Gli scrittori dovrebbero proporre un’onorificenza per chi ha inventato i laptop! Questi nostri beneamati computer portatili hanno spezzato le catene che ci tenevano aggiogati alla scrivania, concedendoci il lusso di poter gironzolare ovunque alla ricerca della tranquillità, della luce… o della vicinanza con la cucina su cui si sta preparando il sugo per l’ora di pranzo! D’accordo, questa sarà un’esigenza prettamente femminile, ma da non sottovalutare. Così, da quando mi hanno regalato il laptop mi sono arruolata anche io nella tribù delle scrittrici nomadi. Ho dei problemi di schiena, e perciò il mio posto preferito per scrivere è il divano: bene appoggiata su un cuscino, gambe allungate avanti (anche copertina, se necessita), blocco, penna, occhiali, telefono e cellulare, fazzoletti, tazzina di caffè e bottiglia d’acqua. Insomma, il minimo per sopravvivere due, tre ore, prima che i gatti comincino a rognare per il cibo, avvisandomi che è ora di pranzo.
Naturalmente, ho anche una postazione ufficiale: un bellissimo scrittorio con il ripiano in (simil) pelle che i gatti hanno ridotto in brandelli. Per i lavori più impegnativi, quelli che richiedono molta documentazione nei testi, continuo a utilizzare questa perché è l’unica che riesca a contenere la debordante massa dei miei libri, appunti, quaderni, fogli volanti…
D’estate lavoro volentieri in terrazza, fino a mezzogiorno, poi nel pomeriggio in cucina. La mia stanza in quella stagione diventa un forno. Ah, dimenticavo: non possiedo uno studio vero e proprio, e di conseguenza non possiedo neanche più una camera da letto, ma un ibrido tra i due. Fino a qualche mese fa, l’ibrido presentava un terzo componente: il laboratorio di cucito, e cioè un tavolo sull’altro lato della camera con macchina da cucire e tutto l’occorrente per il patchwork. Ma ormai mi sono rassegnata: o scrivo o cucio, e così ho smontato tutto. Adesso c’è il vuoto, in attesa di essere riempito da una poltrona che mi sorregga adeguatamente la schiena. Poi, si trasformerà in un’ulteriore postazione di lavoro.
Quando scrivo non ascolto musica. Anzi, non voglio ascoltare niente. Sono di quelle persone che avvertono anche il passaggio delle formiche al piano di sotto, e tutto mi riempie la testa, mi disturba. Dovrei comprarmi i tappi per le orecchie, ma essendo un’ansiosa non sopporto di non controllare quello che potrebbe accadermi attorno.
Invece amo le finestre. Cerco di piazzarmi sempre vicino a un’apertura sul mondo esterno. Quando sono alla ricerca di una parola, uno sbocco, un’idea, trovo conforto nel sollevare gli occhi dal computer e scoprire il terrazzo con le piante e i gatti che si crogiolano al sole, persone sul balcone di fronte immerse in una qualche conversazione che mi sforzo d’immaginare, o le cornacchie che affollano gli alberi del circondario.
Intorno a me ci sono sempre i gatti, sulle gambe, allungati sulla scrivania, o impegnati a cercare di catturare il puntatore del mouse.
Di riti, se così vogliamo chiamarli, ne ho un paio. Uno sono i giochi. Ecco, lo confesso: sono una patita di giochi di carte sul computer. Soprattutto Scorpion. Tre partite costituiscono una buona pausa nel bel mezzo del lavoro.
E poi, sulla mensola che sovrasta lo scrittoio, c’è il mio vasetto colmo di sale grosso e rosmarino… per catturare gli influssi negativi! Circa una volta al mese scarico nell’acqua il sale che suppongo abbia esaurito il suo potere e ne metto di nuovo, fresco fresco e pronto all’azione. Scaramanzia!
Un’ultima cosa: sulla parete a destra dello scrittoio ho attaccato un quadretto con I Desiderata, un insieme di massime. Quando sono nervosa, mi giro e leggo qualche brano.
Mi piace davvero molto il clima di familiarità che emerge da questi incontri con le autrici, e anche l'atmosfera domestica a tratti, piena di seduzioni auliche invece quando si parla di biblioteche, che Roberta Ciuffi racconta in questa sua testimonianza di vita e scrittura. E poi...io amo follemente i gatti!
RispondiEliminaGrazie, e complimenti
Patrizia
Ciao scrittrice nomade! Quella dei Desiderata non la sapevo...Un'idea interessante, collega, credo che la sperimenterò. Proprio vero che c'è sempre qualcosa da imparare! Ti abbraccio, Robi e saluto tutte con affetto.
RispondiEliminaTeresa
Conoscevo già alcune delle abitudini della Ciuffi, però è stato bello leggerle nell'insieme grazie alla brava Viv.
RispondiEliminaI tappi per le orecchie ti consiglio di acquistarli, Roberta. attenuano solo un po' i rumori del mondo che ci circonda.
Miriam Formenti
Fantastica Roberta Ciuffi!!
RispondiEliminaDa questo momento posso considerarmi anche io una "creativa":D:D
Siccome ancora studio, nei mesi d'esame la mia scrivania sparisce sotto tonnellate di carta, fogli, foglietti e libri vari!!
Complimenti vivissimi per il tuo lavoro!!
Juliet.
Fantastica Roberta Ciuffi!!
RispondiEliminaDa questo momento posso considerarmi anche io una "creativa":D:D
Siccome ancora studio, nei mesi d'esame la mia scrivania sparisce sotto tonnellate di carta, fogli, foglietti e libri vari!!
Complimenti vivissimi per il tuo lavoro!!
Juliet.
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RispondiEliminaTi ringrazio Viv per avermi dato modo di rendere pubblico il mio disordine! Questa intervista è stata troppo divertente!
RispondiEliminaRoberta Ciuffi
Mi piace tanto vedere le foto degli angolini dedicati al lavoro delle scrittrici: ci si immagina che debbano vivere e creare in un ambiente asettico, quasi ultraterreno, poi, invece, si notano una pianta qui, la classica minitv da cucina lì, insomma i piccoli particolari che fanno rientrare tutto in un ambito di rassicurante normalità. Ringrazio la signora Ciuffi x averci ricordato che anche le scrittrici di romance...mangiano!
RispondiEliminaNaturalmente grazie ancora a Viv x i suoi preziosi contributi.
Grazie a te Roberta per averci fatto sentire veramente di casa! Spero che un giorno, se passerai da Milano, avrai abbastanza coraggio per venire a vedere il mio disordine cronico.
RispondiEliminaGrazie per la tua sincerità e simpatia.
Viv
Certo un po' mi dispiace che tu abbia lasciato il lavoro di cucito, i tuoi quilt sono fantastici!
Cara Roberta, ti riconosco nelle tue postazioni scrittura. Quella che preferisco è sul balcone, ma ti vedo a tuo agio ovunque, con i tuoi personaggi e le tue belle storie che ti seguono come amici fedeli e affezionati alla loro brava creatrice. Un abbraccio
RispondiEliminaMariangela Camocardi