EBOOK PIRATA? NO GRAZIE!


E’ di questi ultimi giorni una diatriba scoppiata su Facebook fra gruppi di lettrici romance che sono solite scambiarsi ebook fra loro e quindi, in sostanza, distribuirli gratuitamente (e illegalmente) fra le adepte del gruppo, e chi considera questa pratica un abuso che potrebbe spingere le CE a non pubblicare piu’ i libri di certi autori se i proventi delle vendite dovessero risultare inferiori alle loro aspettative. 
Un ebook 'piratato' sottrae molti introiti alla sue vendite regolari e le conseguenze di queste pratiche illecite ricadono anche sul prodotto non digitale, perciò certi comportamenti possono alla fine riguardare anche chi non legge in ebook e nulla sa di questi scambi truffaldini. Certi gruppi (o certi siti), inoltre, non limitano la loro pratica  solo agli ebook, ma si spingono senza remore anche a ‘spacciare’ file con copie di libri cartacei. 
Qualcuno alla fonte il libro lo pagherà anche, ma da lì in poi le centinaia se non migliaia di download conseguenti sono tutti 'a ufo'. Probabilmente 'pirati' e  ‘piratesse’ digitali pensano  che la loro pratica non faccia male a nessuno o che al massimo possa nuocere un po' alle Case Editrici che, si sa, fanno soldi a palate ( o almeno li facevano prima della crisi). Che sarà mai qualche euro in meno o in più per loro? 
Il problema è che di pochi euro in pochi euro si arriva a cifre sostanziose di 'non incassi' e chi veramente ne fa le spese, alla fine,  è soprattutto l’autore che di ‘soldi a palate’ certo non ne fa ( a meno che non si chiami, limitatamente alla women's fiction, JR Ward, Nora Roberts o Sveva Casati Modignani) e che si vede sottrarre anche la magra percentuale sulle vendite degli ebook piratati. 
Non è certo piacevole aver impiegato mesi per scrivere un libro, aver speso notti in bianco a editarlo e riscriverlo per renderlo il migliore possibile e poi vedere che , appena pubblicato, lo stesso libro su cui tanto hai speso in termini di impegno e fatica, è spacciato di frodo e senza riguardo su siti di scambio online e che tu da quegli scambi non ricaverai un centesimo. 
Tutto quel tempo al pc, quelle notti in bianco chi te le ripaga? Soprattutto: chi ti paga le bollette, la spesa, la scuola dei tuoi figli, la benzina per la macchina, ecc.? Impensabile far rientrare tutto in quel magro anticipo che ti ha dato l’editore e che è poco più di uno stipendio medio mensile, e che a te, se non fai altro nella vita, dovrà durare fino al conteggio delle percentuali sulle vendite o fino al prossimo libro.
Chi pensa che gli autori che non hanno nomi altisonanti si arricchiscano con questo mestiere è fuori strada. Chi scrive lo fa per passione, ma il più delle volte non lo può fare per professione perché i compensi sono mediamente piuttosto bassi e di sola scrittura difficilmente si campa, a meno di non riuscire a fare un boom di vendite, cosa che in Italia succede di rado. In più, se su svariate copie del proprio libro non si potrà mai vedere una lira di royalties, perché sono state ‘spacciate di frodo’, a più di un autore probabilmente a un certo punto verrà il dubbio se sia il caso di continuare ad impegnare tempo ed energie per una passione che alla fine non ti fa guadagnare nemmeno lo stretto necessario a pagarti le spese di casa.
A questo dovrebbero pensare tutte le persone che scaricano senza remore ebook a costo zero. 
Se limitiamo il campo alla nostra nicchia d'interesse, il Romance, le autrici italiane che riescono a pubblicare romanzi di questo genere sono pochissime e per questo  dovrebbero essere protette dal WWF, come gli animali in via d'estinzione. Chi ama i loro libri dovrebbe coccolarle in tutti i modi affinchè abbiano voglia di continuare a scrivere quelle storie che  tanto ci piace leggere, altro che spingerle a chiedersi se il gioco valga la candela!
So di persone che anche quando l’ebook costa meno di un aperitivo con le amiche preferiscono scaricarlo gratuitamente piuttosto di pagare quei pochi euro (o centesimi) per acquistarlo regolarmente. Insomma, un po’ di alcool e salatini varrebbero di più dell’impegno di mesi di cui ho detto prima. Questo è il problema con il furto di un'opera intellettuale: le si attribuisce meno valore di un aperitivo con le amiche, soprattutto se è in forma digitale. La mancanza della carta, della sua ‘sostanza’ tradizionale, psicologicamente spinge a pensare che debba costare meno o nulla. E il bello è che chi ruba ebook, scaricandoli illegalmente da siti o gruppi appositi, è paradossalmente qualcuno che ama la lettura e che dovrebbe rendersi conto del valore di un’opera intellettuale. Però, anche davanti a pochi euro di spesa, quelli che spenderebbero a occhi chiusi per il suddetto intruglio alcolico che al barista costa pochi centesimi e che consumano in dieci minuti, il pirata di ebook dice ‘no’. Perché pagare quando può trovare il libro free a poche ore dalla sua uscita? Lo fanno in tanti , che male c’è?
Il male è che chi legge, chi ama la lettura, dovrebbe capire che se anche a causa di  un downloading illegale selvaggio molti introiti sulle vendite di un libro vengono meno, la CE potrebbe decidere la prossima volta ‘non conveniente’ pubblicarlo e questo destino potrebbe  toccare prima o poi ai libri del tuo autore preferito. Come può essere che un autore si stufi di lavorare tanto per far divertire a sbafo migliaia di lettori e decida di appendere 'il pc al chiodo'.
Chi non capisce questo concetto continuerà con la sua pratica di furto pensando di non far male a nessuno. E invece il male lo fa. Soprattutto alla diffusione dei libri, alle CE che puntano sui nuovi scrittori, ai nuovi scrittori stessi che hanno bisogno di vendere bene per poter continuare a scrivere.
Questo blog è decisamente schierato contro la pratica della pirateria di ebook e ci spiace se qualcuna delle nostre lettrici abituata al ‘free downloading’ selvaggio storcerà il naso. Bisogna guardare in faccia la realtà. E chiamare le cose con il loro nome. Chi mai e poi mai ruberebbe un libro in libreria non dovrebbe farlo nemmeno online! 
Per esperienza, visto che alcune nostre blogger sono anche autrici, sappiamo quanta fatica e quanto impegno, quante settimane, quanti mesi, ci vogliono per scrivere un  libro e ci pare giusto che tutta quella fatica venga ripagata. 







QUESTO E' UN ARGOMENTO CHE CI TOCCA DA VICINO E CHE SIAMO SICURE RIGUARDA CHIUNQUE AMI LA LETTURA. COSA PENSATE A RIGUARDO? FREE DOWNLOAD SI' O NO? PERCHE' ? CI PIACEREBBE SAPERE IL VOSTRO PUNTO DI VISTA.

104 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. Forse, se gli ebook costassero meno la pirateria diminuirebbe.

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  2. Io credo che i pirati continuerebbero tranquillamente a fregare i libri.

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  3. Sono convinta anch'io che i pirati continuerebbero tranquillamente a scaricare illegalmente ebook e non solo dalla rete. Quello che posso dire è che moltissimi libri (io compro su Amazon) sono gratis. I classici, per esempio: ne ho presi moltissimi. Altri, magari non appena usciti, li trovi a prezzi molto abbordabili. Senza parlare delle vendite straordinarie che, periodicamente, le case editrici propongono.
    Nello stesso tempo, so per esperienza che tante ragazze con pochi soldi in tasca sono accanite lettrici. Altro che 10/12 libri all'anno, come il "lettore forte" descritto dalla statistiche! E mi rendo conto che queste ragazze non possono spendere 16/20 euro per ogni libro che desiderano.
    Un bel problema, non c'è che dire!
    Bell'articolo, comunque.
    Babette Brown

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    1. Grazie Babette. Concordo con te per il fatto che certi libri sono cari, ma è anche vero che diversi editori stanno facendo delle 'campagne' di sconto soprattutto sugli ebook. La Leggereditore, ad esempio, recentemente ha fatto uscire gli ebook in promozione prima dell'uscita del cartaceo a nemmeno tre euro! Si parla di caro libri e poi, chi si lamenta, magari è la stessa persona che è disposta a spendere cifre abnormi per l'ultimo modello di cellulare o di borsa più o meno firmata! Il problema ' caro libri' in parte è vero ma per molti è solo pretestuoso, si nascondono dietro questa ragione per 'giustificare' la loro sottrazione indebita. E la pratica dilaga, sia perchè lo fanno in tantissimi , sia perchè sanno che difficilmente verranno puniti per questo. Probabilmente se potessero, se sapessero di non correre nessun rischio a farlo, gli stessi non avrebbero remore nemmeno a 'sgrafignare' i libri in una libreria non virtuale. E' un problema 'morale' e di educazione prima ancora che economico, che poco da fare.

      Francy

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  4. I nostri e-book costano 5,20€ circa se comprati dal sito della casa editrice. Almeno una volta al mese c'è una promozione con sconti del 25%, quindi con 4€ si può comprare un libro. Ma non importa, non basta mai, c'è chi proprio ce l'ha come sistema. I dati sono spaventosi, quando si verifica che in un mese le copie illegali che girano sono in molti casi dieci volte le copie vendute nello stesso periodo. Il nostro mercato (il romance mm) è piccolissimo, la casa editrice è piccola, e questa cosa ci sta facendo molto molto male. Mi fa stare male vedere cosiddetti "fans" che ci chiedono di pubblicare di più, e girato l'angolo fanno mailing list dei nostri libri.

    Chi scarica illegalmente deve capire che se certi progetti falliscono o certe serie vengono interrotte, è anche la loro colpa singola. La casa editrice americana che sta investendo in Italia sta facendo lavorare una ventina di collaboratori. Si fa del male anche a loro quando si distribuisce illegalmente un libro.

    La diminuzione del prezzo a mio avviso non avrebbe alcun impatto. Chi scarica lo fa perché non rispetta la fatica di chi ha scritto, editato, tradotto, controllato, impaginato un libro.Costasse anche 50 centesimi, lo prenderebbe comunque a sbafo.

    Dato che sono stata anch'io piuttosto squattrinata in certi periodi, quando l'ebook non era diffuso, non andavo in libreria a rubare copie dei libri: rileggevo ad nauseam. Non trovo sia corretto dire che perché uno vuole leggere tanto, è giustificato nel suo comportamento illegale. Legge di meno. Scarica i libri disponibili gratuitamente. Attende le svendite. Noi per certe promozioni regaliamo copie di libri. Legge fanfiction online, ce n'è di eccellente. Mi piacerebbe molto vestirmi da Armani, ma quello che posso permettermi è la H&M.

    Quello che dovrebbero tentare di fare le case editrici, e la nostra lo sta studiando, ma non ci sono ancora gli strumenti, è un qualche sistema che permetta una specie di abbonamento per scaricare ad un prezzo molto vantaggioso più libri, magari files con sistemi di pubblicità interna, qualcosa che permetta di leggere il libro senza scaricarlo ad un prezzo irrisorio, o con licenza provvisoria come accade per il sistema di prestito attraverso il kindle negli USA. C'è molto che le case editrici possono fare, cercando di cambiare il modello di condivisione, probabilmente.

    Devono sopravvivere per arrivarci, prima.

    Eccellente articolo.

    Emanuela,

    Dreamspinner Press

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    1. Ti ringrazio molto Emanuela per questa tua testimonianza che dice esattamente le cose come stanno e denuncia certi comportamenti che se forse non fanno molto male alle CE giganti possono uccidere le piccole e mandare a casa decine di lavoratori.
      Ho scelto quell'immagine del pirata che tira un colpo di spada dicendo ' I love your work' in testa all'articolo perchè mi sembra riassumere molto bene il problema.

      Francy

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    2. Ci uccidono con l'amore, sì! A me piace l'entusiasmo e vorrei convincermi che qualche copia viene venduta in seguito alla pirateria, ma le proporzioni sono spaventose.

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    3. Ciao! Una nota e una precisazione, almeno per quanto mi riguarda!
      Adoro leggere, ebook, cartacei, romanzi, contemporanei e mm ..... è anche vero che purtroppo non lavoro, non ho entrate proprie (a parte qualcosa di sporadico) e i miei genitori mi finanziano poco un hobby come la lettura ...
      sottolineiamo anche che di media leggo sui 50/60 libri annui ....
      li acquisto, ma spesso alcuni li leggo grazie ad un'amica che me li presta, altrimenti non potrei leggerli!
      i costi sono molto elevati, sopratutto per il cartaceo!
      per quanto riguarda l'ebook, li compro, anche se uso solo amazon perchè è in italiano ed io non conosco l'inglese così tanto da sentirmi sicura ad acquistare ebook in italiano alla dreamspinner ... e questo mi dispiace perchè il sito è fatto benissimo, a parte il problema dell'acquisto che è in inglese.
      per tutti gli altri ... la piraterie è sbagliata, però credo anche che pagare un ebook una cosa come 6/8 euro è un pò eccessiva visto che poi, spesso, bisogna pure modificarli perchè l'ebook reader non te li apre anche se, dalla scatola, supporta quel formato!
      cmq l'articolo è molto bello, e molto giusto ....

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    4. Anonimo del 14/11/13 ore 9:54. Il libro sullo store costa massimo 6,99 dollari, che fanno (a seconda dei giorni del cambio), 5,20/5,30 euro. Se si aspetta ad acquistarli quando ci sono le promozioni, di riesce anche a comprare un libro per 4€ (la scorsa settimana Damon era in sconto del 30%, quindi con 3,70€ si comprava Testa Calda). Per quanto riguarda il formata, so che alcuni scaricano i formati non corretti, quindi se vuoi contattarci all'indirizzo italian at dreamspinnerpress punto com, possiamo verificare quale è il formato più corretto per il tuo ereader, perché il libro viene reso disponibile in tre formati, e o uno o l'altro da qualche parte si dovrebbe leggere senza aver bisogno di fare conversioni. Abbiamo poi delle guide per aiutare nell'acquisto, quindi ci farebbe piacere assisterti in caso di problemi. Grazie.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Anche chi si organizza in gruppi di lettura commette reato, organizzandosi in modo da comprare un libro a testa,cartaceo o ebook e poi scambiarselo commette pirateria, prestare i libri ai vicini di casa è pirateria, canzoni, film serie tv, guardarle al pc è pirateria! dare ebook o libro da recensire in anteprima ai blog è pirateria perché chi ci assicura che poi non lo passi ad amici ( non tramite pc) o non lo presti facendo poi fare il giro migliaia di volte? anche chi aderisce a questa lotta e poi fa parte di gruppi di scambio virtuali e non, di cartacei e non, commette reato quindi pirateria! se io presto un libro ad una amica e poi questa a sua volta lo presta e così via è pirateria, perché lo hanno letto in 10 ma lo ha comprato uno solo! Una sentenza della cassazione ha stabilito che non è reato scambiarsi ebook,canzoni,film ecc se non è fatto con scopo di lucro! Iniziassero ad abbassare i prezzi dei libri e facciamoci un esame di coscienza tutti!

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    1. La sentenza è applicata al vecchio diritto d'autore. Adesso non c'è più la dicitura "a scopo di lucro", ma "per trarne profitto", che potrebbe significare anche il non dover sborsare denaro. La sentenza si applicava ad un caso pre-cambiamento della legge Urbani. Inoltre, un libro cartaceo è di proprietà di chi lo compra, che può prestarlo e rivenderselo, un ebook è una licenza che ha dei limiti precisi.

      Noi non riusciamo a vendere un ebook a meno di 5,30€, tenendo conto dei costi di traduzione e tutto. Noi vendiamo qualche centinaio di copie per ogni libro, non migliaia, o milioni. Non c'è nessuno che diventa ricco scrivendo mm romance.

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    2. E' verissimo , Francesca, che il PRESTITO di un libro non è considerato reato, se no tutte le biblioteche non avrebbero ragione di esistere. Il problema è nei numeri. Se tu acquisti un libro e lo presti alla tua a amica e all'amica dell'amica che te lo chiedono, al massimo coinvolgi due persone. Sulla rete gli 'scambi' di questo tipo, se così li vuogliamo chiamare, raggiungono cifre esorbitanti ed è quello che porta via proventi all'editoria e all'autore.
      Una mia amica autrice, il suo nuovo libro era uscito da poche settimane, l'ha trovato su un sito di 'scambio ebook' e ha notato che era già stato scaricato 3000 volte! Sai cosa significa per un'autrice esordiente non poter contare non dico su cento in meno ma su tremila vendite in meno?
      Poi al problema ognuna guarda come vuole. Uno può dire che si limita a 'prestare e a farsi prestare', se poi il prestito si allarga a macchia d'olio che problema c'è? Se tu fossi un'autrice e vedessi il tuo libro su cui hai sgobbato mesi a poche settimane dall'uscita 'prestato' a 3000 persone e sai che da quelle 3000 copie non vedrai mai nemmeno un centesimo, permetti che un minimo di rabbia ti viene. Soprattutto se pensi che poi alcune fra quelle tremila verranno magari a farti i complimenti e a dirti quanto sei brava e quanto hanno amato il tuo libro e che non vedono l'ora di leggere il tuo prossimo!
      Qual è il prezzo equo di un ebook secondo te? Ti posso assicurare che il libro di questa mia amica costa poco più di un pacchetto di sigarette o del famoso aperitivo al bar. Quale sarebbe il prezzo giusto che porterebbe le persone a pagare la propria copia invece di farsela prestare?
      Purtroppo, come hanno osservato altre, è un problema di mentalità. Se si continua a pensare che lo scambio è sano e giusto ( nonchè benedetto da sentenza della cassazione) anche quando i numeri di questi scambi toccano cifre vertiginose, allora diciamo pure alla mia amica e a tutte quelle come lei che forse è ora che cambi mestiere, perchè di sicuro con la scrittura non ci camperò mai, anche se in compenso avrà la magra soddisfazione di vedere migliaia di persone affannarsi per scaricare il suo libro 'in prestito' dalla rete e leggere i loro eventuali commenti positivi.

      Francy

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    3. Relativamente alla legettimità di 'prestito' di un ebook come fosse un libro normale, sottolineata nel commento di Francesca, vorrei far presente che anche per il fisco l'ebook non è un libro vero e proprio ma 'un servizio' e come tale soggetto a un IVA superiore rispetto a un libro cartaceo. Inoltre gli editori negano il diritto al prestito dell'ebook, sottolineando il fatto che il libro elettronico non viene venduto, bensì "ceduto in licenza". Per cui l’acquirente può solo esercitare i diritti licenziati dall’editore, e non servirsi dell’ebook liberamente come fosse di sua completa proprietà.
      In questo caso al lettore viene ceduta la licenza di utilizzo del contenuto ma non quella di riproduzione e cessione. Le tre facoltà sono infatti distinte (legge 633 del '41, artt. 12 e segg. sino al 19) ed è il proprietario dei diritti d'autore che si riserva di decidere quali concedere attraverso l'acquisto.
      Il lettore che quindi dovesse distribuire ad altri l'opera regolarmente comprata per la sola lettura commetterebbe un reato e sarebbe punibile per violazione del diritto d'autore.
      Per tanto, anche se può sembrare strano, un libro cartaceo può essere prestato a titolo gratuito a Tizio, Caio e Sempronio, ma un Ebook no.

      Francy

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  7. io spendo circa 50-60euro al mese in libri,li presto e li regalo sia cartacei che ebook! un ebokk non dovrebbe superare i 3 euro,se è una novella con massimo 100 pag dovrebbe essere gratis e i cartacei massimo 10 euro! Se fossi una scrittrice e intraprendo la lotta contro la pirateria e mi arrabbio perché il mio libro è stato piratato, prima di iniziare una crociata,devo però essere candida come un neonato e non avere nemmeno un ebook piratato( nemmeno se regalato da un'amica) ne sul pc ne sull'eredeer ma qui il più pulito ha la rogna! Tante scrittrici sia italiane e non son arrivate" alla ribalta" grazie al passaparola di internet, seno chi le conosceva? dov'è questa pubblicità che fanno gli editori? se non ci fosse stato il passaparola dei vari social tante sarebbero rimaste nell'ombra! e molte anche meritatamente perché tutta questa bravura non c'è, se ne salvano pochissime, ma ormai si pubblica di tutto!Oggi nascono scrittrici come funghi,anzi pseudo scrittrici ragazze che magari prima hanno piratato e ora fanno la lotta perché hanno creato il loro "capolavoro" e quindi diventano le giustiziere degli editori! Il mio motto è Vivi e lasci vivere, chi non compra e perchè non può permettersi neppure 5 euro al mese in libri, ragazzi giovani che magari studiano, genitori che aiutano a mantenerli, difficoltà quotidiane! Io non mi sento di condannare nessuno, qui l'Italia va a scatafascio, c'è ipocrisia in ogni dove, reati gravi, pedofilia, violenze omicidi passano impuniti,non c'è la cura contro il cancro e facciamo vivere queste persone in santa pace, lasciamogli quei pochi piaceri che son rimasti nella vita! Diamoli anche a chi non può permettersi un caffè altro che sigarette!

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  8. P.S. se lo scrittore non riesce a vivere di quello che scrive perchè vende poco fa come i calciatori bulgari, rumeni e altri paesi poveri dove non guadagnano milioni di euro, ossia doppio lavoro, la scrittura diventa solo un piacere,un hobby,magari scrive ebook ,si autopubblica e lo dà gratis, e il resto è lavoro! FANTASCIENZA VERO???? buona serata

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    1. Io pago volentieri le persone che investono il loro tempo per darmi qualcosa che mi dà piacere. Se lo scrittore non riesce a vivere di quello che scrive perché vende un decimo della diffusione reale del suo libro? Buona serata anche a lei.

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    2. @francesca ma tu scrivi?

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  9. P.S.2
    Se io compro ebook,lo pago come pago il cartaceo dopo è di mia proprietà altrimenti che lo pago a fare???? si emttessero prima d'accordo tra di loro e poi parlano con i lettori

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  10. ciao intanto volevo dirvi che adoro il vostro blog,lo leggo ogni giorno e le vostre recensioni sono stupende.Condivido il vostro articolo su tutta la linea..io leggo moltissimo,ho un lavoro part time e tantissimo tempo libero e in quel tempo leggo,leggo e leggo,arrivo a leggere anche 5 libri a settimana e li acquisto tutti o in ebook o in cartaceo perchè trovo sia giusto pagare per il lavoro che un altro svolge..insomma noi non andiamo mica a lavorare gratis!!il prezzo degli ebook però a volte è veramente esorbitante,come si fa vendere un ebook a dieci o dodici euro?io prima di acquistare un ebook a questo prezzo ci penso dieci volte.Trovo che la leggereeditore con le sue promozioni degli ebook a 2.99 stia facendo un lavoro meraviglioso.Tornando allo scaricamento illegale penso ci siano due tipi di persone che lo fanno..quelle a cui non interessa niente se il libro costa tanto o poco che cmq loro lo scaricano illegalmente,e quelle invece che vorrebbero comprarlo ma non possono perche costa troppo,un esempio sono le mie compagne di nuoto con la trilogia di irene cao il primo libro costava 5 euro e se lo sono comprate tutte il secondo e il terzo hanno fatto colletta e se lo sono prestate.Silvia

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    1. Ciao Silvia, mi fa molto piacere che tu sia una nostra così assidua lettrice e che apprezzi quello che proponiamo nella nostra biblioteca romantica.
      Sul prezzo di certi ebook hai ragione, a volte sembra esorbitante, non molto più basso di quello cartaceo. La soluzione delle tue amiche circa il libro della Cao è più che comprensibile, come ho già osservato qui sopra, il prestito di un libro fra amiche è una pratica che c'è da sempre perchè riguarda e ha sempre riguardato un numero ristretto di persone. Quello su cui secondo noi 'si pecca' sono i downloading a grandissimi numeri che in certi casi possono poratre a mettere in ginocchio i piccoli editori e che colpiscono gli autori.

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  11. Ho come l'impressione che questa pseudo lotta nasca dal fatto che la leggereditore pubblichi una italiana da voi molto amata,che s enon erro seguendovi d aun bel po' volte fa anche recensioni, non a caso nominate sempre la leggereditore in questo articolo, e non è corretto nei confronti da altre CE! sembra la pubblicità della leggereditore!

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    1. anche gli rm mondadori, tutti, di tutte le collane vengono venduti a meno di tre euro, ma vedo che piratano pure quelli!
      Come anche gli Emma books dove il più caro viaggia sui 5 euro.
      Cristina

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    2. Allora, Liliana, questo post che non è la 'pseudo lotta' di nulla, ma solo un punto di vista, nella fatti specie il mio e quello di altre collaboratrici di questo blog di cui mi sono fatta portavoce e fra cui ci sono alcune scrittrici. La Leggereditore è una CE che amo , l'ho detto più volte, mi piacciono particolarmente alcune autrici che pubblica, ma non ci pagano per far loro pubblicità, è una decisione nostra. D'altra parte siamo libere di trattare tutti gli argomenti che vogliamo su questo blog, chi ha detto che non dovremmo essere di parte se lo volessimo? Anche i giornali sono di parte, perchè mai non dovrebbe esserlo un blog che per sua natura è espressione del punto di vista di chi lo scrive?
      In ogni caso immagino che tutte le CE siano d'accordo quando si parla di copyright infranti da chi scarica ebook gratis, non a caso in questi commenti ha detto la sua anche la responsabile delle traduzioni italiane della Rainbow Press, casa editrice americana di romance M/M.

      Per quanto riguarda la blogger autrice non è certo un mistero per chi pratica questo blog che Adele pubblichi con Leggereditore e che anche i suoi libri vengano scaricati in numero consistente e non posso dire che ne sia felice. Ho pensato anche a lei quando ho scritto questo post? Certamente. La stimo e mi piacerebbe che come altre autrici emergenti potesse continuare a fare questo mestiere per il mio e l'altrui divertimento ancora per molto tempo.

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  12. Chi è senza peccato scagli la prima pietra- e fu così che tornò in faccia a tutti e coi denti rotti tutti dal dentista !spesa extra altro che libri ^_^

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  13. ho visto piratato anche un ebook che su amazon si scarica gratis La Sposa di Salt Handon di Lucilla Brant
    Cristina

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  14. Cassandra Rocca13/11/13, 22:31

    Ho conosciuto il mio primo (e unico) sito di scambio ebook lo scorso inverno... un mondo che neanche conoscevo e al quale mi hanno indirizzata per trovare vecchi romanzi ormai fuori commercio, che se sei fortunata puoi trovare nell'usato... ma a prezzi spropositati! In questo, tanto di guadagnato, così come quei romanzi editi da Mondolibri (dove per acquistare devi essere abbonato con l'obbligo di comprare più libri entro un certo periodo di tempo: ho già dato, mai più. Erano più le rogne che altro, ogni mese!). Oppure le traduzioni amatoriali di libri che qui non vengono tradotti. È vero che alcuni libri costano molto, e infatti io riempio la mia lista di natale, compleanno, San Valentino e ogni ricorrenza utile con titoli di libri che non compro personalmente perché non sono sicura che varranno la spesa. Mentre quelli delle mie scrittrici preferite li compro a scatola chiusa... però, ad esempio: l'ultimo della Kinsella, che io adoro, costa 20 €... tra qualche mese uscirà in edizione economica, quindi aspetto! E nel mentre non lo scarico gratis, perché sennò mi tolgo il gusto di comprare il cartaceo (io non compro libri di carta per il gusto di possederli, ma proprio per il piacere di leggerli). Poi c'è da fare anche una piccola distinzione: le autrici oltreoceano sono molto più tutelate e di solito arrivano qui in Italia dopo essere state osannate a casa loro. Perciò, scaricare un ebook gratis poco toglie a loro in termini di guadagno, però si rischia che poi gli editori italiani decidano di non pubblicarle più (vedi tutte quelle serie interrotte che le lettrici non pratiche della lingua inglese non potranno più leggere). Ancora più pericoloso è piratare le italiane, magari emergenti... e qui scendo in campo da scrittrice.
    Grazie a dio ho alle spalle una casa editrice che fa bene il proprio lavoro in termini di pubblicità, e quindi voglio illudermi e sperare che il libro andrà bene ugualmente. Ma sono comunque una nuova penna sconosciuta e per loro sono un rischio: se le vendite del mio libro appena uscito, anziché essere (esempio) 1000, sono 500, la casa editrice potrebbe pensare che non vale la pena continuare a pubblicarmi! In questo modo mi si priva della possibilità di farmi conoscere, già in partenza.
    Naturalmente mi aspettavo di essere piratata, anche se non così presto (dopo poche ore dall'uscita il file del mio libro veniva elargito a piene mani da persone che, virtualmente, sapevano chi fossi e quanto tenessi a questa uscita), ma la cosa assurda è che già due mesi prima dell'uscita c'erano persone che facevano richiesta di file gratuiti del libro! Come: sei così interessata alla trama da cercarlo con due mesi di anticipo, e non puoi permetterti 4.99 di ebook? Non so, ma lo trovo strano.
    Aggiungo che è vero che la pirateria c'è anche per la musica e i film, ma non dimentichiamo che i cantanti (e le case discografiche) hanno altri introiti come concerti, ospitate tv e radiofoniche, eccetera... E lo stesso vale per attori e case cinematografiche. Gli scrittori guadagnano una piccola percentuale solo sulle vendite: se non ci sono quelle, non resta che scrivere solo per il gusto di farlo.
    Cassie

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  15. Come dice Francesca, un autore che non riesce a vivere della sua scrittura perché vende poco - e in questo la pirateria aiuta a scavare la fossa - dovrebbe fare come i calciatori bulgari: secondo lavoro. Naturale, come non averci pensato? Dal momento che il paese pullula di occasioni lavorative per chiunque - giovane, anziano, donna con famiglia - perché buttare a mare la possibilità di fare più di un lavoro? E altrettanto naturalmente usare il proprio talento nei ritagli di tempo, di notte, all'alba, perché tanto si tratta solo di un hobby... No, non è un hobby. Io vivo di questo lavoro. Chi mi sottrae illecitamente possibilità di reddito mi sottrae gli strumenti che mi servono per vivere. Ed è con orgoglio che lo dico. Questo è il mio mestiere. Le vendite limitate di un mercato ristretto sono già un problema, ma la pirateria ci introduce un elemento sleale. Io credo che il fatto che si tratti di una materia 'intellettuale' impedisce di vedere la scorrettezza della cosa. Si giustificherebbe una ragazza dalle risorse ristrette che uscisse da Coin con una maglietta nascosta nella borsa? No, perché là è evidente che si tratta di un furto. E, mi dispiace, ma non ci si può nemmeno giustificare dicendo di essere lettori forti, come la passione per la moda non giustifica la pratica dei furti nei negozi.
    Il prestito? Sì, in teoria anche quello potrebbe creare danno, ma molto più limitato. E se considerate che i mercati più ricchi per l'editoria sono anche quelli dove esistono le biblioteche pubbliche più numerose e fornite, l'impressione è che il prestito in realtà stimoli l'interesse e incentivi l'acquisto successivo. Cosa che non accade con la pirateria informatica, che in un istante, come un virus, è in grado di coprire ogni spazio e azzerare le possibilità di guadagno di case editrici e autori.
    Roberta Ciuffi

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  16. Ho seguito la famigerata diatriba che da giorni imperversa su Fb e ho letto con attenzione quanto scritto da Francy. Vorrei citare una frase del Vangelo secondo Luca (ma si, scomodiamolo!) che trovo illuminante: " Perchè guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?"
    Perchè di questo si tratta.. voi avete trattato l'argomento da un solo punto di vista: tutelare le autrici italiane (una in particolare, a quanto pare) che non riescono a sbarcare il lunario con i ricavati del loro lavoro. Non discuto sulla bontà dell'azione, ma sulle intenzioni. Solo la Leggere Editore pubblica povere autrici cadute in miseria? La pirateria è un reato. Assioma. La pirateria è un reato che interessa anche coloro che scrivono giornalmente in questo blog. Verità.
    Perché carissime le mie pennivendole, voi stesse detenete dei file piratati nel vostro computer, ma non fa intellettuale confessarlo. L'ipocrisia colpisce tutti, anche coloro che si celano dietro tutte le parole spese per condannare un reato perpetrato pure da voi. Perchè care signore, molte di voi i file se li passano di mano in mano. Perciò chi condanna un tale gesto dovrebbe perlomeno avere la buona creanza di sapere che le bugie hanno le gambe corte e che di Pinocchio ce ne sono tanti!! Perciò direi che dopo aver fatto la vostra buona azione quotidiana di spargimento di ipocrisia, sarebbe meglio vi cospargiate il capo di cenere e ammettiate che ogni tanto anche a voi è scivolato l'opponibile su "scarica".
    Un piccolo consiglio, probabilmente non richiesto, continuate a recensire i romanzi con la spocchia che vi contraddistingue, sicuramente ci fate una più bella figura.
    Dimenticavo, io i libri li compro!!

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    1. STANDING OVATION!!!!

      Francesca 2

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  17. E secondo te cassandra noi ti crediamo? ti sei trovata in un gruppo ebook e non toccavi nulla ma solo quelli vecchissimi che non si trovano in commercio? O forse lo dici perché è appena stato pubblicato un tuo libro e quindi fai come tutte le altre che hanno scaricato a go go fino a ieri ma dato che ora c'è il tuo"lavoro" si smette! la parola d'ordine per questo articolo e per tutte è IPOCRISIA! queste nuove autrici italiana;che per caso fortuito, chissà come è potuto succedere involontariamente OVVIO,le hanno incatenate ,minacciate di entrare in questi gruppo, (pensa quanto sono furbe coloro che lo gestiscono) hanno trovato il loro"lavoro" scaricato 3000 volte(giusto Francy?) su quei 3000 lo avranno letto si e no 1000 di quei mille è piaciuto solo a 500 che poi lo hanno comprato,e giustamente si sono ribellate perché gli Ebook delle altre va bene prenderli ma il proprio no! giustissimo!
    Ma poi mi sorge un dubbio amletico O.o come fate voi a sapere come si scambiano gli ebook ma "che niente ... che per caso ma fosse ca fosse che ci siete pure voi???" non lo sapremo mai o..... lo scopriremo solo vivendo! Buona lettura!

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    1. Cassandra Rocca14/11/13, 09:40

      Mi dispiace, Francesca, ma se ti riferisci a gruppi che si trovano su Facebook allora ti sbagli, perché non ne facevo parte. Io ho parlato di un sito web, l'unico da cui ho scaricato file, che per altro da tempo non uso perché è stato oscurato... se ce ne sono altri, non li conosco. Su Facebook sono conosciuta per le foto che scatto ai libri appena acquistati, che poi carico sui vari gruppi di discussione, perché se un libro mi interessa lo voglio avere, altrimenti non lo leggo neanche gratis. Sono stata avvisata da tre persone diverse che il mio libro era già online (vuoi le foto delle discussioni via Chat? )... ecco come so che si scambiano gli ebook. Che tu ci creda o meno è solo un problema tuo, io non ho remore a dire quello che penso.

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  18. Cassandra hai ragione la tua casa editrice potrebbe pensare che non ne vale la pena continuare a pubblicarti, ma magari non perché hai venduto poco forse perché ne ho comprate tre copie, una per me 2 per regalo e ci siamo addormentate con la faccia sul libro? forse sarà questo! Tra le italiane per ora sene salva una sola!

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  19. Azzura ti voglio a csa mia per pranzo; potremmo recitare la bibbia insieme e poi una domanda: se presto il reeder alla vicina sono io che commetto pirateria o è la vicina????? dovrò chiedere a un mio amico finanziere!

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  20. Con prospettive così nere mi meraviglio che si siano ancora tante aspiranti autrici in Italia...

    Ciò che mi meraviglia di più è la giustificazione che certe persone si danno per quello che in realtà è un furto puro e semplice: quando si hanno pochi soldi ci si regola di conseguenza. Non si ruba il lavoro altrui!
    Mi chiedo se sarebbero tanto disinvolte se a subire il furto fossero loro, ma probabilmente non sanno neanche cosa sia la "fatica" di scrivere.
    Grazie a Francy per il post che ha portato alla mia attenzione un problema che ignoravo, difatti io preferisco leggere il cartaceo.
    Volete mettere il piacere di sfogliare un libro fra le mani, leggere e rileggere le scene che mi hanno colpita di più, magari segnare le frasi più belle con la matita ...
    Certo posso pure prestarlo a qualche amica, di certo non a migliaia di perfetti sconosciuti.
    Un caro saluto da
    Lily

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  21. Complimenti a Francy per il suo articolo :)

    Mi viene da aggiungere solo una cosa: nella vendita del libro cartaceo non è la CE che ha i proventi più alti ma è la distribuzione (due passaggi) che si aggiudica la percentuale più alta sul prezzo di copertina. Non bisogna pensare quindi solo ad autore ed editore, è anche l'amata libreria a rischio chiusura, in conseguenza di tutte queste pratiche illegali.
    Amazon ha una pratica di prestito perfettamente legale, a cui non tutti gli ebook aderiscono ma esiste, e riconosce una piccola percentuale di royalties all'autore se il suo libro viene preso a prestito.
    E sì, siamo in Italia quindi, se di ipocrisia vogliamo parlare, diciamo anche chiaramente che non scarico ebook illegalmente perché sono un povero studente che va a fare l'aperitivo tre volte a settimana ma non può comprarsi un libro, lo scarico perché ho la soddisfazione di fregare qualcuno (ah, me lo sono preso a gratis! - anche se poi magari costa 99 centesimi!)

    Per il resto, io non ho letto il nome di Adele Vieri Castellano tra le righe di questo articolo, immagino che le lettrici qui sopra che lo hanno fatto siano più abili di me nell'interpretare un testo (o si immaginino il nome di Adele ovunque). E come collaboratrice di questo blog al quale contribuisco (gratuitamente, nessuno mi paga, ne la capo-blogger ne tanto meno gli editori) con recensioni e racconti, mi chiedo: dove sta allora la spocchia? In noi o in loro?

    Ultima cosa: ho scoperto due dei miei romanzi piratati su un paio di siti, la cosa che mi ha fatto più ridere (risata molto amara) è stata che l'amministratore/amministratrice (era chiaramente la stessa persona, perché il testo sui due siti era identico) aveva un post molto chiaro sulla net-etiquette del sito (erano ladri gentiluomini!!!!!!) e invitava a non scaricare da tablet o cellulari e a sconnettersi e riconnettersi ogni tot download, perché altrimenti non sarebbero stati conteggiati e lui/lei non sarebbe salito/a in non so quale classifica o non avrebbe acquisito non so quale riconoscimento. Devo aggiungere altro????

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  22. Secondo me si sta travisando il concetto di base. Che la pirateria sia un reato e' un dato di fatto!!! E' sempre esistita e sempre esistera'. State combattendo una battaglia contro i mulini a vento...in ogni caso prima di ergersi a paladine della giustizia bisognerebbe venire a patti con la propria coscienza!
    Stefania

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  23. Ho acquistato recentemente molti libri di autrici italiane (ho scritto comprato , badate bene! ) non mi esprimo in merito! Tempo fa è stato chiuso un gruppo d scambio ebook dove molte scrittrici ne facevano parte! Ha ragione Francesca: vi hanno costrette con la forza? Com'è che fino a sei mesi va piratare i libri faceva comodo mentre ora gridate al lupo al lupo? La faccenda ha del demenziale!! Francesca se la Bibbia non è piratata vengo volentieri a recitarla con te! Se la porto io e te la lascio sto commettendo pirateria?

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  24. Cassandra scricare da un sito è la stessa cosa che scaricare da un gruppo social ,quindi hai piratato pure tu come tutta la vostra comitiva,non centra nulla che siano libri vecchissimo o nuovi basta un solo file e sei pirata quindi andiamo tutti ai caraibi! Azzurra forse Gesù potrebbe offendersi per una copia venduta in meno! Scusate ma devo dirlo e mi dispaice pure dato che seguo questo blog da un po',ma con questo articolo-come direbbe Emilio Fede- aveta fatto una figura di M........ era meglio il silenzio!

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  25. Vorrei aggiungere u'ultima cosa: questo articolo avreste dovuto intitolarlo BOOMERANG.

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  26. tante discussioni su un argomento su cui discutere è superfluo... qui non si tratta di opinione qui si tratta di legge...leggersi la suddetta • Legge n. 633 del 22 aprile 1941
    siccome modificata dal:
    1) Decreto Legislativo n. 518 del 1992 (attuazione della Direttiva 91/250/CEE relativa alla tutela giuridica dei programmi per
    elaboratore);
    2) Legge n. 248 del 2000 “Nuove norme a tutela del diritto di autore” (che tuttavia si è limitata a disciplinare le modalità di copia dei libri
    ed a prevedere l’obbligatorietà dell’apposizione del bollino Siae
    su”ogni supporto contenete programmi per elaboratore);
    3) Decreto Legislativo n. 68 del 2003 (attuazione della Direttiva cee)
    che si applica anche agli ebook con tutti i suoi corollari... quindi trattasi di furto... è reato... non è una questione morale (dove pure molto ci sarebbe da dire) ma penale..

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  27. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  28. Quando avrò la certezza che nessuno, facente parte di questo blog che va dai collaboratori e finisce agli amministratori, non fa uso di nessun tipo di pirateria, allora dedicherò maggior attenzione agli scritti pubblicati.
    Fate più attenzione ai vostri nick name.
    Fanucci ordina, il blog esegue.
    Classica ipocrisia all’italiana.
    Isabella

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    1. Ti sbagli Isabella, qui nessuno ordina niente a nessuno.

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  29. Io non condivido il fatto che a ogni copia piratata corrisponda una copia non venduta. In ogni caso qui c'é un altro punto di vista. Non sto discutendo il fatto che scaricare l'ebook piratato sia un reato, sto solo dicendo che ci sono altri lati da cui guardare la questione e che forse, da parte delle case editrici, adottare un sistema simile a quello dei wu ming potrebbe essere un tentativo. Concludo dicendo che la possibilità di blindare (o comunque renderlo molto difficile da sbloccare) un file c'é. Non so se avete presente i libri di testo scolastici scaricabili, una nota casa editrice italiana li distribuisce rendendo impossibile condividerli. Perché le altre case non lo fanno?


    http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/copyleft_booklet.html

    http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap2_IV.html#copyright1

    Lara

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    1. Posso rispondere per la nostra casa editrice: non blindiamo i libri perché è giusto che l'acquirente possa portarsi il libro in tutti i suoi lettori e computer senza dover fare qualcosa di illegale come togliere il DRM o dover scaricare programmi terzi per riuscire a leggerlo. La protezione non scoraggia la pirateria, anzi.

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    2. Ci sono varie soluzioni, si potrebbe ad esempio autorizzare la lettura del file su un determinato numero di dispositivi, si potrebbe rendere disponibile una specie di noleggio. Volendo la soluzione si potrebbe trovare, ma bisogna vedere se alle (grandi) case editrici fa comodo. Personalmente credo che il sistema così com'è a loro faccia comodo altrimenti, ripeto, sarebbero i primi a porre rimedio.
      Se ho un negozio e espongo la mia merce in modo che chiunque possa rubarla posso certamente lamentarmi del fatto che è pieno di ladri ma per rimediare la cosa migliore che posso fare è proteggere gli oggetti che vendo, sarebbe inutile lamentarmi che i clienti sono tutti brutti e cattivi.
      A meno che il fatto stesso che la gente rubi i miei prodotti non mi porti notorietà e, di conseguenza, aumenti nelle vendite.

      Concordo quando dici che la protezione non scoraggia la pirateria ma un file quasi inespugnabile (non un DRM che può togliere anche mio nipote di 10 anni) unito a prezzi decenti (5 euro è veramente troppo per un libro di cui ho solo la licenza) sarebbero un incentivo all'acquisto delle copie legali.

      A mio parere non ha molto senso combattere la pirateria, ci sarà sempre. Bisognerebbe che le case editrici trovassero il modo per girare a loro vantaggio la pubblicità gratis che la diffusione dei libri porta loro. Almeno per sfruttare la perdita nei guadagni dovuta alla condivisione, d'altro canto è davvero innegabile che la pirateria abbia contribuito in modo determinante a far conoscere autori che altrimenti sarebbero rimasti nell'ombra.
      Il caso dei piccoli editori purtroppo è diverso, me ne rendo conto.


      Lara

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    3. Non sono preparatissima dal punto di vista tecnico, ma (almeno la nostra casa madre americana) sta facendo ricerche di mercato per testare un sistema di diffusione diversa, ma alcune tecnologie costano nell'implementazione, per brevetti, licenze e cose del genere. Io mi scaldo un po' su questa cosa, perché noi lavoriamo su numeri piccoli. Il nostro genere è molto specifico e ogni copia fa la differenza. I più grandi bestsellers nell'MM romance vendono negli USA 15mila copie. Provate a pensare a quante copie vende un bestseller di un romanzo con una coppia tradizionale. Trasportate questo in un mercato più piccolo come l'Italia ed è facile vedere che mille download illegali ci ... uccidono. E' un discorso del gatto che si morde la coda. Se anche abbassassimo il prezzo da 5 a 4 €, in pochi si convertirebbero, perché come qualcuno scriveva qui, scaricherebbero gratis comunque e 3 euro è troppo. Cerchiamo di fare molte promozioni sul sito, ma anche quando scontiamo del 40%, arrivando ai 3€ al libro, non vediamo accorrere gli illuminati sulla via del download.

      Speriamo che una volta raggiunto il budget di investimento che la casa editrice americana aveva previsto, continui a credere in questo progetto. Nel frattempo credo che siamo riusciti a creare interesse almeno su questo genere, qualcuno ne coglierà i frutti.

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  30. si condanno i gruppi be lo posso pure capire .. mi metto nei panni di chi sta' mesi a scrivere ....pero' i gruppi sono l'ultimo anello della catena piratesca ed inviterei qualche autrice a prendere spunto da tutti questi commenti perche' ne esce un capolavoro tragicomico dove tutti si si sentono offesi puri limpidi e senza macchia .. vedere un film .. ascoltare una canzone ha lo stesso valore che scambiarsi i pdf .... da condannare sicuramente ma chi e' che nn l ho ha mai fatto????? chi non ha peccato scagli la prima pietra.questo non significa che sia giusto io mi arrabbierei pure...pero' se vado su google e cerco la ward e trovo il link che me lo fa scaricare. se cerco smith e lo trovo steel anche.. allora google e' il pirata barba blu ..... quindi la guerra si deve fare a monte..... e per tutti .e poi per come la penso io italiane od estere e lo stesso il danno si fa lo stesso e le nuove autrici se son brave andranno avanti ugualmente...... a prescindere dalla pirateria....io spendo un botto di euro per i libri in cartaceo pero' mi ritrovo ad acquistare le sicurezze le nuove emergenti a scatola chiusa nn le compro soldi da cestinare non ci stanno...se nn vanno avanti minimo con 2 \3 libri non me la sento di investire come in passato ho fatto.... mi son ritrovata con spendere 4.90 e leggere schifezze potevo benissimo farmi un aperitivo..mi avrebbe fatto bene alla salute con questo vi saluto e vi auguro ogni bene

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  31. Ciao a tutte! io ritengo che scambiarsi libri e/o ebook con amici e parenti non sia illegale anzi ho visto negli anni (visto che noi lo pratichiamo) che è molto utile anche per le case editrici ed autori perché è un modo anche per far conoscere nuovi autori o per togliere delle idee negative su autori e/o libri scartati a priori. Oddio se i libri non fossero neppure così cari sarebbe una bella cosa (anche se alcuni effettivamente costano veramente poco) perché io leggo 8-9 libri al mese ed a 15-20 € l'uno sul budget alla fine mese pesano. IO spesso utilizzo anche il sistema della biblioteca ma libri del genere solitamente analizzato da voi ad esempio è difficile trovarli (forse perché ritenute di serie B??). Capita spessissimo che legga dei libri in biblioteca e mi piacciono così tanto che mi segno titolo e poi con calma lo acquisto.
    Grazie Nico

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  32. Leggere una copia pirata è come rubare un libro dagli scaffali di una libreria, niente di meno.
    vediamo le giustificazioni di chi lo fa:
    1) i libri, anche in ebook, costano troppo per chi legge 10 o 12 libri alla settimana. commento mio: in una settimana non è possibile leggere VERAMENTE tanti libri, leggerli apprezzandone scrittura e trama; forse sarebbe meglio diminuire la quantità. Commento mio 2: lascio regolarmente copie dei miei libri nelle biblioteche, penso che lo facciano anche altri autori.
    2) gli autori guadagnano tanto, una copia in più o in meno non fa differenza. commento mio: guadagnano tanto in pochissimi, gli altri spesso devono fare un secondo lavoro (anche soltanto tradurre) o come me, prima lavoravano e ora sono pensionati. commento mio 2: collegato alla risposta precedente: temo che chi legge molto velocemente non si renda conto che non si "confeziona" un libro così velocemente. per un romance mondadori lavoro 4 mesi (guadagnerei di più dando lezioni di matematica e di fisica), per un noir altri 4 mesi. Aggiungiamo che non tutte le ciambelle escono col buco, capita che cambi un editor e il romanzo che ti è stato commissionato al nuovo "capo" non piaccia perché è oggettivamente brutto o perché il "capo" vuole cambiare linea o perché il "capo" ha qualche altro autore da far uscire. Mesi buttati. Forse il nuovo romanzo che presenti non viene preso perché non c'è stato riscontro nelle vendite "regolari".
    Sì, le stesse considerazioni sono già state fatte, ma ne aggiungo una. La pirateria di ebook danneggia soprattutto i piccoli editori, quelli che non hanno alle spalle la cassa di risonanza di giornali e riviste o dei loro blog, perché per i piccoli la distribuzione in digitale è l'unico modo per arrivare ovunque, chi pirata li frega anche lì. maria masella

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  33. Personalmente sono favorevole alla pirateria culturale. Ne ho parlato spesso anche sul mio blog in tempi non sospetti, non metto i link ai post per non fare spam.

    Credo ci sia un fraintendimento di fondo nel considerare la scrittura un semplice lavoro.
    Chiunque scriva, non solo narrativa ma anche un post o una recensione su un blog, lo fa per comunicare. Per essere letto, in pratica, e condividere i suoi pensieri e immaginario.
    Essere letti è magnifico, credo. Come riceve un abbraccio. Sono felice se qualcuno mi mette in mano cinque euro, ma ricevere un abbraccio è tutta un'altra cosa, un abbraccio non ha prezzo!
    Quando qualche ragazza mi scrive per dire che ha apprezzato i miei mediocri lavori, non mi chiedo se ha comprato il mio libro o l'ha scaricato illegalmente, sono contenta e basta.
    Se compra un mio libro, mi dà un abbraccio e mi paga un caffè.
    Se lo legge e basta, mi dà "solo" un abbraccio. Ma il caffè me lo posso comprare da sola, l'abbraccio no, capite cosa voglio dire?

    Voglio fare un'altra considerazione. Ultimamente i libri non sono un granché. Non sono l'unica a pensarla così, credo; sempre più spesso ragazze sui forum e i blog si lamentano dei libri tutti uguali,
    poco curati e anche un po' sciatti. La pirateria è anche un modo per difendersi dalla "fuffa", dalle porcherie che vengono esaltate come libri dell'anno e poi sono fotocopie uno dell'altro. Leggerli prima e pagarli poi (nel caso in cui siano davvero meritevoli!), è un modo come un altro per difendersi.
    Ti è piaciuto? Offri un caffè all'autore!
    Ti ha fatto schifo, e magari l'hai abbandonato a pagina tre? Amici come prima.

    Un altro modo per le CE di sopravvivere potrebbe essere investire sul cartaceo dei BUONI libri. Quando leggo in digitale un libro, se mi piace poi lo compro su carta. Se le CE scelgono buoni libri, poi la lettrice (anche quella non pagante) lo comprerà su carta. Io faccio così e credo che facciano così anche molte di voi. il problema è che i libri, ultimamente, non valgono la rilettura...

    Scusate il commento fiume, sono ahimè prolissa.
    Un saluto a tutte voi.

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    1. Ciao Nina, un saluto anche a te e grazie del commento. Sinceramente mi sa che pochi scrittori si accontentino di ricevere un abbraccio o un caffè a compenso del loro lavoro.
      Sul fatto che ultimamente molti libri siano così così, sottoscrivo. Su Amazon e penso su altre librerie online c'è però la possibilità di leggere alcuni capitoli del libro e vedere se fa per noi...un'opportunità che ho sfruttato più di una vota, devo dire.

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    2. Nina, credo di aver capito il fondo della tua risposta e in parte è condivisibile, ma chi scrive ha dedicato tempo e fatica e studi alla scrittura, esattamente come un medico ha dedicato tempo e fatica e studi al suo mestiere. Che faccio quando vado dal dentista? Lo abbraccio e gli dico che ha fatto un'otturazione magnifica? Il tuo discorso è bello, ma utopico, e non premia le compentenze e il mestiere - perché mestiere è, nell'accezione migliore del termine - dello scrittore. Perché la mia formazione deve valere meno di quella di un dentista?
      Mara Roberti

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    3. signora Pennacchi ammetto che non la conoscevo ma le sue parole mi hanno colpita...
      nel mio solito giro in libreria il primo libro che acquisterò sarà sicuramente uno dei suoi
      per il momento (ma da queste righe che ha scritto sono certa che i suoi libri saranno di mio gradimento) le faccio i complimenti per la sua onestà intellettuale
      Cinzia Luccini

      p.s. l'abbraccio forte

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    4. @Mara

      Anche io capisco il tuo punto di vista. Il problema è che non si può avere, semplicemente, tutto.
      O abbiamo le CE/Scrittrici felici o abbiamo le lettrici (squattrinate) felici. Se si vietasse la pirateria con blocchi informatici (cosa praticamente impossibile, ma non si può mai dire) molte lettrici con problemi economici non potrebbero quasi più leggere. Sai perché lo so? Perché io sono stata una ragazzina che amava leggere in una casa con problemi economici, e non potevo leggere quanto volevo. Che diamine, non potevo leggere quasi! Un libro al mese, due al massimo, il resto erano riletture riletture riletture!
      Ma per me leggere era... beh, non vorrei scadere nel patetismo, allora dico solo che il giorno più bello era quando mi regalavano un libro nuovo :)
      Quindi, personalmente, preferisco che le scrittrici e le CE abbiano introiti minori e che chi voglia leggere, indipendentemente dalle disponibilità economiche, possa farlo. Per carità, che a nessuno venga mai in mente di bloccare la pirateria o il filesharing con super firewall o roba del genere :(
      E per gli scrittori che, stando ad alcuni commenti, si estingueranno a causa della pirateria... ecco, io non credo che chi ama scrivere possa smettere, semplicemente. Anche se questo significasse dover fare un secondo lavoro, scrivere di notte o non uscire la sera.

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    5. Un giovane scrittore che ammiro molto (ed è sconosciuto in Italia) e che si autopubblica (si chiama Jay Bell) scrive nella sua pagina di copyright: hai comprato il libro? grazie per avermi messo il pane in tavola. hai piratato questo libro? Puoi ancora aiutarmi in un paio di modi: scrivi una bella recensione su un sito di vendita o su un blog o diffondi con il passaparola questo libro.

      E' un discorso che un autore che si autopubblica può fare, perché è totalmente padrone della sua storia e sa che investimento ha fatto, ma è difficile da fare per una casa editrice che ha traduttori, revisori, grafici, in pratica una struttura un po' più complessa, perché in quel caso l'autore non sta più parlando solo per se stesso, perché il suo libro è un mattone su cui altri costruiscono il loro lavoro. Certo, in teoria l'autore può sentirsi appagato dalla semplice diffusione dell'opera, ma quando ci sediamo a fare i conti e le cose non tornano, i primi che ne pagano le conseguenze sono i collaboratori, a cui viene ridimensionato il lavoro.

      Io credo che in futuro ci sarà il modo di attuare una condivisione dei libri che permetta di abbassare i prezzi garantendo comunque un ritorno economico soddisfacente. Quello che più mi lascia perplessa, però, è che in generale l'espressione del lavoro intellettuale venga valutata così poco, che sembri meno grave regalare un libro digitale non tuo a chiunque che chiamare l'idraulico e dirgli "ok, grazie per la riparazione, ma non ti pago". L'unica differenza è che l'idraulico lo devo guardare in faccia, ma l'autore è quel nome sulla copertina, quella vaga identità, quel privilegiato che passa il giorno a sognare a occhi aperti. Nella stragrande maggioranza dei casi, specialmente in piccole case editrici, non è così.

      Poi, ci sono autori che (soprattutto nel mondo della fan fiction) mettono a disposizione gratuitamente il loro lavoro. Molti scrivono storie eccellenti. Se uno vuole leggere qualcosa di un certo genere, si trova di tutto. Ma se uno vuole leggere una cosa per cui si paga, perché ne ha proprio tanta tanta tanta voglia, si paga come per la cioccolata, la pizza, o la propria "droga" preferita.

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    6. ammetto la mia ignoranza non conoscevo la signora Pennacchi, ho posto rimedio cercandola su IBS altro che caffè e abbracci euro18,05 il cartaceo e euro 11,99 l'ebook ...

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    7. Nina ed Emanuela, sono d'accordo con tutte e due. Personalmente non credo che la pirateria sia dovuta alla mancanza di soldi, non sempre e non solo. Le biblioteche sono vuote e la metà dei libri piratati secondo me non vengono neanche letti.
      D'altro canto, diciamo la verità, nessuno spera di mantenersi facendo lo scrittore e men che meno di diventare ricco. Lo facciamo per il piccolo miracolo che si compie quando le parole incontrano le emozioni. Ma questo non autorizza a rubare. Sono io a decidere se regalare o no il mio lavoro. (E per ora, a 2,99, è praticamente regalato.) Altrimenti, ripeto, esistono le biblioteche, che se non sbaglio si stanno attrezzando anche per il prestito di ebook. È questo l'orizzonte verso cui muoversi: una condivisione dei testi gratuita, ma all'interno di una cornice regolamentata, come appunto la rete bibliotecaria. Grazie, comunque, è un dibattito ricco e sfaccettato, in cui è difficile dare risposte chiare!
      Mara Roberti

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    8. @ samanthalarossa
      I 18,00 euro e gli 11,99 potrebbero essere i suoi soldi spesi meglio, e comunque l'ultimo suo lavoro Nina lo ha autopubblicato a 2,99, ma sinceramente ne avrei spesi anche di più. I suoi libri li comprerei ad ogni prezzo, se si trovassero! Purtroppo proprio perchè non ha dietro grosse CE rimane nelle ultime file. Magari le CE pubblicassero romanzi del suo livello!

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  34. Tanto di cappello a Nina Pennacchi.
    In poche semplici parole ha detto tutto.
    Magari tutte le autrici la pensassero come lei.
    Isabella

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  35. Nina condividi in pieno il tuo pensiero... Il vero problema sta a monte CE e via dicendo...

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  36. Quoto su tutto Nina Pennacchi che ammiro e stimo per l'originalità dei suoi romanzi e anche per la genuinità di questa sua affermazione. Non credo di essere una persona disonesta o una pirata per aver scaricato qualche file...compro libri da quando qualcuna di voi blogger ciucciava ancora latte dal seno materno e nn permetto a nessuna di insultarmi dall'alto o dal basso della sua falsità ed ipocrisia.
    Personalmente viste le ultime scarsissime pubblicazioni, a proposito complimenti alle CE (nn tutte) per le belle maialate che ci propinano ultimamente, preferisco tutelarmi e leggere prima di decidere per l'acquisto...e nn mi si portino paragoni assurdi perchè ho sempre preferito potermi permettermi un libro che un paio di scarpe o una maglia...
    Quindi prima di lanciare proclami è bene che si faccia pulizia anche all'interno del vostro blog che di persone false e ipocrite ne avete a iosa....
    Purtroppo l'avvento degli ebook, auto pubblicati o meno, oltre ad effetti estremamente positivi (vedi la pubblicità e la visibilità che ha dato a molte scrittrici pressochè sconosciute) ha incentivato il fenomeno della pirateria ormai dilagante...Per me i pirati sono quelli che sfruttano il fenomeno a scopro di lucro e nn credo sia il caso di chi, all'interno di vari gruppi di lettura, si scambia file "comprati" per girarseli tra di loro...
    Questo vespaio che avete scatenato è semplicemente ridicolo...
    E' il caso di farci tutti un'analisi coscienza e stabilire una linea di confine tra pirateria e scambio file a livello interpersonale che, come diceva la Pennacchi, è anche un modo per incentivare le vendite dei libri di chi merita veramente...

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    1. veramente ammirevole il tuo amore per la scrittura, senza ironia. Perché non rendere gratuiti i tuoi libri, per coerenza?
      maria masella

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  37. nina sei un mito ti quoto in borsa ... e a che ci sono complimenti per lemonade bellissimo :D ora creo un motto:) leggere se ti piace paghi senno' ci pagate voi cosi' facciamo gli apperitivi abbracciosi con nina:D

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  38. ..scusatemi ho dimenticato di firmarmi...
    Sono Laura

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  39. Quoto in pieno l'intervento della signora Pennacchi. Complimenti per la sua onestà.

    Alle amministratrici del blog una sola domanda. Ma pagate per le immagini che postate sul forum? Anche molte di quelle sono soggette a copyright. Vorremmo mica far mancare lo stipendio a grafici vero?!
    E' rubare anche quello!

    saluti
    Lella


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  40. Quoto Anonimo e Laura.
    Fate pulizia qui nel blog e poi "parlate", ops! pulizia già la vedo visto che qualcuno ha cancellato il suo ipocrito commento.
    Predicare bene e razzolare male
    Isabella

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  41. Nina Penancchi ti faccio una statua altro che abbraccio UN MITO! A natale i tuoi libri sotto l'albero!!!

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  42. Io più che una piratessa sono un’accaparratrice di ebook. Scarico di continuo e di tutti i generi, mica solo i rosa e , confesso, sempre gratis! Perché lo faccio? Per abitudine immagino, come lo faccio per la musica e i film perché lo fanno in tanti e perché preferisco sputtanare i mie soldi in altro se i libri che voglio leggere li trovo senza pagare , tutto lì.
    Ebbene sì, sono una peccatrice, come tante, però sono assolutamente convinta che quanto scritto in questo post sia giusto. Mica mi inalbero come alcune con la coda di paglia qui sopra perchè Francy ha scritto che scaricare ebook è un po’ come rubare, perché so benissimo che ha ragione. Lo so, mi dolgo ma anche me ne frego, scarico ugualmente, finchè sarà possibile farlo.
    Che poi ci sia gente su questo blog che predica bene e razzola male se anche fosse la cosa non toglie verità a quanto detto. Mettere un libro su un sito che ha decina di migliaia di contatti non significa prestare, significa metterlo in vetrina perché accaparratori folli come me se lo scaricano decine di miglia di volte senza problemi. E la scusa è sempre che tanto lo fanno tutti. Sì lo fanno in tanti, ma non è che per questo quello che facciamo sia corretto. Diciamo le cose come stanno invece di inveire contro l’ipocrisia altrui e trovare le ‘travi negli occhi’ degli altri!!!
    Le signore qui sopra che evidentemente sono ladre come me ma che non vogliono che gli venga detto consiglio di tornare nei blog, siti o pagine chiuse FB da dove sono venute e dalle pennivendole a loro care, quelle che ‘collaborano’ con questa e quella casa editrice. Se non vi piace quello che scrivono su questo blog che ci state a fare sempre qui? Sì,perché secondo me queste sono le stesse che lanciavano strali contro Lady Mortifera che se la prendeva con i libri di certe auto pubblicare che fanno schifo, non importa se ci sucambiano nome. Se un blog non ti piace manco lo leggi, manco perdi il tempo a commentare. Invece queste ci hanno preso gusto. Le più ipocrite di tutte sono proprio loro mi sa!!!
    Robby

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  43. Nina avevi già la mia profonda stima e ammirazione per i tuoi lavori che, a questo punto, consiglio vivamente. La sincerità è sempre apprezzabile, i proclami senza avere la coscienza pulita proprio no.

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  44. Grazie Robby per il tuo acume. Robby, vero? Nessun altro nome?
    Isa

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    1. Grazie a te Isa. Isa vero? Nessun altro nome?
      Robby

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    2. Isa o Isabella Morandi. Robby, vero?

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  45. Signora Pennacchi lei è una gran bella persona, oltre che una gran brava scrittrice.
    Personalmente posso dire di averla abbracciata e che le ho anche offerto non solo un caffè, ma anche cappuccino con brioches, ^_^ perchè i suoi romanzi meritano l'acquisto e meritano di essere regalati alle amiche.
    Non così tanti altri libri, che vengono proposti come "il romanzo del momento! momento", ma che a volte ti annoiano a morte e che vorresti non aver mai letto.
    Trovo anche poco commerciale proporre e-book che costano 0,10 centesini in meno del cartaceo!!!!!! Consideriamo anche che un libro lo posso rivendere, o almeno tentare, un e-bokk NO.... e allora??????
    Per me la pirateria si combatte mantenendo bassi i prezzi e con un'ampia scelta di titoli.
    Se cerco il tale romanzo e costa non più di euro 2,90 io lo acquisto, non vado a perdere tempo a cercare in rete la copia pirata o a contattare l'amica ben rifornita.
    In tempi di crisi non si combatte NULLA mantenedo prezzi alti.
    Ogni tanto dovremmo anche pensare che euro 10,00 corrispondo alle nostre vecchie £ 20.000 circa e oggi giorno non è poco.
    Con questo non voglio dire che si debba piratare.
    Mi piacerebbe solamente che chi di dovere provasse a trovare delle soluzioni, non solamente per se stesso, ma sopratutto per chi procura loro il pane quotidiano, ossia noi lettori.
    Mari


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  46. Ciao Maria. Credevo fosse chiaro dal mio commento; lascio la possibilità a chi legge. Se vuole offrirmi il caffè lo ringrazio, altrimenti va bene lo stesso.
    I miei libri si trovano piratati senza problemi e no, non mi dispiace :)

    Un saluto

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    1. Scusate il pessimo quoting, rispondevo a @maria masella

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  47. Roby secondo me dovresti prendere un antiacido e forse anche qualcosa per la bipolarità perché ti contraddici da sola! Allora sei una PIRATRICE DOC non compri un cavolo ma vai contro chi ha risposto a sfavore di Francy e del blog, quindi le difendi,ma poi dici le ipocrite siete voi che scaricate anche s e lo faccio pure io e le travi mi sa che invece che negli occhi tu le hai altrove! la Bonomelli Fiore la vendono al supermercato ma se non vuoi pagarla magari il tuo pusher di libri ti trova pure questa gratis! detto questo se non volete i commenti sui blog non pubblicate articoli o eliminate i commenti ! in pratica scrivetevi e commentatevi da sole! Dopo questa intansa lettura del commento di Roby avrò bisogno del dott.Flynn!

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    1. "scrivetevi e commentate da sole" : da APPLAUSO !!!!!
      Francesca 2

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  48. Robby la camomilla é un infuso! non si fuma!Tu volevi dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.Invece sei stata più esilarante di un comico consumato.Chapeauer la verve satirica!
    Pens a furia di ridere ho una paresi facciale altro che dott: Flynn Francesca qui serve uno davvero bravo!

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  49. Ho letto con molto interesse l'articolo e tutti i vs. molteplici e appassionati interventi
    Credo:
    1) Come già detto da un'altra scrivente, se volesse la casa editrice potrebbe bloccare sul nascere la pirateria, bloccando..
    2) La "pirateria" senza fini di lucro è uno degli aspetti della cultura odierna dove "Possedere" spendendo poco o nulla è quasi un obbligo (paghi 2 prendi 4 , gratis il meno caro, ecc.)
    3) io personalmente faccio differenza tra quelli che copiano x scopo di lucro e altri che lo fanno ad uso personale.
    4) Ho scoperto un'autrice italiana (della quale come delle altre ns. connazionali in fondo le case editrici non è che poi pubblicizzano tanto) proprio tramite un ebook letto da un'amica..
    5) Sig. Masella e Sig. Ciuffi, non credo che il vs. introito dipenda sostanzialmente da quanti ebook vengano piratati oppure no. Credo che a monte manchi proprio la cultura da parte delle case editrici nel saper valorizzare le ns. autrici privilegiando quelle straniere, non sempre all'altezza.
    Compiacendomi del risveglio che ultimanete le Ce hanno avuto nei vs. riguardi, con spazi quasi mensili, interviste e presentazioni di romanzi, lo vedo comunque come un discorso
    abbastanza nuovo e dai frutti ancora acerbi.
    6) A mio parere nemmeno i molteplici blog di romance sulla piazza (che io leggo e apprezzo regolarmente) danno sempre spazi con interviste, presentazioni, recensioni delle ns. tante autrici italiane.
    Non metto tutti nello stesso paniere.
    7) A mio parere ebook/con licenza o libri acquistati,se passati o venduti hanno la stessa valenza se guardati con il vs. metro.Meno guadagno alla casa editrice e quindi allo scittore/scrittrice.
    8) ed infine anche i costi hanno il loro peso. In molti casi libri ed
    ebook sono troppo cari. Le promozioni sono conseguenza della crisi e non viceversa. Si salvi chi può.
    Quando le Ce terranno d'occhio non solo il guadagno ma anche le esigenze e le aspettative del lettore, forse anche dall'altra parte ci sarà un cambio di rotta.
    Per i "pirati inguaribili", beh credo che per quelli anche a 0;99 l'ebook non fa testo. Che voi fa????

    PATTY

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  50. Apprezzo molto di più la sincerità di Robby che dice che scarica aggratis perché ha la certezza dell'impunità piuttosto che altri discorsi buonisti tipo quelli che sostengono che tutti dovrebbero fare come Nina Pennacchi.
    Non ho capito perché se Nina si ritiene soddisfatta dei soli commenti
    positivi ai suoi romanzi debba essere così per tutti. E' come dire a un
    chirurgo che siccome alcuni suoi colleghi fanno del volontariato lui non deve aspettarsi di essere pagato per quello che fa...

    Discutevo con qlcuno che pensa che il diritto d'autore non debba esistere.
    Secondo me il diritto d'autore deve servire all'artista, allo scrittore, al
    musicista di vivere del suo talento in modo che possa utilizzarlo a
    beneficio di tutti. Che pro ci sarebbe stato se Leonardo avesse dovuto
    lavorare nei campi invece di creare e inventare come ha fatto?

    Vivi e lascia vivere, dice Francesca. Il problema è che 'rubando' si fa
    morire tutto. La musica sta morendo, il cinema sta morendo, l'editoria sta
    morendo... forse che NESSUNO campa d'aria di finestra o di abbracci, per
    quanto siano importanti?

    Io preferisco un'Adele Vieri Castellano (visto che è stata citata) che
    scrive tutto il giorno piuttosto che dietro a una scrivania a fare
    contabilità o qualsiasi altro mestiere. Perché mi piace come scrive e amo le
    sue storie, e voglio che ragazzi come i Modà possano fare musica perché
    ascoltare le loro canzoni mi dà la carica e i libri e la musica mi fanno
    sembrare meno pesante la routine quotidiana. Pago per mangiare, per
    vestirmi, per mandare i figli a scuola pago per mantenere lo Stato e (così
    dicono) la democrazia, ebbene pago volentieri anche per divertirmi!

    Poi ok, facciamo un distinguo tra chi si scambia ebook tra amici (anche se non è proprio come prestarsi un libro, perché un libro lo presti solo a chi ti fidi e conosci) e chi invece va ingrossare le tasche di chi come unico talento ha quello di essere un parassita che affitta un server, lo mette in una rete clandestina magari utilizzata dalla malavita (e di cui entra a far parte anche il pc dello scaricatore quando si connette) e lo riempie di materiale protetto di copyright così ad ogni click 'guadagna' dalla pubblicità oppure si fa pagare per non far apparire la pubblicità.

    Bravi, bravi, dobbiamo anche applaudirli? Forse sì visto l'andazzo della nostra società... beh, io no!
    Perciò non ho nulla contro chi si scambia l'ebook (io e mia sorella ci siamo scambiate le psw degli account) ma con chi alimenta il lercio guadagno di quei soggetti un pochino (per usare un eufemismo) sì.

    Come faccio a sapere come funziona? So perché mi ero iscritta a uno di quei siti su consiglio di una conoscenza: mi era presa la smania di avere un romanzo che da 15 anni sto cercando in tutte le bancarelle che mi capitano a tiro. Beh sono entrata in un bordello senza sapere a cosa andavo incontro e quando ho visto mi sono tirata fuori, ma non prima di aver compreso come funzionava il giochino perché inconsapevole può darsi ma ignorante mai!

    O almeno ci provo a capire... infatti mi sfugge perché si debba arrivare all'insulto delle collaboratrici di questo blog. Alcune sono delle perfette sconosciute, altre le conosco personalmente e le annovero tra le mie amicizie virtuali. C'è stato anche un periodo della mia vita in cui venivo molto di rado tra queste pagine, così come uno juventino è molto difficile
    che vada a guardarsi la partita nella curva interista, ma poi è passato e adesso molto semplicemente apprezzo il bel calcio, pardon!, un bel blog quando lo vedo.

    Infine, se volete vedere il mio ereader (al quale mi sono dovuta abituare con qualche sforzo visto che da una vita intendo il libro di carta) non ho problemi. :D

    Elena

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    1. punto 5) non capisco la distinzione fra autori italiani e stranieri in questo contesto. Chiederei, per favore, di piantarla! Gli scrittori italiani non sono quote rose da difendere o da valorizzare. Mi sento un po' a disagio ogni volta che lo leggo. Scrivo da 25 anni, soprattutto noir, e nei noir nessuno tira in ballo questo discorso. Lo ritrovo soltanto in certi commenti dei blog romance.
      La pirateria di pochi ebook non influirà sui miei guadagni, ma è ugualmente un furto di qualcosa che ho impiegato mesi a pensare, scrivere, proporre a editori, revisionare. Ripeto: chi vuole leggermi e non può spendere, mi trova nelle biblioteche o mi scrive. Non ho mai negato un libro. E se ne ho mandati o regalati non è mai stato per avere recensioni favorevoli. Sono tormentata anche da pseudo recensori che si propongono dietro compenso e continuo a rispondere no: anche di questo si dovrebbe parlare, inquinano un ambiente già abbastanza difficile per chi desidera contare soltanto sulle proprie capacità.

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    2. avevo dimenticato di firmare
      maria masella

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  51. Stendiamo un velo pietoso sugli insulti che da tempo ormai vengono rivolti a questo blog e alle sue collaboratrici... A differenza della maggior parte delle autrici di tali insulti, io firmo sempre, recensioni, articoli e interventi, col mio nome e cognome. Dare della spocchiosa, dell'ipocrita o peggio (ho visto di molto peggio) una persona che si pensa di non conoscere è facile, mi chiedo se lo fareste qualora doveste incontrarmi per strada, o a qualche evento del romance che costituisce occasione d'incontro.

    Detto questo, mi chiedo: perché scrivere non può essere un lavoro? Sicuramente ci sono persone che possono permettersi di impiegare le loro giornate in attività che non portano introiti, perché facoltose di famiglia o perché hanno un marito che porta a casa a sufficienza per tutti. Non è il mio caso, scrivo da sempre (ed è un sempre = tanto tempo), adoro scrivere, e vorrei farlo a tempo pieno. Che c'è di male? Un medico, un'infermiera, una maestra non vengono forse pagati per fare quel che fanno? Anche se lo fanno per vocazione?
    Si può scrivere col sacro fuoco dentro, si può dare un valore enorme a ogni singola parola di ogni singolo lettore e benedire il fatto di essere letti, e comunque volerlo fare per lavoro.

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  52. Non ho mai scaricato un ebook ( anche perché non ho il lettore ) .. ho sempre e solo acquistato . Difficilmente leggo i libri prestati . Tra i miei difetti c'è una patologica forma di gelosia per i libri . Una volta mia zia (grande lettrice ) mi disse che spesso chi prestava libri perdeva l'amico . Quanto è vero !! Tornando al tema della discussione : Se trovassi piacere a leggere il digitale probabilmente anche io scaricherei gratis . Esattamente come diceva Nina , per il semplice motivo che avrei la possibilità di vedere se vale la pena spendere soldi per comprarlo in cartaceo .Perché diciamolo,i libri davvero costano e il più delle volte non ne vale la pena ... Non vanno bene neppure per accendere il camino .

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  53. Nn vorrei sembrare ripetitiva o un po' paranoica, ma, secondo me, alla base di tutto c'è l'invenzione e la diffusione di qs benedetta internet. Converrete con me che, anni fa, quando nn esisteva nn si poneva nemmeno il problema degli ebook, gratuiti o meno che fossero. Nonostante tutto, x molti versi, qs nostri sono ancora tempi pionieristici x quanto riguarda l'uso appropriato della Rete, come sempre succede quando si ha a disposizione uno strumento nuovo. Sicuramente, nei prox anni le cose si stabilizzeranno, nel campo dell'editoria digitale come in altri, e le CE troveranno il sistema di proteggere sé stesse e il lavoro dei loro scrittori. Mi pare, però, che la via sia tracciata, se le parole d'ordine di qs ultimi tempi sono condivisione e risparmio, vuoi x moda, vuoi x necessità, e indietro nn si torna mai. L'editoria nn è l'unico comparto commerciale a "soffrire" dell'avvento della Rete, lo metto tra virgolette xché, a mio parere, qs rivoluzione nasconde anche molte opportunità x chi le vuole cogliere e combattere qs cambiamento è veramente anacronistico, oltre che impossibile, nn si può dire «Fermate il mondo, voglio scendere!»
    Detto ciò, vi starete domandando se io abbia scaricato file o meno, ebbene sì, l'ho fatto, senza strafare xché nn mi piace mai esagerare né approfittare sfacciatamente. La ragione principale è che i libri, cartacei e non, costano veramente troppo, x cui mi avvalgo anche molto delle opportunità di download gratuito e delle offerte superscontate da parte delle CE e delle librerie online. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte.
    Ecco, così mi son confessata anch'io.

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  54. Di confessione in confessione ammetto che pure io ho piratato libri.

    L'ho fatto per testare se un autore o un'autrice mi piacevano prima di acquistare i suoi libri. Nalini Singh o Ilona Andrews le ho scoperte così. Ora ho i loro libri sia in inglese che in italiano. Anche se l'edizione italiana costa un botto. Per molte altre autrici o autori è stato lo stesso. Altre invece dopo poche pagine le ho abbandonate.

    Ora scarico illegalmente davvero di rado: su amazon (ho un kindle, amazon è obbligatorio per me) fanno moltissime promozioni, basta starci un poco dietro e prima o poi tutto viene venduto a prezzi ridicoli o addirittura gratis, o lasciano scaricare alcuni capitoli per verificare se un libro ti piace.

    Ora acquisto praticamente tutto onestamente, è veloce, come detto sopra spesso economico, mi fa stare meglio con me stessa.

    Per una strana forma di coerenza (piena di falle, lo ammetto) mai piratato una autrice italiana. Giuro. Non so, mi sembra peggio vista l'enorme difficoltà del nostro mercato.

    Ma è anche vero che nel tempo sempre meno leggo italiano. La qualità dei testi (e soprattutto delle traduzioni) lascia - imho - a desiderare, le serie vengono interrotte dopo pochi libri (e allora perchè dovrei anche solo cominciare ad acquistare i libri che ne fanno parte?) a voler essere generosa generi e trame sono ripetitivi: prima vampiri ovunque, ora erotico (o pseudo tale) ovunque.

    Tanto per dire, acquistavo molti Leggereditore, poi ho preso in mano la traduzione della serie Breeds (i primi li trovo bellissimi) ed era terribile, l'ho lasciata lì e non sono mai tornata indietro.

    E' vero che sbaglio a scaricare illegalmente, ma è anche vero che spesso le CE dimostrano pure loro poco se non pochissimo rispetto per il lettore.

    Forse bisognerebbe ripensare un poco il tutto, senza insulti e senza acrimonia, ben consci che chi pirata a prescindere lo fa anche se il libro costa 1 centesimo, ma che è pieno di lettori e lettrici che per comprare libri volentieri rinunciano a altro.

    Cristina

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    Risposte
    1. Ciao Cristina, nemmeno io mai piratato libri italiani, solo in inglese, trattandosi del mercato editoriale più vasto del mondo mi sembra meno invasivo.

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  55. Ciao a tutte!
    Trovo questo post sacrosanto e mi associo al commento di Keiko. Piratare è reato. Punto. Se lo si fa, si commette reato, qualsiasi sia la motivazione e fintanto che la legge rimarrà questa.
    Poi uno lo può fare lo stesso, per carità. Ma la sostanza non cambia.
    Una cosa che però ho notato, dai vari commenti, è il fatto che ci sia un po' l'idea che piratare sia una questione fra autore e lettore (al massimo fra autore, lettore ed editore, inteso come signor Tal dei Tali).
    La generosità intellettuale di cui parla Nina Pennacchi è encomiabile, ma mi viene da pensare che forse riguardi più una situazione in cui un autore si autopubblica e quindi è libero di decidere se e quanto far pagare il suo lavoro.
    Ma quando un libro viene pubblicato da una casa editrice, la pirateria non colpisce solo l'autore, o il signor Fanucci, o il signor Mondadori o il signor Fabbri ecc... Ci sono traduttori, revisori, grafici, addetti stampa, correttori di bozze... che campano del lavoro della casa editrice. E che sono i primi a subire le ripercussioni se la casa editrice vende meno di quello che potrebbe.
    Persone che hanno una famiglia che non si mantiene a suon di abbracci e caffè.
    Perciò ben venga la generosità intellettuale, ma io non riesco a dire che l'unica cosa che mi interessa è che il mio libro circoli e se ne parli, se so che questa mia posizione potrebbe danneggiare altre persone che di abbracci proprio non ne vedono (chi mai va a leggere il colophon?) e che quanto al resto, già faticano a tirare fine mese.
    Edy

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  56. @ Maria Masella

    Gentile Sig.ra Masella
    Lungi da me il voler considerare quote rosa i scrittori /scrittrici di casa nostra e doverli difendere a spada tratta dall’incursione barbarica di oltre oceano. Molti si sanno difendere da soli a quanto leggo.
    La mia intenzione era un’altra.
    Leggo da parecchio tempo romance, ma ho parecchie amiche che hanno iniziato da molto prima, oserei dire da bambine. E ogni volta verifico che, attingendo da fonti di informazione evidentemente diverse, (io giro parecchio in internet, loro passano direttamente in edicola, forse in libreria), parecchi nomi di scrittrici italiane a loro sono totalmente sconosciute. A mio parere poca informazione quella ufficiale intendo, dove a una scrittrice emergente non sempre viene dato modo di presentare adeguatamente se stessa ed il proprio primo lavoro pubblicato.
    Certo la Mondadori ha fatto passi da gigante ,ma rimangono sempre, statistiche alla mano, da 2008 su p.es. 229 romanzi serie Classic solo 22 romanzi da scrittrici italiane. Leggereditore 22 su 180 (sempre poco a mio modesto parere.)
    Una nuova scrittrice, con una nuova uscita , a mio parere molto interessante, della quale non si sa si praticamente nulla, perché di lei non si è scritto nulla, l’ho scoperta per caso su una mailing list che frequento.
    Io acquisto tutte le scrittrici italiane e me ne vanto, non certo perché “poverine” chissà se vendono, ma perché le considero brave e mi fa piacere sperimentare ugni nuova uscita. Ebbene si sono anche campanilista e mi da parecchio fastidio osservare di quanto spazio venga dato a certe “ciofeche letterarie” solo perché sono english.
    Io leggo quasi esclusivamente cartaceo, perché amo sentire le pagine tra le dita, toccarle, sfogliarle e l’ebook non ha le mie simpatie. Non ho il reader e quando mi capita di leggere ebook lo devo fare sul PC.
    Non mi sento assolutamente in colpa se ogni tanto copio qualche testo , perché non lo trovo più in commercio, o perché nell’usato ha prezzi da capogiro, e sinceramente non ho tempo per andare a cercarlo in biblioteca. Oppure romanzo nuovo con costo spesso superiore ai 15/17 euro, e non sempre disponibile con l’assaggio di poche pagine su internet, e devi ordinarlo direttamente in libreria perché non lo vendono.
    Beh io preferisco prima aspettare recensioni, farmi l’idea leggendolo in ebook e poi acquistarlo.
    Con mio marito, lettori incalliti di tanti generi, credo di partecipare nel nostro piccolo alle entrate dell’editoria, lasciando nelle librerie o nelle vendite online un gruzzolo parecchio consistente delle ns. entrate.
    Con stima
    PATTY

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  57. Le cose sono due: o parlate per ignoranza, o parlate perché avete degli interessi a mandare avanti queste assurde crociate contro la pirateria. Propendo più per la seconda opzione, perché ho già notato, in questo blog, che pure mi piace molto, una certa tendenza a leccare il sedere a un sacco di autrici e editori, anche se non ho idea di come questi atteggiamenti possano giovarvi. Del resto io diffido dei blogger che sono pappa e ciccia con autori e editori, li reputo poco imparziali. Ma comunque. Mi limiterò a esporre un solo dato: il mercato degli e-book, in italia, occupa sì e no il due per cento del mercato editoriale. Gli autori davvero mainstream, e non gli autorucoli frustrati dal mancato successo, hanno già intuito quanto sia fatua e inutile questa lotta all'e-book pirata, che nella maggior parte dei casi non fa che accrescere il successo di molti libri tramite il passaparola. E con questo ho detto tutto: a buon intenditor...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimo intervento!
      Francesca 2

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  58. Standing ovation per Nina Pennacchi e se una casa editrice passa di qua e legge questo post, s'informi subito su cosa scrive e come scrive e acquisti i diritti dei suoi libri. Se qualcuno pirata un suo ebook, dopo si compra di sicuro l'edizione cartacea.

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  59. Visto che casualmente sono capitato in questo blog mi inserisco volentieri nel discorso pirateria visto che è un argomento che preme anche me ma non perchè io aspiri ad essere un autore ma semplicemente da lettore che crede che il valore di un opera intellettuale abbia un valore economico che non puo' essere zero centesimi.
    I sostenitori della pirateria come al solito la buttano in "caciara", chi mette in mezzo la bibbia, chi cerca di dire che siamo tutti "peccatori"(scaricatori?) quindi se lo fanno tutti è giusto (whaat?),
    chi la butta sul populismo "la cultura deve essere per tutti e gratutia"
    e chi(pochi pero') hanno la faccia tosta di dire le cose come stanno: pirato perchè se posso fregare è meglio che pagare.
    Io capisco poco di tecnologia, non so ' se il prestito, il finanziamento con la publicità, la possibilità di usare watermark possano incidere sulla pirateria.
    Io posso solo dire una cosa che deriva non dalla teoria ma dal mondo reale...i ragazzi piratano le app da 70 centesimi perchè non ha senso spendere dei soldi per qualcosa che puoi avere gratis.
    Non credete a quelli che dicono" io lo scarico, poi se mi piace lo compro" perchè in internet si puo' scrivere tutto ma fessi fino a questo punto non lo siamo mica.
    Rendetevi conto anche di un'altra cosa: il cartaceo sarà sempre meno importante...le nuove generazioni vivono negli schermi dei telefonini quindi la fissa di possedere qualcosa"realmente" appartiene alle vecchie generazioni.
    Urgono rimedi e nuove idee pero' partendo da due punti fissi: la pirateria è un reato e basta. Non si usufruisce di un opera gratuitamente solo perchè l'autore è "ricco" quindi non ha bisogno dei miei soldi.Il problema è morale: le nuove generazioni (diciamolo tranqillamente:VIZIATE) devono capire che l'opera và pagata sempre e se i soldini non si hanno non fà niente...semplicemente non si acquista. Non morirà certo nessuno.
    Il secondo punto è il diritto d'autore che Non dovrà mai essere abolito perchè è l'unica tutuela che rimane a chi crea opere intelletuali.
    Rimane lo sconcerto per l'ignoranza diffusa che mostrano i pirati nel parlare di privilegi degli autori e di case editrici che rubano solo i soldi. Purtroppo fino a quando la controparte rimarrà cosi ignorante( o forse sono solo populisti) sarà impossibile imbastire un dialogo sui prezzi e sul copyright.

    Andy

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    Risposte
    1. WOW Andy, mi hai tolto le parole dalla tastiera..
      condivido in tutto e per tutto quello che hai scritto

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    2. Be', se vogliamo metterla sul piano morale, anche la CE che fa pagare 10 euro un'edizione cartacea di un libretto di 80 pag. ca e 5 euro la versione ebook, lascia un po' desiderare, da qs punto di vista.

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  60. Saluti a tutti. Per me, è sempre un piacere immenso rapportarmi con le persone che nutrono le mie stesse passioni. E leggere è la prima in assoluto.
    Pertanto, da queste persone vorrei sapere qual'è la differenza tra prendere in prestito o farsi ordinare circa 10-20 libri al mese presso una biblioteca o scaricarli da internet ( o piratarli come preferite)?!?
    Step to step snoccioliamo la cosa: la biblioteca acquista un libro, un ebook, un cd o un dvd (ma per la maggior parte delle volte se lo fa regalare dal circuito di distribuzione o dall'autore stesso...lo so perché ci ho lavorato) e lo presta a migliaia di persone (ecco moltiplichiamolo per migliaia di biblioteche e prestiti) Un utente, come noi, compra lo stesso prodotto, lo usa, l'apprezza, LO CONDIVIDE in tutte le forme esistenti con migliaia di persone (ecco moltiplichiamolo per migliaia di utenti e condivisioni o pirataggi se vi fa piacere).
    Alla fine, milioni di persone in due modi diversi fanno la medesima cosa!!!
    Ma per le CE, gli autori, i collaboratori, gli artigiani e via a seguire la biblioteca si muove nella legalità, nel rispetto dell'autore e della proprietà intellettuale ma lo scaricatore-pirata invece è una m...
    Non pretendo che siate tutti sinceri e coerenti ma almeno rispettate la vostra proprietà d'intelletto :)
    Telefonate alle Guardie Gialle e mandatele a chiudere ed offuscare la vostra biblioteca di quartiere (la mia condivide i vostri libri con un quartiere di circa 150.000 utenti).
    O invece possiamo aspettare che qualcuno si decida a creare ed legalizzare "LA BIBLIOTECA VIRTUALE". L'unica differenza sarebbe perdere la salutare abitudine di recarsi in quell'edificio... basterebbe un click.
    Tanto di mio dovevo.
    Buona lettura e scrittura a tutti
    Massimo Coppa

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    Risposte
    1. Condivido in pieno. Io compro qualche libro e molti li prendo in prestito dalla biblioteca. E' rubare? Le biblioteche esistono da sempre e nessuna CE è andata in rovina e le autrici hanno comunque prosperato...

      Giulia

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  61. Secondo me è un po' differente: mentre rubare un libro cartaceo è esattamente un furto, se lo prestassi ad un mio amico nessuno mi dice nulla (magari se lo fotocopia anche). Quando si distribuisce un libro in formato elettronico non si toglie nulla all'autore se non un possibile guadagno. Una volta che il libro è stato scritto tutte le copie digitali sono praticamente gratis. Inoltre se una persona scrive per diletto non ha importanza quanto guadagni.

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  62. my two cents: Il ragionamento da fare è se la pirateria riduca l'acquisto ufficiale o no. A me capita di scaricare copie pdf di book che mi interessano. Spesso fatte male, mezze storte o che si leggono non perfettamente, talvolta fatte meglio. Se il libro mi piace poi lo compro. In effetti da quanto vedo queste "anteprime" compro più libri. Uno può dirmi: Hai scaricato anche libri che poi non hai comprato. Si. Però non li avrei comprati comunque. Ci sono persone che si sono scaricati migliaia di pdf che non avranno mai tempo di leggere nella loro vita. Alla fine uno finisce per essere appassionato e leggere solo alcuni testi che hanno a che fare con il suo lavoro, studio o passione. E questi li compra comunque, anche se ha i pdf. Personalmente, come autore, sarei preoccupato che nessuno si passi il mio libro. In alcuni settori, per es. testi di filosofia, se gli studenti non si stanno passando il pdf del tuo libro vuol dire semplicemente che nella storia della filosofia non rimarrà alcuna traccia di te, mai.

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    1. Capisco il tuo ragionamento ma quando sotto al link per scaricare illegalmente il mio secondo libro leggo "A quando il terzo? Grazie per il lavoro che fate" penso che l'interesse ci sia, eccome. Su un altro sito di visualizzazioni del mio primo libro ce n'erano più di 2000... Ovviamente mi sogno di aver raggiunto anche solo la metà di quelle vendite con gli ebook ufficiali.

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  63. Ho ripescato questo articolo oggi giusto perché, spinta dal ritrovamento fatto da un'amica, ho usato un po' Google a caccia di siti che offrano il dowload ILLEGALE dei miei romanzi. Dei tre che ho aperto finora, due chiedevano SOLDI per il LAVORO che facevano e per mantenere il sito, in forma di donazioni ovviamente. Il concetto (perverso) dunque è date i soldi ai pirati per il lavoro (ILLEGALE) di rimozione della protezione e upload del file che fanno (2 minuti, per uno abile?), non agli autori che su quel file hanno passato, come MINIMO, due mesi, senza i quali quella storia non esisterebbe proprio.
    Qualcuno sa giustificare anche questa logica? I pirati lavorano, gli autori, gli editor, i grafici, gli esperti IT, i traduttori se sono opere straniere, gli editori no. Qualcosa non mi torna...

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  64. Ciao Monica, non c'è alcuna giustificazione alla pirateria se non fosse che tutti ne fanno uso(spesso spropositato) e sapendo di aver rubato cercano in cuor loro di giustificarsi arrampicandosi sugli specchi come quegli scemi un po' piu' in su' che hanno paragonano l'uso non autorizzato delle opere con i prestiti in biblioteca.
    I pirati mangiano (quel maiale di kimdotcom anche troppo), tutti fregano a cuor leggero all' insegna dell' "internette" libbera ed "autori ed editori kastaa!", google gioisce del traffico pirata (e si abbuffa anche lei!) e gli unici che lo prendono nel "maragnao" siete voi autori.
    Non c'è che dire...una vera rivoluzione 2.0
    Saluti

    Andy

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