ROMANTIC ROME: LA CRONACA ( Seconda Parte)




(*Se non avete ancora letto la prima parte la trovate QUI.)

....Ritorniamo alla Domus Sessoriana dopo il pranzo e il nostro pomeriggio di lavoro comincia con la lezione di Carla Maria Russo che ci parla della costruzione del romanzo storico. Si sa che la lettrice di romance è più attratta dalla vicenda d’amore che non dall’ambientazione storica, ma nessuna lettrice, neanche quella meno attenta, rimarrebbe soddisfatta davanti ad un romanzo  pieno di sentimento, ma anche di svarioni grossolani. 

ll  consiglio di Carla Maria Russo è naturalmente quello di documentarsi nel modo più accurato, ma di non  saturare la scrittura con descrizioni storiche scorporate dal plot: meglio cercare di descrivere il periodo  storico con gli occhi dei personaggi o attraverso l’inserimento di episodi che spieghino e introducano, ma che siano comunque inerenti alla trama. Insomma, vietato recitare la lezioncina a memoria. L’esempio che ci porta, tratto dal suo romanzo Lola nascerà a diciott’anni (vincitore del premio La Fenice), ci conduce nella Milano della guerra, quella dei tempi più duri e delle
Carla Maria Russso
tessere annonarie (con cui si acquistavano i viveri razionati). Con un brano vivace ed immediato (nessun personaggio sale in cattedra per spiegare cosa fossero le tessere annonarie!), ci ritroviamo in coda, in mezzo ad altre donne, in attesa di poter acquistare le nostre razioni settimanali di viveri. Mentre Carla Maria leggeva, ho respirato l’aria di Milano e mi sono riaffiorati nella memoria i racconti delle mie nonne. La Russo, al termine della sua lezione, ci ha incantato e commosso con la lettura del brano in cui Lola dà alla luce la sua creatura: anche se siete ancorate ai soliti duchi e visconti, non posso che consigliarvi di abbandonarli per qualche giorno e di leggere questo libro dove certo l’amore e il sentimento non mancano.

Coffee break, picco glicemico alle stelle, e via che si ricomincia
.
E questa volta parliamo di sesso che, sia che venga affrontato in modo scabroso o  da tempo delle mele, nel romance non può mancare. A disquisire su l’amore e il sesso nel romance è l’autrice italo-canadese Isabella Montwright che ci accoglie dopo il coffee breack con  un’immagine artistica, ma molto diretta, proiettata sullo schermo. Siamo tutte grandi, no?  Isabella,  fra le tante cose di cui si occupa– come il vino e gli oroscopi – scrive ed è autrice di un romanzo breve decisamente erotico, Il Confessore. Ce ne legge alcuni estratti l’attrice Irma Ciaramella.
Irma Ciaramella
Isabella Montwright
Cosa ci consiglia la Montwright? Non esiste una regola per affrontare il tema, ma il suo suggerimento è quello di accompagnare sempre il sesso alle emozioni dei personaggi. Perché, almeno nel romance, l’erotismo è strettamente intrecciato ai sentimenti, non deve essere, come nel genere erotika (sì, proprio con la k), la descrizione di un fatto meccanico o anatomico.
 Ne siamo tutte convinte. La prima giornata del workshop finisce così, parlando di sesso, ma pensando alla cena di gala che si terrà tra qualche ora.

La cena di gala.
Cornelia Alessandra Bazardi, con i suoi gioielli:
Mariangela Camocardi,
Deanna Raybourn, Elisabetta Bricca
Siamo tutte belle ed eleganti. Per noi, fra noi. Ci sono  pochi signori in sala: i consorti di alcune partecipanti e il coraggioso Franco Forte che, non a caso, è l’autore de I Bastioni del Coraggio, di cui si parlerà la domenica mattina.
Jo Beverley, Arianna Giorgi,
Alessandra Oddi Baglioni
Siedo al tavolo con Francy (la mia capo-blogger), che nel frattempo è arrivata (che bello incontrarsi!!), e alcune simpatiche amiche conosciute su FaceBook. All’altro tavolo, con le autrici che sono intervenute durante la giornata e le due organizzatrici - Elisabetta (con le sue fantasiche sorelle, Cristina e Rosalba) ed Arianna - siedono anche Alessandra Bazardi, direttore editoriale Harlequin, e le tre ospiti straniere di lusso: Jo Beverley, Mary Joe Putney e Deanna Raybourn. Come dicevo nella prima parte di questo piccolo reportage, la Raybourn non è solo brava, ma è anche bellissima. Che rabbia…
La serata ufficiale termina con ringraziamenti e saluti, quella non ufficiale continua nelle camere. Siamo tutte donne e le chiacchere, non solo facete, non mancano. Con un po’ di magia nell’aria, la notte incede. Ora di andare a nanna.
Domenica 31 ottobre: book signing.
Ornella Albanese




Alle 9,30 le autrici cominciano ad arrivare per il booksigning e per rispondere alle domande delle loro ammiratrici. Sui tavoli ci sono pile di libri che le partecipanti al book singning potranno farsi firmare. Le autrici si siedono di fronte a noi: ci sono Sylvia Z.Summers, Ornella Albanese, Mariangela Camocardi, Carla Maria Russo, Roberta Ciuffi, Isabella Montwright, Jo Beverley, Mary Joe Putney e Deanna Raybourn, un par terre de reines, insomma. Una dopo l’altra ci raccontano la loro storia, di come sono diventate scrittrici, di come, insomma, ce l’hanno fatta. Poi si concedono alle nostre domande e, infine, penna alla mano, all’affettuoso assalto delle fan per le dediche personalizzate. 

Joe Beverley, Mary Jo Putney, Deanna Raybourn
Sylvia Z.Summers, firma al fianco di una delle sue
autrici preferite, Deanna Raybourn
                                       
          Mary Jo Putney, Jo Beverley, Deanna Raybourn, Sylvia Z.Summers

Roberta Ciuffi, Mariangela Camocardi






Al di là dei consigli preziosi, delle parole carine e incoraggianti e della presenza di tre mostri sacri del romance anglosassone, permettetemi anche di dire che l’occasione è stata importante perché le autrici italiane, le nostre autrici, hanno riconosciuto non solo l’esigenza di confrontarsi, ma hanno ancora una volta discusso della necessità di creare una vera e propria associazione italiana di scrittrici  di romance (il fatto che nel nostro paese ancora non ne esistesse una ha stupito le americane, che da anni aderiscono alla RWT, Romance Writers of America). Su questo punto (guardatevi il video, se volete)  è intervenuto molto bene Franco Forte che ha portato l’esempio degli autori di thriller italiani che, proprio attraverso la collaborazione reciproca e un produttivo scambio di opinioni, in una decina d’anni sono riusciti a far crescere –presso il pubblico e gli editori- tutto il settore. L’unione, si sa, fa la forza.
Mariangela Camocardi e Franco Forte
Mariangela Camocardi e Franco Forte
La mattinata scivola verso la conclusione prima con l’intervento di 
Mariangela Camocardi  sul romanzo di Franco Forte I Bastioni del Coraggio (vedi i nostri due post sull’argomento), un romanzo storico che ha tutti i numeri per interessare anche le lettrici di romance (non è pieno di descrizioni di battaglie, duelli e armi, e ci sono ben due storie d’amore!). Poi si conclude con l’intervento dello stesso Forte, autore anche di sceneggiature importanti per il cinema e la tv, che ci parla del linguaggio nelle fiction e nelle soap tv: l’avreste mai detto che scrivere i dialoghi delle soap fosse un lavoro difficile e interminabile? 




Ebbene, lo è.

Il pomeriggio è dedicato interamente a: Il processo di editing, relatrice Alessandra Bazardi, direttore editoriale di Harlequin Italia. Argomento fondamentale per tutte le aspiranti autrici. Be’ più che di processo di editing, che è il gradino successivo all’accettazione di un manoscritto da parte di una casa editrice, Alessandra Bazardi ci parla degli errori da evitare quando  si 
Alessandra Bazardi di Harlequin Italia
presenta un romanzo a un editore (sembra che a lei gliene arrivino di tutti i tipi e colori, anche scritti a mano su quaderni). Per evitare  di finire nel cestino prima ancora di essere lette, bisogna che il romanzo si presenti agli occhi dell’editor in modo formalmente dignitoso e che sia in linea con quelli pubblicati dalla casa editrice (Harlequin prende solo storici, ad esempio, quindi inutile inviare un chick lit); poi, fondamentale,  bisogna accludere al romanzo (o a un suo estratto) una sinossi che riassuma con chiarezza la storia dall’inizio alla fine, possibilmente in buon italiano. Se la consecutio temporum fa acqua già nella sinossi, il vostro romanzo non verrà probabilmente neppure preso in considerazione. Rispettate queste semplici regole, e poi che sarà sarà. Ma un po’ di fortuna e perseveranza non le dimenticate. Perché, come ci ha ricordato la Bazardi, con le centinaia di manoscritti che le case editrici ricevono, un buon romanzo potrebbe anche finire in fondo al mucchio ed essere scartato per semplice sfinimento dei poveri editor.
L’unico giudizio che conta è quello del lettore, dice la Bazardi. Verissimo. Sempre che il romanzo arrivi al lettore.
Si spengono le luci su Romantic Rome… Stanche ma felici… Commosse ci salutiamo…
Ecco…, un personale consiglio  per farvi accettare il manoscritto potrebbe essere quello di eliminare tutte le frasi retoriche (come quelle che ho cancellato più sopra), zuccherose e appiccicose dal vostro lessico. Ma, da quanto a volte si legge, non sono sicura che questa dritta funzioni, quindi...
Romantic Rome finisce con molti baci e molti saluti. Le organizzatrici sono soddisfatte, le partecipanti pure. Ci sarà una seconda edizione? Ce lo auguriamo, è stato bello.
Il Freccia Rossa aspetta e, dannazione, comincia pure a piovere.




Ed ecco i nostri video: 

ROMANTIC ROME, SECONDA PARTE


FRANCO FORTE: "SDOGANARE" IL ROMANCE

Nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste esclusive fatte alle tre ospiti straniere, Jo Beverly, Mary Jo Putney e Deanna Raybourn. Stay tuned!

E fateci conoscere le vostre impressioni. Commentate, gente, commentate.
La prima parte del nostro reportage, la trovate qui.







13 commenti:

  1. Ragazze, che fantastico articolo!!! Il vostro entusiasmo nasce dal cuore e trapela da ogni vostra parola.
    Il vostro entusiasmo e quello di tutte le ragazze che hanno partecipato a Romantic Rome sono, per noi organizzatrici, la soddisfazione più grande.
    E siamo davvero tentate di pensare a una seconda edizione decisamente speciale... :-)

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  2. Ho letto questa seconda parte, arricchita dai due video, e devo dire che l'ho proprio assaporata. Bello questa reportage, ben strutturato e piacevole. Alla prossima edizione, ce ne deve essere un'altra, non posso certo mancare!
    Complimenti a tutti!

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  3. Grazie di cuore, Viv, per questo fedele, simpatico riepilogo che fa sorgere in me un po' di nostalgia. Sono stati tre giorni di intensa attività, punteggiati, oltre che dal work shop, da incontri che ci hanno permesso di soprire quanto il romance e chi ne scrive meriti più considerazione e meno giudizi superficiali di quelli che vengono sbrigativamente attribuiti a tale genere di narrativa.
    Mariangela Camocardi

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  4. Reportage davvero esauriente ed appassionante, in grado di riportare non solo i fatti ma anche l'atmosfera che ha fatto loro da sfondo. Peccato solo che ad ogni evento debbano risuonare sempre le stesse dolenti noti per quanto riguarda il romance.

    E a questo proposito, scusate se approfitto per fare una digressione: mi chiedo, ma siamo proprio sicure di essere tanto malmesse? Una collega che ha di recente contattato degli agenti si è sentita rispondere che in libreria romance e chicklit sono in forte calo di vendite. Cosa che, mi sembra, non si verifica in edicola. Allora, chi lo deve sdoganare in realtà il romance? Gli editori o le lettrici, che poi in libreria non lo comprerebbero?
    Scusate il fuori tema.
    Bacioni, Roberta Ciuffi

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  5. Insomma, non posso far altro che ripetere quanto ho detto nella prima parte del reportage.
    Brave e complimenti.
    Miriam

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  6. Io credo che i cali di vendite nelle librerie dipendano dal fatto che le case editrici puntano solo e sempre sulle stesse autrici, straniere ovviamente, preso atto che salvo qualche eccezione noi scrittrici italiane siamo quasi cristallizate nei periodici. Oltretutto si pubblica anche narrativa abbastanza mediocre, almeno lo era quello che ho letto personalmente negli ultimi mesi. Chi spende i soldi non si fa fregare due volte con la crisi che c'è, e questo penalizza purtroppo anche i libri di qualità. Ci vuole più assortimento in libreria, e sarebbe ora che gli editori investissero risorse anche sulle firme di casa nostra, parlando di romance e di cicklit. Forse le lettrici premierebbero questa scelta.
    Mariangela Camocardi

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  7. Sono d'accordo. I costi in libreria sono talmente alti che non ci si può permettere un acquisto sbagliato. In edicola si sperimenta, in libreria si esige un buon prodotto. Ma chi funziona in edicola, perché non dovrebbe funzionare in libreria?
    Un abbraccio a tutte e in particolare a Viv,
    Ornella Albanese

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  8. Spero che la prossima edizione sarà... "Romantic Milan"
    ciao
    Monica

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  9. Intanto,un grazie a tutte voi scrittrici perchè state continuando un dibattito che mi sembra molto importante.
    Cara Roberta, io credo che "sdoganare" si riferisca non tanto alla vendita in biblioteca, quanto alla condiscendenza e alla supponenza che molti hanno nei confronti del genere. A far uscire il genere dalla nuvola di diffidenza che molti ancora gli riservano, insomma. Sui modi... parliamone.
    Non penso affatto, inoltre, che essere "acquistate" in edicola sia negativo, soprattutto se si vendono in media molti più libri di quanto non vendano alcuni autori "da libreria". Il sistema edicola, semmai, è fastidioso perchè la vendita è limitata nel tempo.Chi segue i forum delle lettrici può testimoniare che ogni mese per molte diventa un incubo trovare questo o quel romanzo.
    Non capisco perchè -come avviene nel Nord America - il romance in paperback non possa trovare spazio anche in libreria e presso i booksellers on line. Certo che se andare sugli scaffali significa raddoppiare i prezzi...
    Il punto è che il romance italiano è un periodico iscritto alla FIEG, non un "libro". Non conosco la normativa del settore, ma probabilmente oltre ad essere venduto in edicola un periodico deve rispondere a norme ben precise. Bisognerebbe sentire gli editori, a questo proposito.
    Spero comunque che la vivacità e il desiderio di comunicare e lavorare insieme che ho trovato in voi scrittrici a Romantic Rome possa continuare anche a distanza. Le pagine di questa nostra biblioteca saranno sempre aperte ai vostri interventi.
    Un ringraziamento per la vostra amicizia e un saluto affettuoso
    Viv

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  10. Commento per la seconda volta.
    Ho visto le fotografie che Viv ci ha proposto qualche mese fa dopo il suo viaggio in Canada.
    Come lettrice mi piacerebbe tanto trovare la stessa scelta in Italia. Quindi do ragione a Mariangela, a Ornella e a Viv, ovviamente.
    Approvo anche la proposta di Monica. Abitando al nord, non sarebbe male un Romantic Milan.
    Un abbraccio a tutte.
    Miriam

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  11. ladymacbeth13/11/10, 01:07

    Quoto anch'io Miriam e Monica x ciò che riguarda Romantic Milan. Speriamo!
    Sono completamente d'accordo con Viv e Miriam: anche a me, da lettrice che odia acquistare libri in edicola, piacerebbe tanto trovare una vasta scelta di romance in libreria (anche direttamente in edizione economica, senza passare prima x quella con copertina rigida), infatti la nuova realtà editoriale Leggereeditore che ha scelto qs genere di pubblicazioni mi pare stia avendo un buon successo (finora solo con scrittrici inglesi e americane, speriamo che in futuro prendano in considerazione anche le italiane).
    Per essere definitivamente sdoganato, il genere romance dovrebbe essere preso in considerazione dalla critica (come già succede nei paesi anglofoni), cosa che invece qui da noi non avviene; pare che in Italia sia considerato chic (da parte di certa critica) tacciare di scarsa qualità letteraria un libro che incontra il favore del pubblico, se "vende" bene allora vuol dire che non vale niente; solo certi mattoni incomprensibili (ma, evidentemente, scritti da chi ha i suoi bei santi in paradiso) vengono considerati letteratura degna di qs nome. E poi ci si lamenta che in Italia si legge poco...

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  12. Vogliamo allora sottolineare che la qualità di un romanzo e di un autore/autrice dovrebbe essere sempre riconosciuta, a prescindere che si tratti di lettura di intrattenimento o meno? Essere bistrattati e ignorati solo perchè si pubblicano storie di sentimento è sempre più discriminatorio nei confronti di chi si suda il pane quotidiano scrivendone, appunto. Reputo altresì assurdo, ed è un ulteriore esempio degli iniqui parametri di giudizio intellettuali così di moda in Italia, che nel surplus di premi letterari che imperversano da noi, assegnati a tutti i generi e per tutti i gusti, alla narrativa romantica si neghi finanche un labile riconoscimento. Trovo ancora più grave che nei cataloghi delle case editrici non esistiamo come scrittori. Per cui credo che qualcosa andrebbe fatto in tal senso, e non tanto per il fatto che il romance vende benissimo, quanto per il rispetto che si dovrebbe riservare sia alle lettrici che lo amano e lo acquistano puntalmente, sia all'indiscutibile professionalità delle sue autrici. Chi mai ha stabilito che si tratta di letteratura minore?

    Mariangela Camocardi

    RispondiElimina
  13. Fantastico Reportage. ^_^ Complimenti davvero.

    RispondiElimina

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