Christmas in Love 2013: OLTRE I CANCELLI DEL CUORE di Viviana de Cecco



COME RENDERE CALDA UNA FREDDA DOMENICA DI DICEMBRE? CON CHRISTMAS IN LOVE 2013 VIVIANA DE CECCO, UNA NUOVA AMICA DEL BLOG, FIRMA OLTRE I CANCELLI DEL CUORE, RACCONTO BREVE MA INTENSO, IN CUI UNA DONNA REDUCE DA UNA RELAZIONE INFELICE, TROVA  UNA NUOVA OPPORTUNITA' PER GUARDARE AL FUTURO, PROPRIO ALLA VIGILIA DI NATALE... BUONA LETTURA!


La sera della vigilia di Natale, il parco che si distendeva nel cuore del suo quartiere si svuotò di suoni e colori, per ammantarsi di buio e silenzio. Solo un abete, sistemato a pochi passi dall’ingresso, rischiarava, con le sue luci intermittenti, l’oscurità dei primi sentieri.
Irene era sola, immobile sulla soglia dell’imponente cancello in ferro battuto, convinta di aver avuto un’idea geniale.
Una corsa lungo quei viali alberati le avrebbe permesso di dimenticare che Marco, colto da quella che avrebbe potuto chiamare “la crisi del settimo Natale”, l’aveva lasciata pochi giorni prima delle feste. Si erano conosciuti quand’erano ragazzi, proprio in quel periodo dell’anno e, adesso, sembrava che lui avesse deciso di concedersi una pausa di riflessione.
In quel momento, aveva capito che gli addobbi appena rinnovati sarebbero tornati negli scatoloni del ripostiglio, i regali che non aveva ancora incartato sarebbero stati opportunamente riciclati per altre occasioni e il cestino che la ditta di Marco aveva gentilmente offerto ai suoi dipendenti sarebbe finito in beneficienza.
Come se non bastasse, essendosi convinta che sarebbe partita per una vacanza romantica con il suo bel fidanzato, aveva persino rifiutato l’invito di sua madre a trascorrere quella serata con l’intera famiglia. Ma ormai non se la sentiva di aggiungersi al clan rumoroso di sorelle, cognati e nipoti, che l’avrebbero tempestata di domande indiscrete sull’improvvisa scomparsa di Marco dalla sua vita.
Eppure, per non lasciarsi scoraggiare dalle avversità, aveva pensato di smaltire, con un giro di corsa, la rabbia e l’intera scatola di cioccolatini che aveva divorato in pochi minuti.
Lasciarsi alle spalle le vie in festa e immergersi nella fitta oscurità di quel luogo che lei conosceva bene, non la spaventava. Del resto, il suo stesso cuore, in quegli ultimi giorni, si era trasformato in uno spazio circoscritto, protetto da un alto cancello dietro cui sentirsi al sicuro da nuove illusioni d’amore.
Avanzò a passo spedito e iniziò il suo percorso liberatorio, incurante del vento polare che le congelava i polmoni e delle gambe intorpidite. Quando tornò al punto di partenza per la seconda volta, fu miseramente tradita dalla stanchezza. Inciampando in un ramo, che l’aria impazzita aveva trascinato in mezzo al vialetto, si ritrovò a faccia in giù sulla terra battuta.
Quando tentò di rialzarsi, una mano la afferrò per un braccio, sollevandola quasi di peso.
«Vedo che ha deciso di passare il Natale al Pronto Soccorso…», disse una voce maschile, dal tono prevedibilmente sarcastico.
Irene si ritrovò a fissare un uomo della sua età, più o meno sulla trentina, dagli occhi scuri e due labbra piegate in un sorrisetto ironico. La sua figura slanciata la sovrastava di almeno mezzo metro e lei, attraverso la morbida stoffa della felpa, percepì il vigore delle sue dita che la tenevano bloccata.
«Non ne ho la minima intenzione. Non mi sono fatta assolutamente niente…», rispose lei, tentando di dominare l’imbarazzo e senza rendersi conto che lo sconosciuto era intento ad osservarle le mani.
D’istinto, lui la prese per i polsi e le rovesciò i palmi come se fosse stata una bambina.
«Si è ferita», constatò, sfiorandole la pelle. La ghiaia del vialetto le aveva lasciato come ricordo della caduta una profonda ferita.
«Oh, non è grave…»
«Beh, dovrebbe almeno fasciarla…»
«Sì, sì…», rispose lei, cercando di liberarsi dalla sua stretta. «Ora,  tornerò a casa e…»
«Credo di avere delle garze da qualche parte…»
«E dove sarebbero?», domandò sospettosa, pensando che lui la stesse prendendo in giro.
«In guardiola…»
Lei continuava a non capire e lo guardava con aria perplessa. Poi, si accorse che il suo misterioso soccorritore  indossava la divisa dei guardiani del parco. Annuì con espressione imbambolata e si lasciò guidare verso la piccola costruzione che sorgeva vicino allo spiazzo d’ingresso. Strano che al suo arrivo non si fosse nemmeno accorta che lì dentro ci fosse qualcuno. Non aveva notato la finestra illuminata e tantomeno la porta socchiusa da cui si sprigionava un piacevole profumo di caffè.
Quando entrarono in quel piccolo regno, Irene sedette su una sedia e aspettò che lui finisse di trafficare in un vecchio armadio a muro. Il lieve tepore di una stufa accesa iniziò a riscaldarla e a rilassarle i muscoli contratti dal freddo. Riuscì persino a dimenticarsi di avere i capelli sconvolti, il naso d’un ridicolo color porpora e gli occhi lucidi che segnalavano l’arrivo di un raffreddore.
Lui riuscì a trovare una garza e, dopo averle disinfettato la ferita, prese ad avvolgergliela intorno alla mano.
«Certo, avrà qualche problema per incartare e scartare i regali…», le disse con il solito sorrisetto.
«Non c’è questo pericolo…»
«Mancano poche ore al Natale… Non ha comprato ancora nulla?»
«No, quest’anno niente regali. Ho esaurito la fantasia…», mentì lei, per sdrammatizzare la situazione.
«Allora, saremo in due.»
...

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AD OGNUNO DEI NOSTRI RACCONTI ABBIAMO PENSATO DI ABBINARE UNA COLONNA SONORA NATALIZIA. OLTRE I CANCELLI DEL CUORE CI FA PENSARE A...




CI SONO ALTRI RACCONTI DI CHRISTMAS IN LOVE 2013 IN ARRIVO SUL BLOG NEI PROSSIMI GIORNI, CONTINUA A SEGUIRCI!


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