Al CINEMA CON LADY M: 'Django Unchained' , 'Les Misèrables', 'Broken City', 'Zero Dark Thirty', 'Lincoln'


SE NON SAPETE COSA FAR QUESTO WEEKEND, LA NOSTRA LADY M HA PRONTE PER VOI CINQUE NUOVE PROPOSTE CINEMATOGRAFICHE, ALCUNE DELLE QUALI SI CONTENDERANNO L'AMBITA STATUETTA ALLA NOTTE DEGLI OSCAR DOMENICA 24/2.


DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino, con Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio

Il Dr. Schultz, dentista e cacciatore di taglie, libera lo schiavo Django per farsi aiutare a stanare una coppia di fratelli schiavisti che ha ricevuto mandato di uccidere, in cambio lo aiuterà a trovare e liberare la moglie, schiava nella piantagione dell'abominevole Mr. Candie.
La querelle dura dai tempi di Pulp Fiction e si ripropone puntuale ad ogni uscita dei film di Tarantino: genio o sòla? Mah, ai posteri l'ardua sentenza, sinceramente non ve lo saprei proprio dire, quello che vi posso dire è che a me, personalmente, i suoi film piacciono, forse anche perché indulge in quel gusto per la citazione cinematografica, soprattutto dello stile di Sergio Leone, che mi diverte, avvince e soddisfa sempre.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un film nel più puro e tipico stile del regista americano, non a caso ne hanno anche tratto un aggettivo, tarantiniano appunto, zeppo di violenza esibita ed esasperata, quasi fumettistica, una buona dose di autoironia (occhio a Quentin, è uno dei volponi che, verso la fine, si fanno intortare dallo schiavo fuggiasco). A suo modo, un film antischiavista, argomento che quest'anno, sull'onda dell'imponente Lincoln di Spielberg, è di moda.
Finale esplosivo, in senso letterale e figurato, che riprende e cita il mitico finale di Giù la testa di Sergio Leone. GUARDA QUI IL TRAILER DEL FILM.


LES MISERABLES di Tom Hooper, con Hugh Jackman, Russel Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried

Com'è noto, la vicenda si svolge a Parigi, tra il 1815 e il 1832 e racconta le complicate vicende strappacuore dell'ex-galeotto Jean Valjean, della dolce e sfortunata Fantine, di sua figlia Cosette e dell'Ispettore Javert, che perseguiterà Valjean per tutta la vita, tentando di ributtarlo in galera.
Musical cinematografico, tratto dall'omonimo musical teatrale, tratto, a sua volta, dal celeberrimo romanzo di Victor Hugo.
Per la verità, non si tratta di un musical classico, come sono, ad esempio, Moulin Rouge Chicago, cioè non aspettatevi numeri di danza insieme alle canzoni. Si tratta piuttosto di un film cantato, per cui più simile alla versione cinematografica di un'opera lirica e che piacerà particolarmente agli estimatori di questo genere teatrale.
È anche utile ricordare che tutti gli attori cantano avvalendosi esclusivamente della propria voce, forse non tutti sono allo stesso livello qualitativo, comunque la media delle prestazioni canore rimane molto alta.
Con scene e costumi di altissimo livello, il film è disseminato di grandiose e spettacolari scene di massa e vanta musiche e canzoni di trascinante bellezza.La prima scena è impressionante per rara potenza e tragicità.
GUARDA QUI IL TRAILER DEL FILM.


BROKEN CITY di Allen Hughes, con Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones  

Durante un intervento, un giovane poliziotto spara e uccide un sospettato. La dinamica è dubbia e viene processato per omicidio. Assolto, anche grazie alla buona parola del sindaco Hostetler, è comunque costretto alle dimissioni. Riciclatosi come investigatore privato, anni dopo viene convocato dallo stesso sindaco che gli chiede di indagare sulle presunte infedeltà della moglie. Ovviamente, non tutto, anzi quasi niente, è come sembra.
Certo questo non è uno di quei film che restano memorabili negli annali cinematografici, comunque è sempre un prodotto di buon livello professionale. Un classico noir metropolitano (si svolge nella "old New York", come cantava Liza Minnelli, città che per questo tipo di atmosfere è imbattibile) e ripropone uno degli argomenti canonici ed irrinunciabili di questo genere: la corruzione della politica e la feroce speculazione edilizia, insomma Le mani sulla città insaporito al ketchup.
Ottime le prestazioni attoriali che regalano un'opera godibile, nonostante l'inevitabile amarezza e il senso di sconcerto e impotenza (della serie: "Tutto il mondo è paese").
GUARDA QUI IL TRAILER DEL FILM.


ZERO DARK THIRTY di Kathryn Bigelow, con Jessica Chastain, Jason Clarke

Dieci anni, dal tragico 11/09/2001 al fatale 01/05/2011, tanto è durata la caccia al nemico pubblico numero uno: Osama Bin Laden. Referto cronachistico e visto dalla prospettiva di chi agisce nella difficile quotidianità della più imponente caccia all'uomo della Storia, originata dal più sanguinoso e drammatico attacco terroristico di cui il mondo sia stato testimone.
La protagonista di questo film, una splendida, sia dal punto di vista estetico che professionale, Jessica Chastain, è una tipa tosta. Inizia la propria collaborazione con l'inossidabile CIA proprio con la caccia ad Osama Bin Laden, all'indomani dell'11 settembre. Appena arrivata in una base segreta in Pakistan, il suo primo impatto con il lavoro che la attende è un interrogatorio, condotto da un collega, sostenuto da metodi coercitivi, insomma, in parole povere, tortura. Si tratta di un inizio abbastanza traumatizzante, ma Maya resiste e non si lascia abbattere, convinta com'è che il metodo si rivelerà, alla fin fine, valido.
C'è anche questo, nell'arco del decennio che corre dall'attentato al World Trade Center alla cattura e uccisione del suo ideatore, il cambiamento di una donna che acquisisce sempre più sicurezza nelle proprie capacità e sempre maggiore consapevolezza di sé stessa, strumenti che le saranno quanto mai utili quando, arrivati al dunque, sarà l'unica ad essere pienamente convinta della presenza di Bin Laden nell'ormai famoso rifugio di Abbottabad e la missione della squadra di Navy S.E.A.L.s partirà praticamente solo sotto la sua responsabilità.
Un gran film, secco come uno sparo e asciutto come la sabbia del deserto, secondo il tipico stile della regista (a proposito, se non fosse noto, sarebbe impossibile indovinare che si tratta di una pellicola diretta da una donna).
Emozionante e al cardiopalma la scena finale dell'attacco al compound, tutta girata secondo la soggettiva dei soldati protagonisti, attraverso le mascherine agli infrarossi per la visione notturna.
Un breve accenno anche alle polemiche sollevate da alcuni scrittori e giornalisti a proposito delle scene iniziali di tortura cui si accennava poco sopra. Sinceramente, e qui sto esprimendo un parere personale opinabile come tutti i pareri, non ci ho visto alcun compiacimento nel mostrare una realtà che era sicuramente pane quotidiano di coloro che, allora, operavano in questi ambiti. Sarebbe stato molto peggio e certamente più ipocrita non farne cenno e fingere che sia possibile fare un lavoro sporco senza sporcarsi le mani. 
Per chi, come me, se lo stesse chiedendo, il titolo, Zero Dark Thirty, in gergo militare significa mezzanotte e mezza, l'ora in cui cominciò la storica  incursione (io credevo si riferisse alla sigla della squadra di S.E.A.L.s in azione).
GUARDA QUI IL TRAILER DEL FILM.


LINCOLN di Steven Spielberg, con Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones

Gli ultimi mesi della Guerra di Secessione americana e, anche, gli ultimi mesi di vita del Presidente Lincoln prima che un attentatore gli spari. Lincoln sta lottando per far approvare dal Congresso l'emendamento alla Costituzione che pone al bando la schiavitù.
Un film monumentale, irrinunciabile, per argomento trattato, regia sapiente del grande Spielberg e finezza interpretativa di tutti i suoi attori, a cominciare, naturalmente, dall'impagabile Daniel Day-Lewis.
La parte del leone la gioca, com'è facilmente intuibile, il tema dell'abolizione della schiavitù per la sua rilevanza, ma anche il dilemma di coscienza del Presidente ne costituisce un aspetto fondamentale, combattuto tra l'approvazione dell'emendamento e la fine della Guerra Civile, che metterebbe a rischio l'approvazione dell'emendamento stesso a causa dell'intervento degli Stati Confederati ed ostili all'abolizione della schiavitù, ma il cui termine, d'altra parte, risparmierebbe tante vite, tra cui quella del maggiore dei suoi due figli.
Sul fronte privato, toccante e drammatico il rapporto con la moglie, affranta per la morte del secondo figlio e attanagliata dai sensi di colpa.
La prima parte è forse un filo lenta, ma il film si riscatta pienamente nella seconda con l'emozionante e travolgente scena finale dell'approvazione dell'emendamento.              
GUARDA QUI IL TRAILER DEL FILM.





DOMANI , DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013, SI TERRA' PRESSO IL DOLBY THEATRE DI LOS ANGELES LA  85ª EDIZIONE DELLA CONSEGNA DEGLI ACADEMY AWARDS, UNIVERSALMENTE CONOSCIUTI COME PREMI OSCAR. LA SERATA SARA' CONDOTTA PER LA PRIMA VOLTA DAL COMICO SETH FERLAINE E TRASMESSA NEGLI STATI UNITI DALLA RETE ABC. DURANTE LA SERATA VERRA' ANCHE CELEBRATO IL 50° ANNIVERSARIO DELLA SERIE DI JAMES BOND .
I FILM CHE HANNO RICEVUTO PIU' NOMINATION AGLI OSCAR 2013 SONO LINCOLN DI STEVEN SPIELBERG CON 12 NOMINATION, VITA DI P DI ANG LEE CON 11 NOMINATION  E LES MISERABLES CON 8.  CHI VINCERA'?  
SE TI INTERESSA VEDERE LE ALTRE CANDIDATURE ALLE AMBITE STATUETTE 2013, VAI QUI.


AVETE VISTO QUALCUNO DI QUESTI FILM?  QUALE AVETE PREFERITO? SECONDO VOI QUALE FILM VINCERA' L'OSCAR COME MIGLIOR FILM QUEST'ANNO?

7 commenti:

  1. Io ho adorato Les Miserables perciò spero che riesca ad aggiudicarsi qualche premio, lo meriterebbe proprio. E complimenti a Lady M per questa recensioni molto interessanti. MI hanno ispirato alla visione di altri film che per il momento non ho visto.

    Clara

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  2. Ciao cara Clara (che bel nome, da perfetta eroina Regency!), anche a me Les Mis è piaciuto molto, anzi confesso di essermi commossa durante le scene clou. Sono contenta che trovi utili qs commenti, spero tornerai spesso a trovarci. A presto.

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  3. Sì, appunto, il mio nome sa di ottocento e non posso dire di amarlo molto. Per questo chi mi conosce meglio mi chiama Cla e basta. Ti assicuro che i complimenti sono assolutamente meritati e tornerò senz'altro, anche perchè leggo questo blog abitualmente. Sono proprio curiosa di vedere a chi andrà l'Oscar ...questione di ore!

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  4. Nooo Cla, nn mi dire che nn ti piacerebbe essere al posto di una qualsiasi delle eroine dei ns adorati romance quando viene inchiodata dallo sguardo di fuoco del Mr. Darcy di turno? Nn ci credo... :-)
    Anche io sono curiosa di sapere chi vincerà gli Oscar, molto di più di quanto nn fossi di sapere chi avrebbe vinto a Sanremo! ;-)

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  5. Allora carissime, cosa ne pensate delle scelte dell'Academy? Sinceramente, all'inizio, sono rimasta abbastanza basita x la vittoria di "Argo" su "Lincoln"; il film è bello e avvincente, niente da dire, ma mi sembrava che "Lincoln" meritasse maggiormente il premio, per varie ragioni, la tematica importante ed universale e, anche, diciamo così il rispetto e l'omaggio dovuti ad un grande cineasta come Spielberg. Poi, però, ho pensato che, forse, qs scelta potrebbe avere anche connotati politici, insomma in un periodo di "Primavere Arabe" come l'attuale, nn sia mai che gli americani si lasciano sfuggire l'occasione di far incavolare il regime iraniano che, x inciso, ha prontamente abboccato. Volete vedere che al grande Spielberg è toccato ingoiare il rospo in nome della Realpolitik?
    Vi lascio due righe sul film, in caso, grazie al premio vinto, venga riprogrammato nelle sale e qualcuna fosse interessata a vederlo.
    "Argo" di Ben Affleck, con Ben Affleck, Alan Arkin e John Goodman. Novembre 1979, Teheran (Iran). Durante il famoso assalto dell'ambasciata americana, da parte dei rivoluzionari khomeinisti, che portò alla successiva crisi degli ostaggi (risoltasi poi nel gennaio 1981), un gruppo di sei funzionari dell'ambasciata stessa (quattro uomini e due donne) riescono, per una casualità del tutto fortuita, ad evitare di essere presi in ostaggio. Fuggono dall'edificio e, allo sbando nelle pericolose strade della Teheran rivoluzionaria, farebbero una ben misera fine se non fossero letteralmente presi per i capelli e infilati nella residenza dell'ambasciatore canadese a Teheran, che li accoglie e li protegge, coadiuvato in questo anche dal personale di servizio iraniano, nonostante i notevolissimi rischi personali e diplomatici. L'agente CIA Tony Mendez, esperto di esfiltrazioni, riceve l'incarico di approntare un piano d'evacuazione che si concretizza nell'idea, abbastanza folle da rivelarsi fattibile, di far passare i sei come una troupe cinematografica canadese in Iran alla ricerca delle location per un film di fantascienza ("Argo", appunto) e che deve rimpatriare. Il tempo stringe xché gli iraniani cominciano a capire che qcs non quadra.
    Un film avvincente ed emozionante, fino all'ultimissima sequenza da infarto, ben diretto ed interpretato da Ben Affleck, che, fino a qualche anno fa, pareva solo dotato di una virile mascella quadrata e poco altro. Caratteristi di lusso, Arkin nella parte del produttore hollywoodiano cinico e disilluso, ma, evidentemente, nn abbastanza da nn imbarcarsi in un'avventura in aiuto del proprio Paese e Goodman, l'esperto di make-up e contatto della CIA a Hollywood. Penso che nessuno sia mai stato così entusiasta di imbarcarsi su un volo diretto verso una destinazione così prosaica e poco romantica come Zurigo. Il segnale di liberi tutti? Quando la hostess, con voce compassata e professionale, annuncia che, da quel momento in avanti, avrebbero servito anche bevande alcoliche, avendo ormai lasciato lo spazio aereo iraniano. Boato e lacrime finali liberatori.

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  6. @ladymacbeth BRAVA COME SEMPRE LADY!!! ;-) Grazie per questo aggiornamento!

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