TEMPESTA D'AMORE di Mariangela Camocardi in ebook dopo vent'anni dalla sua prima uscita!

ULTIM'ORA: MARIANGELA CAMOCARDI CI HA GENTILMENTE OFFERTO UNA COPIA OMAGGIO DI QUETSO EBOOK DA ESTRARRE FRA LE LETTRICI CHE LASCERANNO UN COMMENTO A QUESTO POST...AVETE TEMPO FINO AL 10 MARZO PER AGGIUDICARVELO!

Torna, dopo due decenni dalla sua prima uscita, e altre riedizioni in cartaceo, TEMPESTA D'AMORE,  uno dei romanzi più famosi della regina del romance storico italiano: MARIANGELA CAMOCARDI. Un gradito ritorno che fa entare il romanzo nel nuovo millennio attraverso il digitale. Emmabooks ha infatti curato l'edizione del romanzo in formato ebook. Una buona notizia per chi si fosse persa le altre edizioni e per chi, passata all' e-reader, avesse voglia di inserire il romanzo nella sua biblioteca romantica...elettronica!
TRAMA: L’incantevole Valentina è costretta a lasciare il Regno delle Due Sicilie per sfuggire alle pesanti avance del barone Ruggeri. Trova ospitalità a Milano come dama di compagnia della contessa Caterina Montalto, nonostante la preconcetta ostilità dell’affascinante figliastro Luca. Ma già al primo sguardo, una fortissima attrazione li avvince, presto messa a dura prova dalla perfida e non meno affascinante Violante. Spia degli austriaci minacciati dai moti del Lombardo-Veneto, costei non esita a tramare anche contro la detestata rivale. Non sapendo che Valentina ama Luca anche più di se stessa…
 Mariangela ha gentilmente accolto il nostro invito a venire a raccontarci qualcosa in piu' su questo suo romanzo tanto amato.
TEMPESTA D'AMORE ha appena compiuto vent’anni ed è stato festeggiato con questa recente uscita in e-book per la casa editrice Emmabooks di cui sono felicissima. È la quarta edizione di un romanzo così complesso e intenso da scavarsi uno spazio tutto suo “nella mia pancia” fin dalle prime pagine. Intorno a due protagonisti, i carismatici Valentina e Luca,  orbitano molti personaggi che sono assolutamente non banali. Dal gruppo delle battagliere suore all’arrogante barone Ruggeri, dalla simpatica governante Angelina alla generosa cortigiana Regina, colei che diventerà l’amica del cuore di Valentina. A ciascuno di essi, ed era inevitabile in un contesto narrativo con un crescendo trascinante qual è Tempesta, ho dato un’impronta e uno sviluppo tutt’altro che irrilevanti perché non li ho classificati solo dei comprimari privi di qualunque spessore. Loro si sono fatti conoscere e apprezzare da me come veri amici, anziché restare confinati nei limiti delle figure immaginarie create da un’autrice. Il che, e chi scrive sarà d’accordo, mi ha  costretta a interagire continuamente con l’uno e l’altro.
Copertina dellaa prima edizione
Durante la lunga stesura, che si è protratta per anni con le successive revisioni, ne ho condiviso appassionatamente le emozioni, l’amore e l’odio, le meschinità scaturite dalla gelosia e dalle irriducibili rivalità, i gesti nobili e le viltà, i tradimenti e la lealtà, le sconfitte  e le vittorie. Il romanzo era inizialmente corposo e sfiorava le 450 pagine, perciò ho dovuto sacrificarne oltre 100 per restare nella foliazione standard della collana I Romanzi Mondadori. Confesso che tagliare anche solo un dialogo, o la descrizione di un abito, l’accenno ai processi fatti dai giudici austriaci a Silvio Pellico e agli altri patrioti coinvolti nei moti del 1821, si è rivelata un’operazione dolorosa, ma se volevo la sua pubblicazione non c’era alternativa. Per di più il testo nella sua prima edizione subì un editing terribile. Tuttavia, grazie a Sandrone Dazieri, mio editor all’epoca, il romanzo e stato poi da me ripristinato al meglio.
Cosa posso aggiungere d’altro sul mio amato Tempesta D’amore che tante soddisfazioni mi ha dato e mi sta dando ancora? Solo buona lettura a chi vorrà assicurarsene una copia, e naturalmente un sentito grazie.    
Mariangela Camocardi

LEGGI L'ESTRATTO...

- Buongiorno conte – Valentina salutò Luca con forzata disinvoltura e un lieve accenno di sorriso, che si sgretolò di colpo nel trovarsi a fronteggiare il gelido splendore dei suoi occhi. Simili a schegge di ghiaccio, la fissavano con la più intensa espressione di biasimo che sguardo umano potesse esprimere. Lo vide estrarre l’orologio dal taschino e consultare il quadrante con ostentazione, dopodiché riportò l’attenzione su di lei.
- La puntualità – esordì grondando deplorazione – è sintomo di buona educazione. Dicono sia la virtù dei re ma non la vostra, evidentemente. Gradirei perciò che arrivaste puntuale, se non vi è di disturbo scomodarvi, e che non perdeste altro tempo in superflui convenevoli.
- Ma io non… - tentò di giustificarsi lei – be’, non credevo di dover spaccare il minuto per non sentirvi…
- Inoltre – la mise a tacere Luca – e affinché sia chiaro fin dall’inizio, non sopporto i ritardatari. Io non faccio perdere tempo al mio prossimo, apprezzerei che gli interessati si sforzassero di fare altrettanto!
- Scusate - balbettò Valentina, umettandosi le labbra. – Non succederà più.
- Me lo auguro!- sbottò asciutto. – La precisione è fondamentale in un individuo: distingue i cialtroni dalle persone ammodo.
Assentì mortificata. Buon Dio, erano insieme da un minuto e già erano ai ferri corti. Di lì a un paio d’ore si sarebbero scuoiati a vicenda!
- Se volete accomodarvi – l’uomo le indicò uno scrittoio ingombro di libri mastri, documenti e plichi di ogni genere – troverete sul tavolo quanto basta per iniziare. – Le spiegò come andava svolto il lavoro di segreteria, concludendo sbrigativo:- Se vi occorressero ulteriori delucidazioni in merito, ve le fornirò di volta in volta.
Lei prese posto senza replicare, chinando la testa sull’impressionante molte di incartamenti da visionare, trascrivere e catalogare.
- Un’ultima cosa, signorina…- la voce di lui la fece trasalire.
- S-sì…?
- C’è della corrispondenza scritta in francese, potete occuparvene o non conoscete la lingua?
- La conosco perfettamente.
- Davvero? – aveva inarcato un sopracciglio con aria scettica.
Lo fissò con trionfante compiacimento. – Certo. E me la cavo più che bene anche con l’inglese.
- Meglio così – fu il piatto commento di Montalto. - Sedette alla propria scrivania, sistemata davanti allo scrittoio di lei, e rituffandosi tra le sue scartoffie parve addirittura dimenticarsi della sua presenza.
Valentina riuscì a stento a non piangere di frustrazione, mentre lo sguardo vagava in quello studio dall’inequivocabile impronta maschile. Sulle pareti, rivestite da pannelli in legno, erano disposti scaffali ricolmi di volumi dalle preziose rilegature,. Qua e là c’erano poltrone rivestite di morbido cuoio, una delle quali sistemata davanti al camino, e vicino alla finestra faceva bella mostra di sé uno stipo di fattura antica che probabilmente conteneva liquori e bicchieri. Soffocando un sospiro, ruppe gli indugi e si mise all’opera, giacché, come aveva appurato poc’anzi, l’efficienza era l’unica cosa che premesse al suo irascibile dirimpettaio. Verso mezzogiorno fece capolino la simpatica faccia da canaglia di Riccardo.
- Oh, eccovi! - li apostrofò con allegra nonchalance, introducendosi nella stanza. – Passavo casualmente da queste parti e mi chiedevo se a Valentina facesse piacere uscire con me, nel pomeriggio. Con il tuo benestare, fratello, s’intende – puntualizzò rivolto a Luca.
- Casualmente, eh?- rilevò l’altro con pesante sarcasmo, mentre i suoi occhi lampeggiavano sospettosamente su Valentina. Fissando Riccardo con cipiglio disapprovante, seguitò:- Scommetto che, dopo aver gozzovigliato per l’intera notte, ti sei appena alzato dal letto - torse la bocca in una smorfia e si appoggiò allo schienale, flettendo i muscoli indolenziti. – Bah, è incredibile osservare con quale scrupoloso impegno sciupi i tuoi anni migliori. Che gusto c’è, se posso chiederlo, a vivere da parassita?
Benché Luca lo stesse umiliando davanti a Valentina, Riccardo non si scompose. – Dipende dai punti di vista – obiettò con un largo sorriso – e i nostri sono agli antipodi, temo.
- Già ed è questo il tuo guaio. Prendi l’esistenza come un ininterrotto carnevale, senza un barlume di preoccupazione per il futuro. E questo che vuoi dalla vita? Campare alla giornata? Non ti ripugna spassartela con i quattrini che non ti sei guadagnato? Ti ho sempre permesso tutto, ragazzo, anche di frequentare quel misero campionario di imbecillità che chiami amici sperando che maturassi. Viceversa, mi rendo conto con rammarico che non hai assolutamente voglia di mettere giudizio.
- Gesù, Luca, devi proprio farmela ora, la predica?
L’altro si raddrizzò di scatto e lo guardò irritato. – Non mi piace tenerti sermoni ma qualcuno deve pur ricordarti che la vita non è un’eterna cuccagna.
Tali parole sortirono infine l’effetto voluto, e Riccardo smise di sorridere, anche se un barlume di scherno gli indugiò negli occhi scuri. – Vero, ma neppure una perpetua quaresima – ritorse in tono derisorio.
- Basterebbe che tra i due estremi, tu scegliessi una via di mezzo.
- Lo farò, prometto, ma non vorrai mettermi fretta, eh?
Luca ebbe un gesto di sconforto. - Bah, ci rinuncio con te! Per quanto concerne la signorina – e accennò col tagliacarte a Valentina, che aveva seguito con un po’ di apprensione quel botta e risposta tra fratelli – non ho obiezione da muovere. Non è a mia disposizione a tempo illimitato e non oserei mai imporle ritmi di lavoro superiori alle sue forze. Quindi - e scoccò a entrambi un sorriso sardonico – può disporre del suo tempo libero come le pare, trascorrerlo con chi vuole e recarsi dove meglio preferisce. Lungi da me l’idea di schiavizzare qualcuno, lei in particolare.
- Hai sentito, tesoro?- Riccardo era l’immagine stessa dell’entusiasmo. Lanciandole un’occhiata assassina, soggiunse :– Avresti mai supposto di avere un principale così democratico? Che ne dici, ci concediamo una bella passeggiata nei dintorni, subito dopo pranzo?
Quel loro gergo confidenziale non passò inosservato a Luca, che rialzò di colpo il capo, corrugò la fronte e li fissò con riprovevole perplessità.
Avvedendosene e per evitare di indispettirlo più di quanto già non fosse, Valentina, , accettò l’invito senza neanche rifletterci sopra pur di congedare in fretta Riccardo. – D’accordo, verrò, ma dove vorresti portarmi?
- Quello che mi piace di te, Angelo, è che vai dritta al dunque. Sarà una sorpresa – le disse enigmatico. Poi intese il tamburellare impaziente delle dita di Luca sul ripiano della scrivania, e qualcosa gli suggerì di dileguarsi alla svelta prima che l’altro desse in escandescenze. Così retrocesse verso la porta, lo sguardo che saettava da Luca a Valentina e viceversa, un sogghigno impudente che gli andava da un orecchio all’altro. – Alle tre giù nell’atrio – sussurrò all’indirizzo di lei prima di eclissarsi.
Valentina, combattuta tra la voglia di ridere e quella di strapparsi i capelli, cercò di concentrarsi di nuovo sul libro mastro che stava aggiornando prima dell’interruzione di Riccardo, quando la voce di Luca, secca come una scudisciata, risuonò sferzante.
- Spero che la mia presenza non vi abbia infastiditi.
- In che senso?- trasecolò lei.
- Vedrò di essere più esplicito, allora - sibilò lui, il volto irrigidito da un’ira a stento controllata. – Ho sempre provveduto personalmente alla gestione dei miei affari ma, come avrete notato, ultimamente ho trascurato la parte amministrativa ed è per questo che mi serve il supporto che vi siete vantata di potermi garantire. Mi ritiro nel mio studio per concentrarmi indisturbato sulle questioni più urgenti da sbrigare e vorrei poterlo fare senza venir interrotto dal via vai di quello sfaccendato.
- Conte, vi assicuro che né io e neppure Riccardo…
La prima edizione
- Né vorrei dover assistere di nuovo alle vostre sdolcinate smancerie – l’uomo le impedì di concludere la frase e scoprì i denti nell’antipatica imitazione di un sorriso. – Perciò, se non è chiedere troppo, fatemi il santo piacere di fissare altrove i vostri romantici appuntamenti.
Valentina lo aveva ascoltato incredula. Che uomo odioso! Farle una reprimenda del genere solo per essersi
interrotta pochi minuti. Offesa da quelle insinuazioni prive di fondamento, esplose indignata:- Sono stupita quanto voi! Credete lo abbia autorizzato io a venire?- Diamine, pensò, quell’abietto intransigente, abbietto individuo sembrava stesse facendo una crociata contro di lei. Voleva indurla a licenziarsi di sua iniziativa?
Montalto balzò in piedi, aggirò la scrivania e in due passi la raggiunse, incombendo sopra di lei; gli occhi aveva l’identica, tagliente lucentezza dell’acciaio. Appoggiando le mani sullo scrittoio, si protese fino a portare il volto alterato dall’indignazione a pochi centimetri da quello sconcertato di Valentina. – Non vi aspetterete che beva queste panzane, vero? Mi avete preso per un allocco?
Le labbra morbide e rosate di lei tremarono per l’affronto. Si alzò lentamente, sostenendo furibonda lo sguardo incupito di lui. – Per vostra informazione, signore, non sono usa a mentire – sottolineò con vibrante sdegno – e voi mi state insultando.
Si misurarono a vicenda con la stessa, feroce determinazione di uscire vincenti da quello scontro verbale che si preannunciava scoppiettante.
- Sul serio?- la contraddisse con disprezzo.
Lei ammutolì: quell’espressione risultò semmai anche più offensiva delle parole ingiuriose che le aveva scagliato addosso.
- Posso darvi un consiglio?
- Potrei forse impedirvelo?- obiettò Valentina.
- Attenta ai passi falsi, bellezza – proseguì con villana arroganza. - Fuori di qui siete padrona di comportarvi come più vi aggrada, ma – e la squadrò astioso – all’interno di questa stanza esigo serietà. Sfoggiatela da un’altra parte la vostra frivola civetteria, se proprio non potete astenervene!
Lei boccheggiò, avvampando di collera. Alzò bellicosa il mento, pronta a scorticarlo vivo snocciolandogli in faccia tutti gli improperi che la sua lingua era capace di articolare, ma lui la prevenne ancora.
- Non vorrei vi foste fatta idee sbagliate su quel fannullone, perché dovrei drasticamente disilludervi. Riccardo è un vero buono a nulla che si diletta a sfarfalleggiare di conquista in conquista, e non sareste che una delle tante, nulla di più. Io auspico che si ravveda, naturalmente, dubito tuttavia che tale prodigio avvenga in tempi brevi. – Luca tacque, consapevole di averla punta sul vivo. Si capiva che lei si stava costringendo a non reagire ma scintille di rabbia le guizzavano negli occhi ambrati.
In effetti Valentina era talmente ferita da quelle accuse assurde da non aver quasi la forza di fargliele rimangiare. Fissò quel volto spietato, annichilita dalla sua perfidia. Dopo aver messo alla berlina la sua dignità, lui le stava anche conficcando i suoi aculei verbali nel cuore . – Siete voi, piuttosto, che vi siete fatto un’idea sbagliata su di me, e me ne sfugge la ragione – lo rimbeccò adirata. – Non mi conoscete affatto eppure continuate a sputare lapidarie sentenze sul mio conto, neanche fossi una sgualdrina raccattata in un bordello. Io sono una persona rispettabile e voglio essere trattata come tale, vi avverto. Se Riccardo decide di intrufolarsi nel vostro inviolabile eremo, non sono sicuramente io quella che può proibirglielo. Comunque perfino un ebete capirebbe che si sta prodigando per farmi ambientare qui. Sono lontana da casa mia, estranea tra estranei, che c’è di deprecabile se qualcuno si comporta da amico? Ma se ciò vi urta…
- Amico? – rimarcò sarcastico. - Allora quel tesoro era casuale?
- Ma certo!- confermò esacerbata. – L’ha detto scherzosamente, ovvio.
L’altro piegò la bocca in una smorfia canzonatoria. – Felice di saperlo! Mi conforta non poco non dovermi angustiare anche per un’infatuazione tra voi due, e confido che manteniate tali virtuosi propositi nell’immediato avvenire, evitando di intessere sogni irrealizzabili su quello sfaticato. - Le scoccò un’occhiata sfrontata e aggiunse mellifluo:– Del resto sono il primo a riconoscere che rappresentate una tentazione irresistibile per un uomo.
Valentina smise quasi di respirare davanti a ciò che scorse negli occhi di lui: quello era lo sguardo spregiudicato e sensuale del maschio che valuta da intenditore il corpo della femmina, e sebbene l’abito la coprisse fino alla gola, le parve di essere nuda. E quando risalì al suo viso, agganciando il suo, vi scorse un desiderio intenso e brutale. Deglutì davanti al messaggio espresso da quelle iridi trasparenti: facevano sfacciatamente l’amore con lei, aggredendo e accarezzando i suoi sensi in maniera così esplicita che il sangue le defluì dal viso. Che Dio l’aiutasse! gemette tra sé. Luca non l’aveva neppure sfiorata ma lei ardeva per la voglia di premersi al corpo di lui come una svergognata, e toccarlo ovunque. Ammise di anelare di essere baciata a lungo e profondamente, tanto che dovette reprimere l’impulso di cercargli la bocca di sua iniziativa mettendo fine a ogni indugio. Poi uno sprazzo di buonsenso prevalse sul groviglio delle violente, contrastanti emozioni che le imperversavano dentro, e con uno sforzo sovrumano si dominò. Tremava così convulsamente da vacillare sulle gambe.
- Sì, vedo che avete afferrato il concetto – Luca si ritrasse con un sorriso compiaciuto. – Regolatevi in merito, Angelo – disse beffardo – e fate tesoro dei suggerimenti che così magnanimamente vi ho elargito.
Seguì un silenzio carico di tensione mentre si fissavano, lei ansante e scioccata, lui calmo e soddisfatto. Quando infine Valentina poté parlare, sperò di ferirlo con identica malvagità. – Siete così spregevole da trattenere a fatica il sacrosanto ceffone che meritereste. Ve lo ripeto: provengo da una casa onorata e non permetto a nessuno di mancarmi di rispetto.
- Ciò non toglie che possiate essere una scaltra arrivista alla ricerca di un marito dotato di bell’aspetto e ben fornito di denaro. Qualche subdola manovra in tal senso dovreste averla già fatta, se lo scervellato cucciolo di famiglia scodinzola intorno alle vostre sottane. Benché vi affanniate a negarlo con oltraggiata veemenza rappresenta un ottimo affare per qualsiasi donna, inclusa voi, accalappiare un partito e un patrimonio simili.
Nonostante i propositi, la mano di Valentina si abbatté sulla guancia scarna di lui. – Questo rafforzerà la pessima opinione che avete di me ma ne infischio. E se il vostro ripugnante atteggiamento mirava a farmi battere in ritirata, vi annunciò che avete vinto. Il sospetto che il nostro antagonismo sfocerebbe incessantemente in disgustosi episodi di boicottaggio come quello di cui mi state facendo oggetto, è diventato ormai una certezza. Di conseguenza nutro la convinzione che tutto questo andrebbe a discapito del quieto vivere di chi coabita sotto questo tetto. No, grazie, non ho bisogno di uno stipendio fino a questo punto e me ne vado. Non dubito che troverete quanto prima una degna sostituta che soddisfi le vostre pretenziose esigenze professionali!
Le mascelle di lui si contrassero e la bocca assunse una piega crudele. – Eccellente interpretazione dell’onestà vilipesa, la vostra. Mancano solo le lacrime e poi la scena madre è perfetta.
- Lacrime? Non ne sprecherei neppure una, per voi!
- Oh, ve la cavate a meraviglia anche senza piagnucolare – si complimentò Luca con acre livore. – Sicché, volete tagliare la corda, eh?
- Farete salti di gioia, presumo.
Il volto di lui non tradì alcuna emozione. – Invece no. Troppo comodo, bella mia, filarsela con eleganza come progettate di fare!- Rise, una risata breve e cattiva. – Non dopo aver declamato con spavalderia che mi avreste mostrato di cosa eravate capace. – Cos’è, non ne siete più certa e volete disertare i ranghi dopo avermi messo in ridicolo con Caterina? Sarebbe questa la vostra fermezza di carattere? Resterete, per Dio! Sono impaziente di constatare quanto valete, anche se finora mi avete alquanto deluso.
- Non potete proibirmi di andarmene.
- No, è vero, ma dovessi costringervi con la forza bruta terrete fede all’impegno assunto non più tardi di ieri sera. E poi, con quale ignobile ingratitudine volete voltare le spalle a Caterina, visto il modo esemplare in cui vi ha accolta? La vostra tenera sollecitudine per lei mi ha debitamente scosso, lo confesso. Devo arguire che era solo una messinscena?
Valentina, non potendo contestare le obiezioni di lui, si arrese sconfitta. E dove andare, inoltre, rifletté desolata? Non certo a casa, con l’incresciosa faccenda di Ruggeri ancora fresca. Sollevò lo sguardo, ormai senza voce, e incontrò la tremenda perfidia di quegli occhi impietosi. Non doveva averli mai distolti da lei, assaporando la scontata resa di lei. – Avete ragione – convenne in un bisbiglio – ho un debito di riconoscenza con la contessa, ma con voi no! A voi non debbo nulla!- Ricacciò indietro le lacrime: si era ripromessa di non piangere e non lo avrebbe fatto. Ma distolse lo sguardo, incapace di sopportare l’espressione di trionfo che traspariva da quello di lui. – Rimango, ma non so se sarò io, oppure voi, a doverlo rimpiangere. E per oggi ne ho avuto abbastanza delle vostre contumelie gratuite, per cui non resterò qua dentro un secondo di più. Il troppo e troppo!- E senza curarsi della sua reazione, raddrizzò le spalle, protese il mento e, guadagnata la porta in un turbinio di sottane svolazzanti, gliela sbatté in faccia con sublime soddisfazione.
Luca la guardò uscire impassibile ma, suo malgrado, si sentì assalire da una sensazione che rassomigliava al rispetto. Era una valida combattente, doveva dargliene atto. Sbollita repentinamente la sua rabbia, si detestò per aver infierito su qualcuno che aveva il solo torto di suscitare la sua collerica insofferenza. Bah, sapeva essere davvero abominevole, il più delle volte, e con Valentina, poi, non riusciva a contenersi. Quasi a malincuore riconobbe che la ragazza aveva del carattere, e che era bella. Troppo, per la verità. A dispetto dell’epidermica avversione nei suoi riguardi, c’era qualcosa in lei che lo intrigava più di quanto fosse disposto ad ammettere. Tuttavia, del tutto inconsapevolmente, la sua presenza rinfocolava un rancore che credeva sopito. Sapeva per esperienza quale irrimediabile sfacelo può provocare una donna in un uomo che soccombe al suo fascino. Sbuffando contrariato, Luca si accese un sigaro e tornò a sedere, allontanando da sé il fascio di documenti che stava esaminando prima di quel litigio. Dannazione, aveva già i nervi allo scoperto per conto suo, perché ci si mettesse pure quella piccola intrigante dagli occhi di tigre! ...


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In occasione della riedizione del romanzo nella collana Oro dei Romanzi Mondadori gli avevamo dedicato un articolo, con intervista e recensione, potete LEGGERLO QUI 

AVETE MAI LETTO QUESTO LIBRO? LO LEGGERETE? VI PIACCIONO LE STORIE AMBIENTATE NELL'OTTOCENTO ITALIANO COME QUELLE SCRITTE DA MARIANGELA CAMOCARDI?   
                               

22 commenti:

  1. Ben ritrovate, care bibliotecarie romantiche. Per me è un piacere essere vostra ospite per cui vi ringrazio per aver dato così risalto al mio Tempesta d'amore. Regalerò una copia del romanzo a una delle amiche estratta a sorte che lasceranno un commento.

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  2. Il commento precedente è il mio.
    Mariangela Camocardi

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  3. Ciao Mariangela,non ho letto il romanzo,ma dalla trama risulta molto interessante, soprattutto la sfida tra Valentina e Luca!!!!
    Franca Poli

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  4. Quando è uscito avevo solo dieci anni, ahimè! E ho perso anche le successive riedizioni. Per cui sono molto contenta che sia uscito ancora una volta, e in digitale...
    Mariangela scrive in modo intenso e poetico e mi piace molto. Ho letto pochi romanzi delle Rose Nostre, che purtroppo ho scoperto tardi, ma sto cercando di rimediare!
    Lo inserirò nel mio carrello virtuale, che sta iniziando a straripare!
    Cassie

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  5. Ciao Mariangela e amiche bibliotecarie.
    Io ho la versione cartacea ultima, quella della collana Oro, per pura fortuna.
    E' un romanzo molto appassionante!
    Una domandina: ma la versione digitale è la stessa del cartaceo? O quella originale di 450 pagine?

    Un abbraccio
    Libera

    RispondiElimina
  6. Grazie, Franca, allora spero che tu vinca la copia che offrirò a chi avrà la fortuna dalla sua.

    @Ciao Cassandra, grazie anche a te e chissà che non tocchi a te la copia omaggio.

    @Cara Libera, no, questa in digitale e la copia speculare del cartaceo. Tu che scrivi riesci a immaginare quanto mi è costato limare quelle cento pagine. Grazie per il commento.
    Mariangela

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  7. Alessandra01/03/13, 10:51

    spero tanto di vincere questo libro... e se no è già nella lista dei desideri di Amazon...
    Grazie
    Alessandra

    RispondiElimina
  8. Anche io ho l'edizone Oro dei Romanzi Mondadori: autografata anche! Presa alla Vie en Rose di due anni fa ^_^

    Miraphora

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  9. Ho l'edizione cartacea serie Oro. Letto con estremo piacere, una storia e dei personaggi deliziosi.

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  10. @Mariangela Camocardi GRAZIE MARIANGELA A NOME DI TUTTE LE LETTRICI!

    RispondiElimina
  11. Questo bel romanzo non poteva mancare la pubblicazione in digitale.
    Complimenti Mariangela
    Miriam

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  12. Tempesta d'amore e' il primo romanzo che ho letto della Camocardi, ho avuto la fortuna di trovare la ristampa poco tempo fa:))!. Che dire? E' un romanzo fantastico che mi ha ispirata come pochi... Bravissima Mariangela! E grazie per farci sempre sognare con ogni tuo lavoro:)
    Margaret P.

    RispondiElimina
  13. Care amiche, vi ringrazio per i commenti che mi avete lasciato, tra i quali sarà sorteggiata una copia autografata. Il vostro apprezzamento per Tempesta d'amore mi ha reso felice. Un grazie particolare a Miriam e Francy. Un abbraccio a loro e a tutte voi dal profondo del cuore.

    RispondiElimina
  14. Nocciolina/Chiara04/03/13, 12:17


    Un altro Rosa Storico tutto italiano che val la pena di provare a vincere... Grazie!

    Condivido su FB: Chiara Dis

    RispondiElimina
  15. Ho letto con molto interesse l'estratto di TEMPESTA D'AMORE. Amo le ambientazioni storiche in generale e specialmente quelle italiane perchè più vicine al nostro "vissuto".
    Questo libro non lo conoscevo affatto e quindi mi piacerebbe molto avere tra le mani almeno la versione ebook.
    Grazie per l'opportunità offerta con questo giveaway.

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  16. Ho letto la vostra recensione e l'estratto e mi ha subito incuriosito, poi ho acquistato il libro e mi ha conquistato, un romanzo ben scritto e personaggi ben delineati, ma il personaggio femminile e' strepitoso, molte donnette odierne dovrebbero prendere spunto da un personaggio che non cede a nessun compromesso, ma sceglie sempre la via della dignita'.

    RispondiElimina
  17. ha un sapore d'altri tempi, conservando tutta la freschezza e l'attualità, Mi piacerebbe vincerlo. FILOMENA

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  18. Grazie alla Signora Camocardi per questa splendida occasione che offre alle sue lettrici :)
    Ho letto diversi suoi romanzi e non posso che farle i complimenti.

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  19. Non mi sono ancora cimentata nella lettura di romance storici...questa potrebbe essere l'occasione perfetta!
    Evviva il romance!
    Romigri80

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  20. Ciao a tutte, ho letto con piacere l'estratto e mi sono incuriosita anche perché non ho mai letto nulla di questa autrice, spero di essere fortunata!

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  21. Bellissimo estratto!!! mi piacciono i romanzi ambientati nel passato!! :)
    non ho letto nulla di questa autrice, e sono curiosissima!!!

    RispondiElimina

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