LA NOSTRA IDENTITA' di TJ Klune (Dreamspinner) - Recensione

ESCE OGGI!
Autore: TJ Klune
Titolo originale:  Who we are
Traduttrice: Rebecca Traduce
Genere: M/M
Ambientazione: USA
Pubblic. Originale: Dreamspinner Press (2012)
Pubblic. Italiana: Dreamspinner Press in italiano, 20 maggio 2014,pp.400
Parte di una serie: 2° Bear, Otter and the Kid
Livello di sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook: solo ebook

TRAMA:  Bear, Otter e Kid sono sopravvissuti all’estate appena trascorsa con i cuori e le anime intatte. Si sono trasferiti nella Mostruosità Verde e Bear è finalmente capace di ammettere il suo amore per l’uomo che l’ha salvato da se stesso.
Ma non è la fine della loro storia. Come potrebbe esserlo? I ragazzi scoprono che la vita non si ferma solo perché hanno avuto il loro lieto fine. C’è ancora la battaglia legale per la custodia di Kid. Il ritorno dei genitori di Otter. La prima serata in un locale gay. Kid va in terapia e la signora Paquinn decide che Bigfoot esiste davvero. Anna e Creed fanno… beh, qualsiasi cosa facciano Anna e Creed. Ci sono nuove gelosie, il ritorno di vecchi nemici, pessime poesie e gabbiani misantropi. E in tutto questo, Bear lotta per comprendere come sua madre abbia abbandonato lui e Kid, solo per ritrovarsi a scavare ancora più a fondo nel loro passato condiviso. Quello che trova cambierà le loro vite per sempre e lo aiuterà a capire cosa serve per diventare ciò che sono destinati a diventare.
La famiglia non sempre è definita dai legami di sangue. È definita dalle persone che ci rendono completi, che contribuiscono a costruire la nostra identità.

La prima volta che ho letto TJ Klune non sapevo chi fosse, non sapevo nulla della sua storia personale e per me era un qualsiasi autore DSP che mi accingevo a leggere. Ricordo che dopo appena un paio di pagine ho pensato: mio Dio!!! Togliete la penna a quest’uomo, è del tutto fuori di testa. Dopo dieci ho pensato: ecco cos’è la genialità, il talento, la passione. Sì perché, TJ è uno di quegli autori che non scrive una storia, te la racconta, ti conduce per mano là nelle parti più buie dei suoi personaggi e ti fa vedere quello che loro stessi nascondono.
Non vi parlerò del libro, lo dovete leggere, lo dovete scoprire pagina dopo pagina, lo dovete amare. Dovete sprofondare nella mente di Bear da sole, senza che vi si dica nulla. La sua mente è un dedalo di pensieri e fobie che si manifestano in modo inusuale, è in labirinto in cui lui stesso è incastrato, perso, non trova modo di uscirne. E’ Bear.
Otter e Bear sono due persone, (non personaggi per me, li considero vivi, reali) che hanno così tanto da dire che spesso mi sono trovata ad essere sopraffatta dalle sensazioni. Gli avvenimenti sono così molteplici, la ristrutturazione delle loro vite così radicale che a volte mi lasciavano senza parole. Non è che perché hanno scoperto di essere innamorati e ora vivono insieme nella Mostruosità Verde, sono nella fase miele, rose, confetti. Tutt’altro.
Bear è quello di sempre, insicuro, fragile, complicato. Non si è trovato improvvisamente ad essere una persona diversa solo perché ora Otter è con lui, divide la quotidianità e si fa carico di quella che dice essere la famiglia che ha sempre desiderato. Bear mi ha fatto arrabbiare, mi ha anche delusa un paio di volte, leggevo e pensavo: accidenti a te! Cosa ti serve ancora? Cosa vuoi da quest’uomo? Ma quando Bear si è trovato ad aver bisogno un’altra volta della vasca da bagno per allontanare i terremoti della sua anima, le onde dell’oceano che minacciavano di trascinarlo lontano, quando dalla sua testa le voci sono uscite e hanno dato corpo ai suoi pensieri, alle sue paure, alle sue fragilità, quando le parole del reader mi si sono confuse davanti agli occhi per le mie di lacrime, ho capito. E ho perdonato. Ho perdonato le sue insicurezze, il suo egoismo, la sua poca comprensione nei confronti di Otter. A chi dalla vita ha avuto schiaffi e pugni, a coloro ai quali sono stati rubati i sogni, il proprio futuro, la propria realizzazione personale, a queste persone non è permesso di sognare e di desiderare. Devono fare i conti con quello che hanno tra le mani e non con quello che vorrebbero avere. Sono loro stesse che si lasciano andare, hanno paura. E non conta se la paura ti porta a fare gesti che sai possono ferire. La prima persona che non vuoi ferire è te stesso. Diventi egoista per scelta, per paura, per bisogno. Lo diventi e basta. E Bear è un campione di egoismo, lo sa, se ne rende conto ma non ci può fare nulla.
Anche Otter è quello di sempre. Solido, protettivo, altruista ma soprattutto comprensivo. Sa quali sono le paure del suo uomo, quali sono i suoi traumi perché li ha vissuti con lui, da tutta una vita. Sa quali sono i mostri che si nascondono nella testa di Bear, e sa che sono lì pronti a saltare fuori e a mangiarlo vivo se solo glielo permette. E sa anche quale calvario dovrà affrontare per il suo amore. Ed è pronto: “la lotta per te è quello che ho sempre fatto”,  questo il suo mantra. E’ così innamorato e deciso a non privare Bear di nulla, che è disposto a sopportare tutto. E quando dico tutto, intendo davvero tutto. Qualsiasi tipo di esperienza, anche sessuale, che Bear volesse, è disposto ad accettarla, ad aspettare che Bear, dall’alto dei suoi venti o poco più anni, capisca se è veramente Otter che vuole, se il suo amore è quello che desidera per sé, per la vita. E qui mi sono arrabbiata anche con Otter, molto arrabbiata. Molto, molto arrabbiata. La sua devozione è talmente grande che non si riescono a vederne i limiti, non si riescono a vedere i paletti oltre i quali Otter potrebbe rimanere ferito, potrebbe perdere un pezzo di cuore e non ritrovarlo mai più.
Ma come ho detto prima, Tj è un genio: tira il sasso, ti colpisce in pieno viso, ti ruba il respiro, ma poi non nasconde la mano, anzi fa di più. Te la fa vedere aperta, tutte e cinque le dita, palmo e dorso e tu ti ritrovi seduta fuori da quella vasca da bagno, con il mento sopra le mani appoggiate al bordo e li guardi piangere e piangi, soffrire e soffri. Li vedi crescere, fidarsi, li senti dire che no, non c’è bisogno di andare con un altro uomo per essere sicuri che Otter sia quello giusto, li senti bisbigliarsi segreti, promettersi amore, senti i loro cuori che tornano a battere forte, vedi le ferite che si rimarginano, le lacrime che si fermano. Vedi Otter e Bear, imperfetti ma speciali. E sei lì che vorresti allungare una mano per far loro sapere che ci sei, che capisci, che non li giudichi, perdoni le loro cadute, il loro ferirsi a vicenda perché questa è la vita, si va per tentativi, nessuno è immune dal non sbagliare.
E Kid. Oh, Kid. Solo due parole: MIO EROE!
Sono tantissime le cose che accadono in questo nuovo pezzo di storia, alcune divertenti, altre esilaranti proprio, un paio strazianti, di quelle che non vorresti mai leggere, di quelle che appena ne hai sentore dentro di te dici: no, ti prego, anche questo no. Ma la vita è questa: amare, gioire, soffrire e anche a volte dover dire addio a chi ha condiviso con noi un pezzo di strada.

Sono una miriade le emozioni che ho provato leggendo, e dentro di me rimane il ricordo delle sensazioni più che delle parole. Quello che mi è rimasto non è tanto lo svolgimento della storia in sé o particolari passaggi di essa. Alcuni proprio non li ricordo talmente forti sono emozioni provate. Mi ha fatto riflettere molto questo libro. I personaggi sono talmente imperfetti e con una consapevolezza così totale di esserlo,  così lontani dall’essere arrivati, così tanto in cammino da non sapere neppure quanto tempo ci vorrà per arrivare ad essere persone che possono respirare tranquillamente, che non posso fare a meno di pensare che queste persone esistono, non solo nella testa e nella penna di TJ, ma nella realtà. Non sono principi dall’armatura scintillante. Sono uomini. Sono veri.











DA LEGGERE NELLA STESSA SERIE BOATK (BEAR,OTTER AND THE KID)
1.Bear, Otter and the Kid (2011) - ed. italiana: UN INSOLITO TRIANGOLO, Dreamspinner Press in italiano, giugno 2012
2.Who We Are (2012) - ed. italiana: LA NOSTRA IDENTITA', Dreamspinner Press in italiano, maggio 2014
3.The Art of Breathing( giugno 2014)

L'AUTORE

Quando TJ KLUNE aveva otto anni, prese una penna e un foglio e cominciò a scrivere la sua prima storia (che risultò poi essere la sua lunghissima versione epica del videogame ‘Super Metroid’: non pensava che il gioco finisse in maniera adeguata e voleva offrire la sua versione. Purtroppo non ha mai ricevuto risposta dalla casa produttrice del gioco). Adesso, due decadi dopo, il cast di personaggi nella sua testa è diventato molto più vasto, portandolo a domandarsi perché debba andare al lavoro all’Ufficio Reclami di una compagnia di assicurazioni durante il giorno, quando invece potrebbe rimanere a casa a scrivere.Vive con un gatto nevrotico in mezzo al Deserto Sonoran. È molto caldo là, ma non gli importa. Sogna di andare un giorno a Stonehenge solo per poter dire di averlo fatto.
VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK:  https://www.facebook.com/TJKlune

VI INTERESSA QUESTO LIBRO? AVETE LETTO IL LIBRO PRECEDENTE DELLA SERIE? VI PIACE COME SCRIVE TJ KLUNE?

4 commenti:

  1. dopo aver letto il primo libro ho aspettato con ansia il seguito. Adoro TJ e adoro Eric, la loro storia e' come un romanzo.

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  2. E vabbè......se piango giá alla recensione......siamo a posto.......<3

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  3. Se è possibile ,questo ,è anche più bello del primo.

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  4. Ho iniziato questo ebook stamattina dopo aver finito Un'insolito triangolo stanotte all'1. Ci credete che dopo le lacrime versate sull'altro libro ho paura ad andare avanti? Ma allo stesso tempo non ne posso fare a meno. Adoro TJ, mi piace tantissimo come scrive e adoro i protagonisti delle sue storie perche, come hai detto tu nella tua recensione Alexandra, non sono persone astratte ma te le senti vicine sempre di piu man mano che le conosci e vorresti abbracciarli e dire loro che sono meravigliosi... Bear e Otter ne hanno passate tante assieme ma il loro amore ha dato la forza per andare avanti e per dare a quel dolcissimo ecoterrorista vegetariano in erba di Kid quella famiglia che si merita e che lui adora. E meno male che c'è lui, perche a volte gli adulti si perdono e serve la semplicità di un bambino, anche se un piccolo genio, per ricondurli alla ragione...

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