SCRIVERE ROMANCE: ISTRUZIONI PER L'USO...risponde MARIANGELA CAMOCARDI

Le lettrici più assidue di questo  blog sanno che noi bibliotecarie romantiche auspichiamo  che il ROMANCE, come genere di letteratura d'intrattenimento, riesca ad avere  sempre più ampio respiro in Italia , uscendo dal 'ghetto dell'edicole' dove da troppi anni è stato relegato e che, allo stesso tempo, venga dato più spazio alle autrici romance italiane, sia curando di più quelle (poche) già affermate e amate dalle lettrici, sia decidendo di puntare su nomi nuovi e diversi sottogeneri. Le scrittrici anglosassoni ci piacciono, è indubbio , le leggiamo da anni, anzi leggiamo quasi solo loro, ma è ora che diventiamo un po' più 'protezionisti' da questo punto di vista. Anche chi scrive romance in italiano e con ambientazioni italiane può accendere la fantasia delle lettrici, ne siamo convinte, perchè allora non offrire anche ampia scelta di romance made in Italy?
Questa di oggi è la prima puntata di una rubrica che Lady Macbeth, nostra nuova preziosa collaboratrice, ha ideato proprio con lo scopo di aiutare tutte quelle che fra voi hanno voglia di cimentarsi con la scrittura romance. Una buonissima idea che sono sicura non mancherà di interessare molte nostre lettrici! Buona lettura!
FRANCY
Siete in ostaggio del traffico cittadino, in coda al semaforo, bloccate in autostrada e, invece di ammazzare il tempo come tutti (facendo e/o ricevendo telefonate inutili; digitando freneticamente SMS pieni di errori, vatti a fidare del T9; inveendo contro l'inettitudine delle amministrazioni comunali, la pioggia, quel criminale in erba di vostro figlio che, per la terza volta in una settimana, ha perso il bus per andare scuola), guardandovi nello specchietto retrovisore, recitate un dialogo tra lui e lei che vi ronza in testa da diversi giorni? Dal macellaio, in attesa del vostro turno, invece di scambiarvi perle di saggezza con l'ingioiellata matrona che vi precede, sul retro della lista della spesa prendete appunti riguardanti le peculiarità fisiche e caratteriali di personaggi a cui, da un po' di tempo a questa parte, non potete fare a meno di dedicare la vostra attenzione?
Mentre stirate, invece di sognare l'ultimo modello della Stirella, seguite gl'intricati sviluppi di una trama che, non sapete bene nemmeno voi come, si sta rivelando sempre più appassionante?

Se avete risposto di sì ad almeno una delle domande sopra elencate, questa rubrica fa per voi. Abbiamo pensato di porre una serie di sei domande pertinenti, equamente divise tra tecniche e pratiche, a scrittrici di romance che hanno raggiunto l'agognato traguardo: vedere i propri romanzi pubblicati.
Intendiamoci, niente di rivelatorio né di definitivo; per imparare a scrivere bene ci sono fior di corsi di scrittura creativa e la ricetta sicura per il successo è tuttora un mistero glorioso, inoltre la nostra bacchetta magica è di un modello un po' vecchiotto.
Questo spazio serve solo per conoscere le altrui esperienze positive (nessuno ha mai detto che una modica quantità di ottimismo faccia male), per dare un'occhiata a vari metodi di lavoro e di approccio alla stesura di un romanzo e, infine, per trarne spunti di riflessione personale.

Colgo l'occasione per ringraziare un'altra co-blogger, Sara Aldegheri, le cui domande costituiscono l'idea alla base di questa rubrica, che, ricordo, resterà evidenziata nel side bar del blog a disposizione per future consultazioni.

Ora non vi resta che leggere le risposte gentilmente forniteci dalla Santa Patrona delle (aspiranti) scrittrici di romance italiane: Mariangela Camocardi.

LMBR: Definisci una scaletta prima di iniziare un romanzo e poi ti basi su quella per lo sviluppo della trama?
MARIANGELA CAMOCARDI: Quando abbiamo perfettamente delineato il romanzo che vogliamo scrivere, avere una scaletta semplifica lo sviluppo dello stesso. In sintesi significa aver già deciso come si comporteranno i nostri  personaggi - personaggi che durante la stesura possono subire dei mutamenti che inizialmente sono imprevedibili - nonchè le situazioni che via via si alternano nell'evoluzione della storia da noi concepita. Questa non è comunque una regola fissa. Ci sono romanzi che nascono di getto e di getto vengono scritti, senza uno schema prestabilito. Agli inizi ritengo sia  opportuno procedere con un certo ordine: preparare le schede inerenti ai protagonsti, con le loro caratteristiche fisiche, i pregi e i difetti, la loro personalità e i gusti eccetera, agevola la reciproca conoscenza dell'autore con le sue "creature". Ciò permette non solo di interagire con loro, ma soprattutto di renderli credibili. 

LMBR: La stesura del romanzo segue l'ordine cronologico del romanzo stesso, oppure scrivi varie scene e situazioni in una sequenza diversa e poi le colleghi nella trama? Ad esempio, il prologo o, in alternativa, l'incipit e l'epilogo, o comunque la fine, sono sempre la prima e l'ultima parte che scrivi?
MARIANGELA CAMOCARDI: Personalmente seguo l'ordine cronologico perchè il finale che in fase di creazione ho stabilito può stranamente risultare inadeguato, allorchè si è giunti all'epilogo. Spesso ho cambiato la conclusione di un romanzo perchè la narrazione si è rivelata diversa dal previsto. Un autore deve essere pronto ad assecondare i cambiamenti che la storia  impone. Il personaggio positivo può diventare negativo, e viceversa.  Un romanzo può tuttavia scaturire da una scena clou che abbiamo in testa prima ancora di aver pensato a
La postazione di lavoro di Mariangela
come costruire l'intreccio e chi vi ruota intorno, e che andrà inserita in seguito. Io,quando capita,  la salvo abitualmente nel file dove registro i nomi dei personaggi che si succedono alla ribalta, o anche in schede scritte a mano. Mi piace annotare idee, brani di dialoghi e altro ancora in tutta una serie di biglietti che tengo sulla mia scrivania,  fino al momento di trasferirli nel testo.  Dedico inoltre la massima attenzione all'incipit e ai primi capitoli. L'incipit è fondamentale perchè un buon approccio di chi legge con la storia equivale a catturarne l'interesse già dal prologo, portando poi il lettore, pagina dopo pagina,  sino alla fine del romanzo. Rileggere poi su cartaceo quanto si è scritto consente di scoprire errori e ripetizioni che sullo schermo del computer ci sfuggono, e anche di essere  obiettivi  con se stessi circa la qualità del testo. 
LMBR:  Immagini prima la trama, in cui in seguito inserisci i personaggi adattandoli allo sviluppo che hai in mente, oppure, come prima cosa, dai vita ai protagonisti creando poi un intreccio in cui possano muoversi?
Il nuovo romanzo ( Mondolibri)
MARIANGELA CAMOCARDI: Anche per questo non esiste uno schema rigido. Ho scritto romanzi partendo da un vago imprinting di qualcosa che evidentemente non solo era riuscito a colpire la mia immaginazione, ma che del tutto inconsapevolmente aveva addirittura messo radici dentro di me. Saper filtrare l'intima percezione della realtà che ci circonda e delle sensazioni che vibrano in noi è un aspetto determinante della scrittura creativa. Il talento artistico va coltivato con  la massima cura e una costante applicazione, e a prescindere dal fatto incontestabile che ognuno lo esprime con le proprie modalità individuali e il proprio stile, scrivere è essenzialemente un ininterrotto esercizio in cui la disciplina e lo stimolo a migliorarsi devono sempre accompagnare l'autore. Parlando per quella che è la mia esperienza, tutto ciò che attira la mia curiosità contribuisce ad alimentare l'estro e l'ispirazione. Certo, tra ciò che viene colto dall'attenzione e l'atto di scriverne si instaura un intenso processo di elaborazione capace di trasformare una banale scintilla di cronaca in una trama dai contorni precisi che la mente ha perfettamente incasellato in un disegno armonioso. Le scintille cui  mi riferisco si possono individuare ovunque e bisogna imparare a svilupparle. In altre occasioni sono stati i due personaggi principali a costruirsi un vissuto e degli antagonisti all'altezza del conflitto che li avrebbe coinvolti nello snodarsi della rispettive vicissitudini. Ho scritto romanzi partendo da un oggetto - Il talismano della dea - o da una dimora signorile - La signora del lago -, eccetera. Un autore raccoglie  spunti ovunque e, teniamolo presente, la vita è più romanzesca di quel che si crede.  
LMBR: Il tuo primo approccio con le case editrici è stato facile, oppure hai ricevuto anche dei rifiuti prima che il tuo primo romanzo fosse accettato e pubblicato?
MARIANGELA CAMOCARDI: Sono convinta che il numero di scrittori esordienti cui è andata bene alla prima opera non sia granchè cospicuo. Pensiamo per sempio a un Tomasi di Lampedusa, autore di un capolavoro qual è Il gattopardo, rifiutato da vari editori e pubblicato postumo solo dopo la sua morte. Capita, naturalmente, di avere un colpo di fulmine con una qualsiasi casa editrice, ma raramente, da quanto sento dire dalla maggior parte degli aspiranti scrittori. Quando ho cominciato anch'io mi sono vista rifiutare il romanzo di esordio, Nina del tricolore, edito poi da Mondadori. Il mio spassionato consiglio, per chi pensa di avere la stoffa per fare narrativa, è di non arrendersi mai.  
LMBR: Nei rapporti con le case editrici, è meglio affidarsi ad un agente letterario, oppure ci si può anche proporre da sole?
Un racconto per il 150° dell'Unità d'Italia
MARIANGELA CAMOCARDI: L'editoria è un settore in crisi nel nostro paese, e se pubblicare è un'impresa realmente ostica, trovare un agente letterario disposto a rappresentare un esordiente è ancora più  difficile. Nessuno rischia su uno sconosciuto, a prescindere dal valore dell'opera creata. Suggerisco di proporsi da sè, almeno in principio. Come? Inviando i primi capitoli del romanzo che si è scritto e allegando un curriculum dettagliato. Esistono poi delle manifestazioni culturali mirate nelle quali si possono incontrare i rappresentanti di case editrici di rilievo. Cito una delle più serie e importanti, il Women's Fiction Festival di Matera, evento in cui appunto chi aspira a pubblicare ha realmente la possibilità di fissare anche più incontri con gli editor che intervengono di volta in volta. Diffidate assolutamente di chiunque vi chieda  del denaro per pubblicarvi.  
LMBR: Se una scrittrice alle prime armi, ma comunque non completamente esordiente, avesse già pubblicato un proprio romanzo presso una casa editrice e, a tempo debito non trovandosi a proprio agio con detta casa editrice, volesse cambiarla, potrebbe proporre lo stesso romanzo già precedentemente pubblicato, magari rivisto, ampliato e migliorato, oppure avrebbe migliori opportunità di farsi notare scrivendo un romanzo totalmente nuovo?
MARIANGELA CAMOCARDI: Dipende dall'avere o meno stilato un contratto con la suddetta casa editrice. Se non c'è contratto il problema non sussiste, ma se si è firmato un documento che permette lo sfruttamento dell'opera,
Alla presentazione del suo nuovo libro a Milano
occorre tenere presente che la firma è vincolante: non solo se ne cedono i diritti per un tot numero di anni, ma si sono altresì accettate clausole e opzioni che devono essere rispettate riguardo al testo pubblicato dalla stessa. Di solito sono 5 anni, dopodichè, scaduti i termini, si può anche cambiare editore. Se invece si vuole recedere da un contratto perchè ci si è trovati male con una certa casa editrice, si può esigere una liberatoria che consente all'autrice di proporre altrove la sua opera. Sarà il nuovo editore a decidere se il romanzo già pubblicato merita una riedizione ampliata e riveduta nel suo contenuto. Ovviamente, in questo caso sarà interesse dello stesso offrire la possibilità a un'autrice che lo merita di proporre ai lettori anche un'opera inedita.
RINGRAZIAMO MARIANGELA CAMOCARDI PER AVER RISPOSTO ALLE NOSTRE DOMANDE E PER I SUOI PREZIOSI CONSIGLI!




GUARDA IL BOOKTRAILER DEL NUOVO ROMANZO CONTEMPORANEO DI MARIANGELA CAMOCARDI LA VITA CHE HO SOGNATO

LEGGI QUI LA NOSTRA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

SE AVETE DOMANDE O CURIOSITA' SUL   LAVORO DI SCRITTRICE DA FARE A MARIANGELA CAMOCARDI, O ANCHE SOLO VOGLIA DI DIRLE LE VOSTRE IMPRESSIONI SUI SUOI LIBRI, LASCIATE UN COMMENTO.

4 commenti:

  1. Adele V Castellano20/05/11, 07:25

    Sì, è vero, nel caotico traffico cittadino vedo donne vestite di crinolina o mentre guardo un uomo a fianco a me sul marciapiede penso "questo viso andrebbe bene per il padre di lei..."
    Forse sono solo una visionaria, illusa di saper come si raccontano le favole e si creano sogni ma grazie a tutte e tre: a Francy e a Lady Macbeth per l'idea e l'intervista, a Mariangela Camocardi, la "lady" del Romance italiano, per le risposte. Preziose. Brave!

    RispondiElimina
  2. ho risposto si ad ogni vostra domanda.. e proprio alcuni giorni fa su f.b. avevo scritto che nel percorso bagheria caltanissetta avevo creato un intero romanzo nella mia testa... purtroppo, nel mio caso, è molto difficile mettere nero su bianco queste storie, perchè il lavoro occupa gran parte della giornata e la sera sono troppo stanca, ma le idee continuano a frullare instancabilmente, ronzano nella mia mente mi spronano a scrivere...- già altre volte l'ho detto-. non voglio arrendermi e voglio continuare a sbattere la testa contro i no... grazie a voi tutte per i preziosi consigli... seguirò questi consigli con molta attenzione

    RispondiElimina
  3. Bellissima la rubrica e perfette le domande proposte.
    Un sentito grazie anche da parte mia, la seguirò con molta attenzione.

    Per quanto mi riguarda, io non vado da nessuna parte senza la mia agendina per gli appunti. Mai sottovalutare le idee che possono venire quando si è in coda al semaforo!

    RispondiElimina
  4. @ Sara
    Ottima idea quella dell'agendina sempre a portata di mano!

    RispondiElimina

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