart (troppo S e poco/pochissimo R), quindi forse sono un po' di parte.....
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