Abbiamo Letto: NON TENTARMI di Loretta Chase ( Mondadori)

Ripubblichiamo questa recensione in occasione dell'uscita, questo mese, del libro in italiano.


Autrice: Loretta Chase
Titolo originale: Don't Tempt Me

Genere: Regency
Ambientazione: Inghilterra,1818
Pubblicazione: Avon Books, 2009, pag 355
Pubblicato in Italia: I Romanzi Mondadori, collana Passione, nr.75, novembre 2012.
Parte di una serie: Fallen Women Series (Donne perdute)
Livello sensualità:  ALTO
Ebook: uscita da definirsi

TRAMA: Lucien de Grey, duca di Marchmont, è bello, ricco e potente, ma sembra interessato solo a far bisboccia con gli amici. Non trapelano i suoi sentimenti né l’intima sofferenza, finché dal passato non rispunta Zoe Lexham, figlia del suo tutore di un tempo, scomparsa in Egitto dodici anni prima. Per tutto quel tempo Zoe ha vissuto prigioniera in un harem, e ora che ha fatto ritorno a casa la sua reputazione è compromessa: ha bisogno di qualcuno che la guidi e la renda accettabile agli occhi della buona società. Un compito che solo Lucien può assumersi, sempre che riesca a resistere alla tentazione di una donna sensuale e ribelle, che sa bene come compiacere un uomo.


Ci sono delle autrici che non ti tradiscono mai. O quasi. Per me una di queste è Loretta Chase. Mi piace perché le sue storie ribaltano, pur rispettandoli, i canoni del Regency, perché le sue eroine sono sparkling, frizzanti, senza mai essere irritanti, perché i suoi eroi, pur spesso rientrando nei cliché più abusati, sono semplicemente adorabili, dei veri e propri Lord Perfect, e perché, infine, la signora ha il dono non così diffuso di essere leggera ed ironica anche quando affronta temi seri. Per questi motivi, da quando ho avuto la fortuna di conoscere il suo lavoro, compro sempre i suoi libri fiduciosa. E così ho fatto anche con Don’t tempt me, che però, devo ammettere, ha deluso un po’ le mie aspettative.
La storia sembra semplice, ma non lo è, come spesso accade nei romanzi della Chase. Pensate ai suoi libri come a delle torte: le ricette sono molto ricche, con ingredienti deliziosi che di solito si amalgamano alla perfezione, creando un sapore dolce ed unico, mai stucchevole. Per questo verrebbe voglia di non smettere mai di mangiarle. In Don’t tempt me, gli ingredienti sono molti, ma non ben miscelati, tanto che una parte della torta è lievitata, mentre l’altra è rimasta bassa e un po’ appiccicosa.
Lucien de Grey, Duca di Marchmont, conosce Zoe Octavia Lexham da quando erano bambini, da quando, cioè, alla morte dei suoi genitori, va a vivere insieme al fratello Gerard dai Lexham. Già a cinque anni Zoe è una specie di calamità naturale e una spina nel fianco per Lucien. La ragazzina è vivace, tanto che rischia di spaccargli la testa con una mazza da cricket, ma Lucien segretamente la ammira e sta bene con lei. Passano sei anni, lui parte per i suoi studi e lei per un viaggio in Egitto con i suoi genitori. Al Cairo Zoe viene rapita e venduta come schiava al figlio del pasha. Passano altri anni, dodici per la precisione, e la ragazza riesce a fuggire dall’harem e a tornare a casa. Londra è in subbuglio per il ritorno della fuggitiva (the bolter): è lei o non è lei? si chiedono tutti. Una folla assedia la casa dei Lexham quando il Duca di Marchmont, appresa la notizia e sicuro che si tratti di un’altra truffatrice, si dirige a grandi passi a smascherare la rea. Chi, meglio di lui, può riconoscere la vera Zoe?
*Spoiler. Inevitabili spoiler*
Questa è solo la premessa, ovviamente. La giovane è Zoe, non ci sono dubbi. Lei non vuole pesare sulla sua famiglia né imbarazzarla con il suo passato scandaloso, e nello stesso tempo è consapevole di dover tornare a far parte della società cui appartiene. Quindi, dopo pochi minuti dal loro incontro, chiede a Lucien: You have any wives?Avete delle mogli? Un duca ha solo una moglie, la rimbrottano le sorelle sbigottite. E allora lei va ancora oltre e gli chiede di sposarla. Questa parte, quella del loro primo incontro, è bellissima. Così già carica di tensione, così brillante con quel controcanto tessuto sui commenti acidi delle sorelle e sugli svenimenti di mammà. Alla domanda fatidica, sorpreso, lui rifiuta. E le propone la sua via verso la rispettabilità: l’unico modo di farla accettare dal ton (e dalle sue odiose sorelle sempre gravide, che la Chase chiama Matrons of Doom, le matrone della maledizione) è corteggiarla e presentarla a corte. E questo lui fa. Ma presto non gli basta più. La vuole in moglie. E non solo perché si sente in colpa verso il padre di Zoe dopo avergli sedotto la figlia (o essere stato sedotto da lei?) sulla carrozza che li riporta a casa da corte, ma perché la ama. L’ha sempre amata, e ha vissuto tutti quegli anni nel suo ricordo. E ora che lei è tornata...
Il matrimonio non è un optional nel regency. Quindi, a questo punto, sarebbero bastati il rintocco delle campane, l’appartamento nuziale e una dissolvenza sulla parola fine. E quattro cuori e mezzo, signora Chase, glieli avrei dati volentieri. Ma evidentemente a quel punto il romanzo era troppo breve per la Avon, la casa editrice, e lei ha dovuto appiccicargli (non so trovare verbo migliore) altre 100 pagine e una vicenda posticcia che fa acqua da tutte le parti. In pratica, la nuova duchessa di Marchmont, superata la soglia dello splendido palazzo di Lucien, si ritrova circondata da servitori ladri e truffaldini, che da anni derubano il marito. E che sono molto vendicativi. Si potrebbe azzardare che questa seconda parte del romanzo possa essere servita all’autrice per analizzare meglio il bisogno di libertà di Zoe e il lato più possessivo e dominatore di Lucien, ma anche rovistando tra le possibili motivazioni psicologiche, la storia –mi spiace- non sta per me in piedi. Con questo epilogo, il mio voto, signora Chase, scende a tre cuori e mezzo.
Ho amato i due personaggi principali. Lui più di lei, in verità. Come sempre nella Chase (come scordare i Carrington?).
Zoe è bella e intelligente, coraggiosa e intraprendente, e dalla sua crudele lezione nell’harem ha imparato ad essere ancora più smart, più brillante, a cavarsela in ogni situazione, ad essere furba e riflessiva, a osservare il nemico, ad abbassare la testa o ad essere aggressiva, a tenere i suoi sentimenti chiusi nel cuore. E – cosa incredibile per la figlia di un lord!- ha appreso l’arte di dare piacere a un uomo. La seduzione è per Zoenaturale come il respiro. Concedersi a Lucien e tentarlo non è calcolo o malizia, è vita. La Chase, nel rispetto delle regole del regency, non poteva fare di Zoe una donna perduta, quindi ha usato un escamotage (per la verità poco credibile) per farla rimanere, almeno anatomicamente, vergine. Come? Rendendo il marito sultano impotente.
Lucien è il vero regalo che ci fa la Chase. Un altro perfetto lord uscito dalla sua penna. E’ duca, e va be’. E’ bello (con occhi verdi sempre un po’ assonnati: un vezzo, perché in realtà è alquanto sveglio e non gli sfugge niente). E’ intelligente. E’ ricchissimo, ma è indifferente al denaro. E’ alquanto degagé, indifferente. E soprattutto è tormentato. Prima di ritrovare Zoe conduce una vita piena di alcool, cavalli, scommesse e amanti. Il suo comportamento leggero, che contrasta con il lato più integro e serio della sua personalità, è però solo la risposta ad un passato tragico. I suoi genitori sono morti, il suo amatissimo fratello, l’erede al titolo, pure, e sotto i suoi occhi. E come se non bastasse, la coscienza gli rimorde per non essere partito sul suo bianco destriero alla ricerca della piccola Zoe. E’ questo, naturalmente, l’aspetto che mi piace di più in Lucien, è il suo senso dell’onore, l’amore e la generosità di cui è capace. Sigh.
Curatissima, come sempre è nella Chase, la descrizione di luoghi e personaggi. Bellissima la scena dell’inchino di Zoe alla regina (con il vestito di corte – con l’ingombrante paniere - che diventa via via uno strumento di seduzione). E molto bello è il personaggio di Lord Lexham, padre affettuoso di Zoe ed amico paterno di Lucien.

DA LEGGERE NELLA SERIE FALLEN WOMEN
Your Scandalous Ways (June 2008)- Ed. italiana: I Romanzi Mondadori,  SENTIMENTO VENEZIANO - nr. 93 della collana I Romanzi Oro.
Don't Tempt Me (July 2009) - Ed. italiana: I Romanzi Mondadori,  NON TENTARMI- nr. 75 della collana I Romanzi Passione, novembre 2012


LEGGI QUI LA NOSTRA INTERVISTA CON LORETTA CHASE 


VI PIACCIONO I ROMANZI DI LORETTA CHASE? AVETE LETTO QUESTO? COSA NE PENSATE? 

4 commenti:

  1. Mi piacerebbe che venisse publicato anche in Italia. Della Chase io avevo letto "Sentimento veneziano" che è uno dei libri che ho amato di più negli ultimi tempi!!!

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  2. Con la Chase ho un rapporto di odio-amore, ho letto quasi tutti i suoi libri pubblicati in Italia ma mi sono piaciuti solo Mr Impossible e Non proprio una lady. Dalla trama questo mi ispira, speriamo bene!
    Baci!
    Susa

    RispondiElimina
  3. Con la Chase ho un rapporto di odio-amore, ho letto quasi tutti i suoi libri pubblicati in Italia ma mi sono piaciuti solo Mr Impossible e Non proprio una lady. Dalla trama questo mi ispira, speriamo bene!
    Baci!
    Susa

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  4. Ho letto alcuni libri della Chase ma l'unico che mi è piaciuto tantissimo è stato Il lord della seduzione tutti gli altri sono stati letti (a volte con fatica) e dimenticati. Ho comprato L'ultimo libertino solo perchè era collegato al libro che ho tanto apprezzato ma per il resto le sue pubblicazioni non le considero molto.

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