Christmas in Love 2013 : COSI' LONTANI COSI' VICINI di Jessica Maccario


IL WEEKEND INIZIA IN DOLCEZZA GRAZIE A UN NUOVO RACCONTO DI CHRISTMAS IN LOVE. COSI LONTANI COSI VICINI DI JESSICA MACCARIO CI RICORDA CHE IL VERO AMORE ANCHE QUANDO SEMBRA NON AVERE PIU' SPERANZE, TROVA SEMPRE STRADE NUOVE PER TORNARE A SPLEDERE. BUONA LETTURA!

«Siamo davvero tornate qui? Dimmi che non è uno scherzo: questo è il paradiso! Yuppiii!»
«Leti, aspettami!»
Mary arranca sul sentiero ghiaioso che conduce al promontorio di Capo Sounion e si guarda attorno soddisfatta: la sua amica ha perfettamente ragione, quel posto è un paradiso in miniatura. Si sofferma ad ammirare il tempio di Poseidone, o almeno quello che rimane delle colonne doriche costruite sotto Pericle, e vorrebbe condividere le poche informazioni che ha su quel tempio con la sua amica, ma Letizia sta già correndo lungo un sentiero che conduce al litorale sabbioso a pochi passi dal mare. La sente urlare di gioia mentre sfiora l’acqua con i piedi e si gode la bellezza del mare, ma prima di raggiungerla decide di scattare qualche fotografia al tempio e al panorama mozzafiato che si vede da quel promontorio.
«Quante foto hai già scattato in dieci minuti?» la prende in giro l’amica quando finalmente Mary si decide a scendere.
«Uhm, soltanto venti. Non posso farci niente, è un ricordo troppo
bello da portarsi a casa!» si giustifica riponendo la macchina digitale nella borsa e togliendosi con soddisfazione la maglietta. Sotto aveva indossato un costume rosa, ma non era sicura che a dicembre facesse ancora abbastanza caldo da permettersi di restare in costume. Rabbrividisce leggermente.
«Fa un po’ freschetto, non trovi? La volta scorsa c’erano più di 25°!» si lamenta Letizia riferendosi alla gita che avevano fatto dodici anni prima a novembre, in gita scolastica. Si erano ripromesse di tornarvi e così hanno fatto, anche se adesso hanno entrambe superato i trent’anni.
Letizia le porge un asciugamano e lei se lo arrotola attorno alla vita, lasciando soltanto le spalle scoperte. «In effetti ho messo il costume perché ricordavo che a fine novembre faceva caldissimo, ma adesso che mancano pochi giorni a Natale la temperatura si è abbassata. Certo, non quanto a casa nostra... ci pensi? Ieri stavamo partendo da Aosta e c’era la neve!»
Letizia fa un sospiro amareggiato. «Non ricordarmelo, io adoro la neve! Che razza di Natale sarà senza neve?»
«Vuoi dire che rinunceresti a tutto questo ben di dio e saresti disposta a tornare a casa anche se là la temperatura è sotto lo zero?» chiede Mary con un sorrisetto furbo.
L’amica si stringe l’asciugamano al petto con più forza. «Okay, mi hai convinto: godiamoci questo bellissimo clima, avremo tutto il tempo per sguazzare nella neve! Però... dimmi la verità, un piccolo regalino me l’hai portato, vero? Ti concedo un Natale senza neve, ma i regali sono d’obbligo!»
Mary ridacchia, pensando al bellissimo vestito che ha comprato per l’amica appena qualche giorno prima. L’ha riposto con cura nella valigia per nasconderlo alla sua vista, ma è sicurissima che Letizia lo adorerà.
«Ehi, ehi, chi vedo laggiù? Ed io che pensavo fossimo gli unici turisti! Ed invece un bel ragazzo ha appena deciso di sfidare i tornanti e di allontanarsi dalla vita di città per recarsi nel nostro posto segreto... Ti avviso: l’ho visto prima io!»
Mary alza gli occhi al cielo vedendo il viso dell’amica illuminarsi. Per un attimo le sembra di essere tornata adolescente, quando appena vedeva un ragazzo carino faceva a gara con l’amica per decidere a chi sarebbe toccato il primo passo... peccato che poi il ragazzo in questione fosse sempre troppo grande. Si volta incuriosita e vede un bell’uomo dirigersi con passo deciso verso la spiaggia. Altro che bel ragazzo! Avrà almeno dieci anni più di loro. Però, la sua camminata e il modo in cui saluta tutti lo rendono un uomo molto sicuro di sé. Anche piuttosto affascinante. Peccato che il suo cuore continui a battere normalmente, senza nessun tentennamento. Soltanto i ricordi riescono ancora a riaccenderlo...

«Mark, sai meglio di me che una settimana sugli sci ti farà bene. Ho già caricato quasi tutto»
Come risposta al fratello, Mark grugnisce. Non che non abbia voglia di sciare, è solo che spaccare la legna lo aiuta a scaricare la tensione e a non pensare troppo, mentre sciare... sa già che gli riporterà alla mente troppi ricordi. Posiziona un altro ceppo e continua imperterrito a tagliare, finché il fratello non si decide a togliergli l’ascia dalle mani.
«Forza, hai bisogno di questa vacanza»
Lo guarda dritto negli occhi, come se parlasse ad un bambino capriccioso. Mark getta il ceppo mezzo tagliato per terra, anche se così affonda subito nella neve. Non gliene frega niente, lo recupererà quando tornerà. Sbatte con forza la porta per aprirla e si dirige verso la camera che usava da bambino per dormire. Gli sembra un po’ stupido esserci tornato, ma non gli andava l’idea di stare da solo in un appartamento vuoto e pieno di ricordi.
«Mark...» comincia il fratello, osservandolo a braccia conserte dall’uscio.
Lui si gira di scatto, con un lampo pericoloso negli occhi. «Verrò con te a sciare, Jere, ma non ho bisogno di una badante che si assicuri 24 ore su 24 che io stia bene. Vai al diavolo!»
Jérémie alza gli occhi al cielo e lo lascia solo, ma Mark sa di non avere molto tempo perché lo sente accendere il motore dell’auto per riscaldarla. Sa che suo fratello si preoccupa per lui e sa anche di essere stato piuttosto insopportabile in quegli ultimi tempi. Decisamente intrattabile, scorbutico e... sì, qualche volta anche polemico. Non è da lui essere così, ha sempre avuto un carattere aperto e socievole, ma quegli ultimi due anni... Rabbrividisce a pensarci. No, non può farsi ancora del male. Deve smettere di pensarci, relegare quei ricordi nel punto più lontano possibile della sua mente e del suo cuore.
Indossa un maglione pesante pulito e una giacca blu scuro, poi esce dalla casa del fratello con gli scarponi adatti alla neve. Lancia un’ultima occhiata alla vecchia casa di famiglia e quasi non la riconosce più: era così diversa quando c’erano ancora i suoi genitori ad accudirla! Forse per quel motivo non riesce più a considerarla casa sua. Casa sua è diventato l’appartamento che divideva con sua moglie fino a qualche mese prima, che avevano riempito insieme e che ancora adesso possiede tutte le cose che usavano. Non se l’è sentita di portare via niente, a parte un paio di jeans e dei maglioni. Si è persino comprato dentifricio e spazzolino nuovi pur di non ritornarci!
Jérémie gli fa segno di salire e lo accoglie con un ampio sorriso. «Ho prenotato una settimana all’Albergo dei Camosci, a due passi da Courmayeur. Vedrai, ti piacerà. Ho visto le foto delle stanze e, accidenti, sono stupende!»
Mark annuisce, ma la verità è che non gli interessa dove andranno né cosa faranno. È da tempo che ha perso quella voglia di vivere che spinge la gente ad organizzare le giornate, a pianificare tutto... potrebbe anche ritrovarsi in cima all’Himalaya e non se accorgerebbe comunque. Fa un sospiro cercando di concentrarsi sulla strada, ma persino il buonumore di suo fratello lo irrita. Dannazione. Più Jérémie si preoccupa per lui più Mark si sente sconfitto. È lui il fratello maggiore, sì o no? Da un po’ di tempo, ormai, gli sembra di essere soltanto l’ombra di se stesso. E non può farci nulla, se non imporsi di non ricordare...


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AD OGNUNO DEI NOSTRI RACCONTI ABBIAMO PENSATO DI ABBINARE UNA COLONNA SONORA NATALIZIA. COSì LONTANI COSì VICINI  CI FA PENSARE A...




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