UN DESTINO PER DUE di Linda Howard (Mondadori) - Recensione

Autrice:Linda Howard 
Titolo originale: The Touch of Fire
Traduttrice: Cristina Pradella
Genere: Storico
Ambientazione: USA/ Arizona
Pubblic. originale: Pocket Books, 1997/2013, pp. 312
Pubblic. italiana: 1^ed. Euroclub, 2002; 2^ed. Mondadori , I Romanzi , Coll. Introvabili, febbraio 2014
Parte di una serie: 1° serie Western Ladies
Livello sensualità: ALTA
Disponibile in ebook? Si , €2,99


TRAMA: Arizona, 1872. La giovane Annie Parker è l'unico dottore di Silver Mesa, popolosa cittadina sorta da poco nel cuore del selvaggio West.
Il ricorso alle sue cure è quindi una scelta pressoché obbligata per chiunque sia ferito o bisognoso di assistenza, fuorilegge compresi.
Ecco perché, di ritorno dalla visita a un'ammalata, Annie trova ad accoglierla un noto ricercato, Rafe McCay, appena raggiunto dai colpi d'arma dei cacciatori di taglie. Per l'affascinante e tenebroso Rafe, ex soldato sudista accusato ingiustamente di omicidio e in fuga da quattro anni, la casa della bella dottoressa è però tutt'altro che sicura: i suoi inseguitori lo incalzano dappresso, braccandolo senza tregua, pronti a piombargli addosso.
Non gli rimane altra alternativa che rifugiarsi sulle montagne, trascinandosi ovviamente dietro la sola persona in grado di guarirlo.
Nel cuore di una natura splendida e incontaminata, esposti a mille insidie e a cento pericoli, i due giovani affrontano fianco a fianco un'avventura indimenticabile che li porta ad abbandonarsi senza riserve l'uno all'altra... ed entrambi a una passione sensuale, bruciante e assoluta, pronta a innalzarli fin tra le braccia dell'estasi.
  
 

La ristampa di “Un destino per due” è stata l’occasione per rileggere un’autrice che amo, anzi, che venero come una divinità, sto parlando ovviamente di Linda Howard, una donna dal talento narrativo ineguagliabile che purtroppo qui in Italia è stata messa da parte in favore, a volte,  di autrici dalla dubbia preparazione, che ormai spuntano come funghi nella giungla che è diventata la narrativa romantica italiana.

Tornando alla storia, questo indimenticabile romance è ambientato nella selvaggia e suggestiva Arizona di fine Ottocento, dove la legge e la moralità sono ancora in fase di assestamento e dove può capitare che nell’ombra si aggirino sospetti fuorilegge (o tali all’apparenza) come il nostro straordinario e indimenticabile protagonista maschile che, braccato e ferito, si ritrova obbligato a chiedere aiuto all’unico medico che il piccolo paese di Silver Mesa ha a disposizione. Il medico in questione si chiama Annie, ed è una giovane donna coraggiosa e leale, rimasta da poco orfana di padre. Annie è la tipica eroina “howardiana”, vale a dire intelligente e bella ma profondamente sola che, grazie ad un insolito colpo del destino, è costretta a fuggire con un uomo per il quale prova fin da subito una sconvolgente attrazione, un desiderio accecante mai sperimentato prima che la lascia confusa e impaurita. Rafe è un uomo duro  sia nel fisico che nell’animo e, per certi versi, spietato, è un maschio alfa dominante dal corpo sensuale e dallo sguardo del colore dell’opale, che sa esattamente ciò che vuole e lui vuole Annie: il suo corpo inviolato, la sua mente brillante, il suo spirito incontaminato e i suoi contagiosi ideali. Adesso voglio che immaginiate loro due in una capanna isolata con la neve gelida e candida che imbianca tutto, metteteci pure il camino improvvisato e un giaciglio stretto e scomodo da condividere nelle lunghe ore notturne. Secondo voi cosa verrà fuori? Scommetto che avete
Prima cover ed.italiana

indovinato, ma c’è di più perché Linda riesce a raccontare l’amore e la passione in un modo completamente inedito, e anche se certe scene le avete lette e rilette tantissime volte nella vostra “carriera” di lettrici rosa, vi assicuro che vi sembrerà come se leggeste per la prima volta un romanzo d’amore. A me capita ogni volta che prendo in mano un libro firmato dalla sua penna: il cuore mi batte dall’aspettativa; è come in un quadro di Picasso, l’immagine sembra sempre diversa ogni volta che la osservi, come in un incantesimo fatato o semplicemente come la vita, tragica o magnifica a seconda dei punti di vista. Tirando le somme, “Un destino per due” è un libro dove dolcezza , passione e amore accompagnano le avventure di questi due affascinanti protagonisti, che nel loro viaggio per la scoperta di una nuova vita, comprendono il potere salvifico dell’amore, quello che ti stana ovunque ti trovi e qualunque cosa  credi di essere diventato. Rafe ed Annie vi entreranno sotto la pelle e vi sembrerà quasi di vederli: un uomo e una donna che cavalcano in mezzo al nulla, affrontando e superando ostacoli di ogni genere, per raggiungere il traguardo della loro eterna felicità. Molto commovente il finale, il classico epilogo particolareggiato che piace tanto alle più curiose, come la sottoscritta, che non si accontentano della fantasia e hanno un bisogno quasi disperato di conoscere cosa riserverà il futuro ai loro beniamini. Grazie Linda Howard per averci donato emozioni così irripetibili e speriamo sia solo l’inizio di una riscoperta di questo esclusivo talento.










LEGGI L'ESTRATTO...
“Non peggiorate la situazione rispetto a quella che è in realtà. Non voglio farvi del male. Toglietevi i vestiti e appoggiateli lì di lato.”
Le mani di lei si strinsero a pugno. “No!” ripeté con ostinazione. “Non vi lascerò fare quello che volete.” Guardò il volto di lei, pallido, poi osservò la tensione nel corpo, come se fossa pronta a fuggire nella notte, e la bocca si increspò divertita. “Bella mia, dovete evidentemente credermi
molto più forte di quello che sono… Non potrei assolutamente fare quello che state pensando.”
Ma lei non si sentì tranquilla. “E allora perché volete che mi tolga tutti i vestiti? “
“Perché io non riuscirò a rimanere sveglio ancora per molto,e non voglio che possiate sgattaiolare via mentre sto dormendo. E immagino che non lo fareste mai senza i vestiti.”
“Non ho alcuna intenzione di scappare”, cercò di rassicurarlo.
“Sì, sarebbe sicuramente pericoloso cercare di scappare da sola nel bosco, è vero… Ma voglio soltanto assicurarmi che non vi venga la tentazione di provarci.”
Non poteva proprio immaginare se stessa che si spogliava dinanzi a lui; la sua mente si rifiutava di accettare quell’idea.
“Ma, ma non potete legarmi? Avete una corda, no?”
Sospirò. “Evidentemente non sapete quanto può essere scomodo essere legata. Non potreste sicuramente riposare.”
“Non mi importa. Io preferisco…”
“Annie, fate come vi dico. Toglietevi i vestiti… Ora.”
La minaccia era palese in quella voce. Lei iniziò a tremare, ma scrollò il capo ostinatamente. “No.”
“L’unica alternativa che ho è quella di spararvi. E non voglio farlo.
“Voi non mi ucciderete”, lei ribatté, cercando di sembrare più sicura di quanto in realtà non fosse. “Non ora, per lo meno.Avete ancora bisogno di me.”“ Non ho affatto detto di volere uccidervi. Ho un’ottima mira, e posso colpirvi esattamente dove voglio. Che preferite…una gamba o una spalla?”
Non l’avrebbe mai fatto. Lei si ripeté che non l’avrebbe mai fatto, che aveva bisogno che lei fosse in buona salute così da poterlo curare, ma in realtà sul suo volto non riusciva a scorgere la minima esitazione, e la sua mano era ferma e salda mentre sollevava la pistola.
Gli voltò la schiena e con riluttanza prese a slacciarsi la camicia con le dita che le tremavano.
La luce del fuoco brillò sulle sue spalle lisce e morbide mentre si toglieva l’indumento e lo faceva cadere a terra.
Teneva la testa piegata in avanti, rivelando così la delicata attaccatura della nuca al collo. Rafe sentì, immediato e prepotente, il desiderio di appoggiare le labbra proprio in quel
punto, di stringerla tra le braccia per proteggerla. Era stato costretto a condurla ai limiti della sopportazione per tutto il giorno, esattamente come aveva fatto anche la notte prima, anche se gli occhi di lei, cerchiati di ombre fonde, gli avevano rivelato quanto fosse stanca. E lei era riuscita invece a fare esattamente tutto quello che lui le aveva ordinato di fare, trovando energie nel proprio corpo minuto che a lui parevano impossibili. Aveva sconfitto la paura istintiva che palesemente
provava nei confronti del suo rapitore, si era prodigata per farlo star meglio, e lui l’aveva ripagata umiliandola e spaventandola a morte, ma non aveva mai osato allentare la guardia. Doveva
assicurarsi che lei non sarebbe mai fuggita, per il proprio bene come per quello della dottoressa”. ...
LIBRI DI LINDA HOWARD TRADOTTI IN ITALIANO

All that Glitters (1982) - ed. italiana: ISTINTO DI CONQUISTA, Curcio, 1983
An Indipendent Wife (1982)-ed. italiana: UNA MOGLIE INDIPENDENTE, Curcio, 1983
Against the Rules (1983) - ed. italiana: PRONTA ALLA SFIDA, Curcio, 1985
Tears of the Renegade (1985) - ed. italiana: QUEL BATTICUORE, Curcio, 1988
Almost Forevere (1986) -ed. italiana: UNA SPIA PER AMICO, Harlequin, 1989
Diamond Bay (1987) -ed. italiana: SENZA TREGUA, Harlequin, 1995
Duncan's Bride (1990) ed. italiana: ANIMA GEMELLA CERCASI, Harlequin, 1990
The Way Home (1991) -racconto -  ed. italiana: UNA SPLENDIDA SORPRESA, Harlequin, 1992
Mackenzie's Mission (1992) - ed. italiana: JOE, IL VINCENTE, Harmony, 1995
The Touch of Fire (1992)- ed. italiana: UN DESTINO PER DUE, Euroclub, 2002 /Mondadori, 2015
Loving Evangeline (1994) - ed. italiana: ISTINTO DI CONQUISTA, Harlequin, 2004
Dream Man (1995) - ed. italiana: SOGNO PERICOLOSO, Euroclub, 1998
After the Night (1995)- ed. italiana: DOPO QUELLA NOTTE, Euroclub,1999/ Mondadori , 2014
Now You See Her (1998) - ed. italiana: TI VEDO, Euroclub, 2006
All the Queen's Men (1999) - ed. italiana: UNA MISSIONE PERICOLOSA, Euroclub, 2006
Mr. Perfect (2000) - ed. italiana: L'UOMO IDEALE, Euroclub, 2003
A Game of Chance (2000) - ed. italiana: GIOCHI DI RUOLO, Sonzogno, 2002
Death Angel (2008) - ed. italiana: LA REGINA DEI DIAMANTI, Leggereditore, 2011

L'AUTRICE
Linda S. Howington, alias Linda Howard, classe 1950, è originaria dell'Alabama è autrice di bestsellers romance sia storici che romantic suspense. Prima di diventare autrice è stata un'avida lettrice, Via Col Vento di Margaret Mitchell è uno dei romanzi che più l'hanno ispirata. Dopo aver scritto per ventun anni storie solo per lei, si è convinta a sottoporre un romanzo a una casa editrice che l'ha accettato e ha dato inizia alla sua carriera di scrittrice. Attualmente l'autrice vive sempre in Alabama con il marito e due cani golden retriever.

VISITA IL SUO SITO:
http://www.randomhouse.com/features/lhoward/index.html


TI PIACEREBBE LEGGERE QUESTO ROMANZO? L'HAI GIA' LETTO? FACCI SAPERE COSA NE PENSI. TI PIACE L'IDEA DELLA COLLANA 'GLI INTROVABILI' O PREFERIRESTI CHE MONDADORI PUBBLICASSE LIBRI USCITI PIU' RECENTEMENTE?

22 commenti:

  1. La Regina Linda colpisce ancora! Bella recensione Rita e bellissimo libro da leggere o rileggere!

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  2. mi dico sempre che lo storico non è il mio genere, così come il suspense, ma poi mi fate leggere un capitolo o un estratto e vengo rapita.... poi il fatto che ci sia un finale degno di questo nome mi invoglia ancora di più.... lo metterò senz'altro nell'elenco dei libri da leggere...

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  3. ancora una cosa. in linea generale non sopporto molto le copertine dei romanzi storici, soprattutto quelli della mondadori. troppo da romanzetto di terza categoria, tutte uguali, lei e lui avvinghiati che si stanno per baciare... mah! se uno si ferma alla copertina non ne leggerebbe mai nessuno, a me passa anche la voglia perfino di leggerne la trama.... in libreria li evito come la peste... molto più bella quella originale in inglese... Bellissima anche quella della Signora Castellano x il canto del deserto....

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    1. Sono perfettamente d'accordo, Isabella. Penso che si dovrebbe mettere più cura e attenzione nella crazione delle cover, spesso sono determinanti al primo impatto.

      Recentemente ho notato un notevole miglioramento in quelle della harlequin, speriamo che seguano a ruota anche le altre.

      Un abbraccio!

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  4. Ma che mi dite se lo leggessi in lingua originale? Qui l'estratto mi è parso tradotto bene, e non per tutti si è così fortunati; che consigliate?

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  5. Ho cercato l'ebook ma non è in vendita, non è ancora uscito? Clara

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    1. Esce sabato Clara...pazienta solo qualche giorno... ;-)

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    2. Grazie, anche io cercavo l'ebook, Alfonsa

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  6. Grazie Isabella, la cover del Canto del Deserto è davvero bella e per questo devo ringraziare i bravissimi grafici della Leggereditore!

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  7. Teresa Siciliano12/02/15, 21:18

    Premetto che il romanzo mi è piaciuto, anche se la recensione mi pare troppo enfatica e celebrativa.
    Su due cose sono perplessa:: 1) le copertine Harlequin non sono così migliori di quelle Mondadori 2) non capisco chi siano queste autrici dalla dubbia preparazione che sono spuntate come funghi nella giungla che è diventata la narrativa romantica italiana. Mi pare impossibile che qui si alluda a Lorena Bianchi o Linda Kent. Apprezzerei molto un chiarimento in merito.

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  8. D'accordo con Teresa Siciliano. A chi vi riferite? Perchè io vedo solo talenti italiani alla Mondadori.

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  9. Qualcuno ha fatto riferimento ad autrici Mondadori? Non mi pare... Penso che il riferimento sia al panorama editoriale italiano in generale. Non creiamo casi intenzionali dove non ci sono

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  10. Convengo con Keiko, nella recensione non si parla nemmeno di autrici italiane, si parla di autrici di talento inferiore a quello della Howard, che potrebbero benissimo essere americane come lei ma meno talentuose e comunque preferite a lei per essere presentate sul nostro mercato.

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  11. Se non sapete chi siano le autrici orribbbbbili pubblicate in Italia siete state fortunate! Probabilmente non vi sara capitato, come alla sottoscritta, di comprare libri reclamizzati come grandi successi editoriali oltreoceano, rivelatisi poi dei "pacchi" incredibili, oppure scaricare pluriosannati ebook dove persino le regole fondamentali della grammatica italiana venivano bellamente ignorate.
    Non mi sembra inoltre che in questo blog siano mai stati dati giudizi negativi e preconcetti sulle autrici italiane RM.

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  12. "nella narrativa romantica italiana", secondo me, non si riferisce alle autrici in generale ma a quelle italiane. Apprezzo la Howard e il romanzo mi è piaciuto moltissimo, ma non capisco perchè per vantare un'autrice se ne devono criticare altre. Ognuno ha i suoi gusti e meno male che è così. Se adesso non si può neanche chiedere chiarimenti, non vedo a cosa serva un confronto tra lettrici. Mi scuso di aver scritto Mondadori, mi sono sbagliata.
    Buona giornata

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  13. Teresa Siciliano13/02/15, 08:12

    Sono lieta che non si intendesse criticare così severamente le autrici italiane Rm, perché la frase citata non era chiara, almeno per me. Che poi nei self e altrove ci sia di tutto siamo perfettamente d'accordo.

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  14. Essendo l'autrice della recensione, mi preme chiarire alcune cose:
    1) Quando ho fatto riferimento alla giungla che è diventata la narrativa romantica, non mi riferivo alle autrici italiane, che peraltro leggo sporadicamente. Il mio disappunto era a livello generale. Ho scritto narrativa romantica italiana perchè il mio appunto riguarda tutto ciò che è strato TRADOTTO e pubblicato qui in Italia, in quanto è l'unica lingua in cui leggo i romanzi. Chiaramente non era una critica ai romanzi mondadori, me ne guarderei bene. E comunque si tratta di un giudizio personale, condivisibile o meno. 2) Per me le copertine harlequin sono migliori di quelle Mondadori, ma è un MIO giudizio, condivisibile o meno. Poi riguardo alla mia enfasi nei confronti della Howard è umanamente comprensibile, tutte noi abbiamo delle autrici del cuore. Ed è innegabile che il suo talento abbia reso possibile romanzi molto validi sia sul piano narrativo che su quello stilistico. E permettetemi anche di alterarmi se vedo il suo talento messo da parte da diversi anni a favore di penne fresche che non hanno un grammo della sua preparazione. Mi vengono in mente esempi acclamati come la Clayton, la Laurens, la Mcguire. Poi ognuno è libero di apprezzare o meno una recensione che in quanto tale, resta solamente un opinione ripeto, condivisibile o meno.

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  15. Per prima cosa vorrei complimentarmi con Rita per la bella recensione che ha fatto di questo libro della Linda Howard , che sinceramente non conoscevo ma che ho già provveduto ad acquistare e spero di poter leggere appena possibile.
    Nonostante mi consideri una persona che non ama fare polemica, , il mio profondo senso di rispetto per le idee e opinioni degli altri mi impone di esprimere un parere sulla baruffa scaturita, e abbiate pazienza se non sarò diplomatica come alcune di voi sono riuscite ad essere .
    Visto che la signora Siciliano si e’ sentita indignata per un parere , tra l’altro molto generico, che Rita ha fatto sulle autrici italiane, (pensiero che comunque condivido assolutamente e forse in modo anche meno generico ) credo che il giudizio che la signora stessa si è permessa di dare sullo stile e la recensione di Rita sia fuori luogo perché nessuno ha il diritto di giudicare il modo di esprimersi su delle esposizioni cosi personali come sono le recensioni : in fondo non siamo mica a scuola dove si prendono i voti , nessuno e’ in cattedra per giudicare il lavoro degli altri.

    Nello specifico delle autrici italiane nonostante Rita abbia chiarito che il suo era un giudizio generico, da parte mia vorrei invece dire che io sono tra le persone che amano soprattutto le scrittrici straniere perché hanno uno stile che sento più nelle mie corde e anche se nel panorama italiano ci sono delle bravissime autrici che so apprezzare secondo me ci sono anche autrici che nonostante tutto producono libri di bassa qualità anche se tra queste ci fossero autrici per per altre sono bravissime: E’ un problema questo ? E’ la mia opinione e come tale va rispettata e non giudicata .

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    Risposte
    1. Grazie Susanna. Hai messo centrato in pieno la questione..
      Chiaramente quando una persona scrive una recensione parla in base al suo gusto personale, non ci sono regole precise. Poi ognuno può esprimere la sua opinione...ma non è la prima volta che leggo commenti chiaramente polemici e questa cosa mi infastidisce abbastanza. Non voglio alimentare il dibattito che sta nascendo, però ci tengo a ribadire che non si possono giudicare i gusti personali. Anche io come te ho una netta propensione verso le autrici straniere..ma non è mai stata mia intenzione "salire in cattedra" per impartire lezioni. Ognuno interpeta come vuole le cose.

      Elimina
  16. Teresa Siciliano13/02/15, 14:25

    Naturalmente ognuno ha i suoi gusti. Io preferisco le scrittrici italiane (quelle brave, intendo), con cui mi sento più in sintonia, soprattutto quando ricostruiscono storia italiana. Ma capisco benissimo e accetto che altri la pensino diversamente.
    Però non credo che sia possibile aprire un dibattito se non si accettano pareri divergenti. Soprattutto quando sono espressi in modo pacato.

    RispondiElimina
  17. io ho iniziato a leggere questo libro proprio ieri e devo dire che mi trovo assolutamente concorde con Rita. La howard, grazie anche alla persona che l'ha tradotta, ha uno stile eccezionale, fluido, avvincente, mai noioso....
    anche io prediligo le autrici straniere, hanno uno modo completamente diverso di rapportarsi alla storia. tenete conto che sono una neofita del genere (erano 20 anni che non leggevo più, divisa tra lavoro, casa, marito e due pesti di figli) avendo ripreso la lettura solo da giugno 2014, ma le autrici italiane scrivono a mio avviso in maniera differente, non fraintendetemi, non dicono che sono meno brave, ho letto romanzi che ho adorato, ma solo che il loro stile è diverso. E' comunque sempre questione di gusto personale e su questo possiamo discutere quanto vogliamo. Però se un romanzo è scritto bene, con una buona grammatica, e la storia è avvincente, magari anche un po' divertente, l'autrice credo sia abbastanza indifferente, se a vincere è l'amore, non credete?

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    Risposte
    1. Sono d'accordo con te, alla fine quello che conta è la storia, ma è pur vero che anche come viene raccontata pesa sulla bilancia del giudizio finale su un libro. Leggendo molto in inglese, io, come te, preferisco lo stile delle anglosassoni, ma questo non significa che ci siano scrittrici romance italiane validissime. Però concordo con Rita quando sostiene che una scrittrice come la Howard possa essere d'ispirazione anche alle scrittrici italiane.

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